Chi vince ha sempre ragione”. Una legge non scritta nel mondo del calcio (e non solo) che rappresenta la più pura essenza della verità distinguendo nettamente chi festeggia (magari con merito, magari no) e chi si lecca le ferite o, nel gergo più colloquiale, rosica.

Un discorso che è strettamente legato al calcio giocato, ma anche e soprattutto alla parte burocratica e, in questo, il Città di Varese si è dimostrato assoluto maestro: chi vince ha sempre ragione e la società biancorossa, pur non avendo mai vinto sul campo, ha avuto ampiamente modo di festeggiare negli ultimi tre anni.

Il primo sorriso è arrivato nell’estate del 2019 quando Stefano Amirante e Stefano Pertile guidarono la rinascita di una Prima Squadra di Varese dalle ceneri delle gestioni precedenti iscrivendosi in Terza Categoria. Nel Girone B i biancorossi di Stefano Iori guidati da bomber Matteo Ponti (oggi allenatore dell’Under17 Provinciale) dominarono il girone d’andata, ma il Covid impedì alla squadra di festeggiare sul campo la promozione in Seconda Categoria. Certo, i nove punti di vantaggio sulla Valcuviana non lasciavano molti dubbi sui valori in gioco ma, a conti fatti, il Varese vinse d’ufficio quel campionato (così come qualsiasi altra capolista in quell’annata sciagurata).

Nell’estate 2020/21 non seguì però l’iscrizione in Seconda Categoria perché la società biancorossa si rese protagonista di un autentico capolavoro burocratico rilevando il titolo sportivo del Busto81 che (ovviamente) vinse a sua volta d’ufficio l’Eccellenza. Un capolavoro “fortunato”: se da una parte il Covid impedì ai biancorossi di festeggiare sul campo, dall’altra la pandemia ha portato la LND a modificare il regolamento abilitando le fusioni anche per le società affiliate alla FIGC da solo un anno.

Dalla Terza Categoria alla Serie D in un colpo (con buona pace di Seconda Categoria, Prima Categoria, Promozione ed Eccellenza), un passaggio giustamente celebrato che ha riconsegnato a Varese una Prima Squadra in lidi che “cominciano a contare”. Una difficile stagione d’ambientamento e un’annata da co-protagonisti (quarti in campionato) culminata con la vittoria playoff di Sanremo che ha “rischiato” di portare ad un’altra promozione d’ufficio (il ripescaggio in Serie C è sfumato) in quel “calcio che conta” che risponde al nome di professionismo. Traguardo che il Città di Varese sarà chiamato a tagliare direttamente sul campo.

Nel frattempo, comunque, la società bosina ha trovato altri modi per festeggiare. La Prima Squadra femminile, fortemente voluta da Amirante (nata grazie alla sinergia con il Ceresium Bisustum), ha chiuso al quarto posto nel Girone A di Promozione arrendendosi ai playoff. Risultato ha comunque portato al recente ripescaggio in Eccellenza, giunto a poco meno di due mesi dall’annuncio della collaborazione con il Gavirate. Ufficialità arrivata qualche giorno dopo un’altra lieta notizia legata all’Under18: per quanto anche l’Under17 Provinciale di Davide Bottone non abbia vinto il campionato (terzo posto nel Girone B), la società ha optato per il salto (sotto età) al Regionale.

In tre anni tre salti di categoria (anche se quello della Prima Squadra maschile vale più che doppio), una triplice vittoria per il Varese che ha saputo festeggiare anche laddove il campo aveva dato un verdetto diverso. Ciò dimostra la volontà della società di continuare a crescere e a di volare sempre più in alto, per quanto sia palese che non si potrà sempre andare avanti “di burocrazia“: l’augurio dei tifosi, infatti, è che prima o poi (già da quest’anno, per intenderci) la vittoria arrivi direttamente sul campo. Di certo, però, negli ultimi anni il Varese ha comunque vinto e, lo ripetiamo, chi vince ha sempre ragione.

Matteo Carraro

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