“Rispetto alle ultime prestazioni ci vuole più grinta, più qualità e precisione“. Massimo Azzini, alla vigilia di Città di Varese – Imperia, chiedeva questo ai biancorossi. È stato accontentato? Sni. Sicuramente il ritorno alla vittoria del Varese (alla luce soprattutto degli altri risultati) è l’aspetto più importante della giornata di ieri, ma restano ancora dei difetti da limare (e non poco) per poter continuare a sognare in grande da qui alla fine del campionato.
Con il Novara che sta rallentando il ritmo (altro pareggio per gli azzurri) aumentano i rimpianti per i punti persi nelle precedenti uscite. Se, come detto, era importante tornare a vincere, occorre però migliorare nettamente la percentuale realizzativa perché anche ieri sono state sprecate tante, troppe, occasioni da gol. Enrico Bellorini, in proposito, scrive: “Quest’anno va così: se la difesa è forte e tiene la porta inviolata, si vince. Peccato che in attacco si concretizzi poco. Invece di segnare un gol in più degli avversari, dobbiamo subirne uno di meno“.
Decisamente meno diplomatico Freddy Ambrosetti che tuona: “Di Renzo ormai è una causa persa dopo l’errore a un metro dalla porta e la ciabattata dal limite con tutta la porta aperta, ma se sbaglia anche Mamah a porta vuota… è inutile giocare bene“. Di visione opposta Salvo Ok che definisce la vittoria sull’Imperia come: “Una passeggiata di salute“.
La certezza è che il Varese si trova ora a -9 dalla vetta e a -6 dalla Sanremese. I biancorossi e il Novara hanno però una partita in meno rispetto ai liguri (capolista in campo mercoledì 2 marzo a Tortona, Varese all’Ossola contro il Pont Donnaz il 20 marzo) e, di conseguenza, potrebbero innescarsi interessanti risvolti di classifica. Dopo due risultati non proprio positivi l’ardore del pubblico si era leggermente smorzato (anche sui social si è registrato un silenzio quasi innaturale); spetterà alla squadra di Ezio Rossi riaccendere la passione dei tifosi inaugurando un rush finale da incorniciare.
Matteo Carraro
