Da sempre nelle file di Cassano Magnago, pronto a lottare con i compagni per raggiungere obiettivi importanti, soprattutto a livello giovanile. Ora, Simone La Bruna, classe ’02, veste la maglia della Prima Squadra amaranto in A1, con la quale sta cercando di mettersi in mostra e aiutare nella risalita in una stagione difficile.

Quanto rammarico c’è dopo la sconfitta con Sassari?
“Il rammarico è molto, personalmente ritengo che quella di sabato sia stata un’ottima prestazione a livello di squadra; tuttavia, loro sono stati più forti nonostante la nostra ottima partita e, di conseguenza, non mi sento di dire che il risultato finale sia ingiusto”.

Ancora una volta avete subìto il parziale decisivo negli ultimi minuti; è un problema fisico o un aspetto mentale da migliorare?
“Non penso si possa imputare ad un solo fattore: da un lato siamo un po’ corti in panchina, non a livello numerico, quanto perché se si dovesse togliere Mazza, capocannoniere del campionato, si dovrebbe inserire un giocatore molto giovane come me. Oltre a questo c’è sicuramente la poca esperienza: nella partita di sabato, loro hanno dimostrato una maggior capacità di gestione dei momenti chiave. Questi due aspetti, uniti ad una maggior preparazione fisica dei nostri avversari, hanno deciso la gara”.

Nel complesso, come hai detto tu stesso, è stata una buona prestazione, può essere uno stimolo aggiuntivo per affrontare Brixen?
“Indubbiamente questa uscita, giocata con un’ottima prestazione, ci rende più consapevoli di quelle che sono le nostre potenzialità: questo ci dà sicuramente più fiducia per continuare al meglio nei prossimi incontri”.

C’è mai stato, durante questa stagione, un calo di fiducia da parte vostra?
“Parte sempre tutto dalla testa, tutti ti indicano come la squadra che si deve salvare e, quindi, come quelli scarsi; noi, tuttavia, nonostante le numerose sconfitte stagionali, abbiamo sempre fatto bene. Tutte queste buone prestazioni riscontrate anche su campi difficili hanno dato sempre più fiducia: non siamo mai calati di consapevolezza dei nostri mezzi”.

Come preparerete la partita sia a livello di approccio sia a livello tattico?
“Abbiamo iniziato lunedì studiando gli avversari, cercando di capire sia il gioco di squadra sia il tipo di giocatori che dovremo affrontare. Analizzando i punti forti e i punti deboli di Brixen, speriamo di poter giocarcela al meglio. La settimana è sempre divisa in due fasi: quella di studio, e quella di analisi tattica interna alla squadra per adattarci al loro tipo di gioco”.

Quanto aiuta non avere obbligo di fare un risultato positivo durante questa stagione per crescere?
“La pressione, posso assicurare, c’è sempre, soprattutto per noi giovani: sappiamo di doverci salvare, ma, oltre a questo, siamo consapevoli di dover far vedere a tutti di valere il posto in squadra. Sapere di dover entrare, a volte anche per pochi minuti, ed essere costretti a fare bene aggiunge pressione”.

Che emozioni dà giocare per la squadra della tua città?
“È una bella emozione, per me in particolare perché ho sempre giocato qui e perché è dove vivo. L’ambiente, sia a livello societario che di squadra è sempre molto positivo. La cosa che mi dà più soddisfazione è aver vinto tanti scudetti con questa maglia, vincerli con un’altra squadra non avrebbe dato le stesse sensazioni”.

Andrea Vincenzi

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