All’improvviso, al minuto 9 e 25 secondi di un video, trasmesso da INCA una TV africana, concitato e affollatodi uomini e mezzi appaiono i volti conosciuti di Enrico Ferrari e Vittorio Vanzulli.

Il primo, coach Enrico Ferrari, è un allenatore molto conosciuto in terra varesina perché già visto in anni recenti sulle panchina di Robur Saronno, Basket Nerviamo e Basket Cislago.
Il secondo, Vittorio Vanzulli, guardia-ala di lungo corso e numerose presenze in vari club della nostra zona, è attualmente in forza al Basket Venegono allenato da coach Tommaso Gergati.

“Bucano” lo schermo con i loro nasi arrossati dal gelo e i volti provati dalla stanchezza per il lungo viaggio che da Nerviano li ha portati in Polonia, al confine con l’Ucraina nei luoghi in cui, come tutti sanno, da ormai due settimane si stanno ammassando centinai di migliaia di profughi in fuga da una guerra tanto assurda, quanto pazzesca.

Nella mimica facciale di Enrico & Vittorio puoi leggere tutta la fatica, il disagio e la preoccupazione per la tragica situazione che si sta sviluppando alle loro spalle, a poche centinaia di metri da loro.
Ma nell’espressione di entrambi puoi anche scrutare la piccola, forse brevissima soddisfazione per essere riusciti a portare un aiuto concreto a gente in preda ad un’incolpevole disperazione.

Ferrari e Vanzulli, infatti, da volontari, si sono messi alla guida di un pullmino e dopo due giorni ininterrotti di viaggio, non esattamente agevole e certamente costoso, sono arrivati in quelle zone portando aiuti materiali e con l’obiettivo di portare nel nostro paese alcuni rifugiati.

Piccoli gesti. Grandissima generosità. In questo momento c’è bisogno anche di questo. Forse, soprattutto di questo.

Massimo Turconi

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