Erano anni che il presidente Giovanni Castelli aveva come obiettivo quello di avere una selezione femminile della sua squadra. Dalla prossima stagione, finalmente, il sogno diventerà realtà: il Laveno Femminile si giocherà le sue carte in Promozione, in un girone equilibrato, con la voglia di contendersi le prime posizioni fino alla fine.

Per il futuro, Castelli vorrebbe creare anche un settore giovanile a tinte rosa così da poter accogliere le bambine della zona che vorranno cimentarsi nel mondo del pallone. Trattandosi di una nuova esperienza è difficile fare proclami ma il presidente assicura che la società farà di tutto per mettere le ragazze nelle migliori condizioni possibili per puntare sempre più in alto.

Da dove nasce l’idea di formare questa squadra?
“Prima di tutto c’è da dire che era da anni che avevamo in mente di creare una selezione femminile qui a Laveno, ma non eravamo ancora riusciti a realizzare questo progetto. Siamo venuti a conoscenza del fatto che alcune ragazze stessero cercando dove accasarsi e noi ci siamo subito resi disponibili. Nel frattempo eravamo diventati Milan Academy e anche i loro responsabili ci avevano chiesto se fosse possibile avere una rosa femminile. Questo insieme di fattori ci ha permesso di creare la squadra e non potremmo essere più felici di così”.

Quali sono le vostre ambizioni per quest’anno?
“Bisogna tenere in considerazione che è pur sempre una prima esperienza che se da un lato porta grande entusiasmo dall’altro nasconde delle incognite. Quasi tutte le ragazze arrivano dal Gavirate, quindi l’intesa tra di loro non sarà da costruire da zero. Sarà necessario però un periodo di adattamento alla nuova realtà, ad un luogo diverso e a metodi di lavoro differenti. Il nostro obiettivo è quello di disputare un campionato di vertice e se verrà qualcosa in più saremo pronti ad accoglierlo”.

Quali sono i vostri obiettivi futuri?
“Prima di tutto vorremmo che le ragazze siano parte integrante della nostra società, che si sentano a casa e partecipi di ciò che succede qui, sia dentro sia fuori dal campo. In futuro ci piacerebbe avere anche un settore giovanile che ospiti le bambine della nostra zona. Ora è presto per delineare obiettivi sportivi: abbiamo a nostro giudizio una squadra competitiva, ma la parola adesso spetta al campo. Vedremo cosa ci riserverà il futuro, ma assicuro che cercheremo di mettere le calciatrici sempre nelle migliori condizioni possibili per provare a migliorare e salire sempre di più di categoria. Nel calcio femminile ci sono meno step per arrivare in alto, ma questo non rende le cose necessariamente più semplici. Noi non ci poniamo limiti”. 

Ha citato il settore giovanile; quanto è importante la filiera per una società di calcio?
“Avere un settore giovanile, che si parli di maschile o femminile, è fondamentale per qualsiasi società di calcio dai dilettanti fino ai professionisti. Rispetto, ovviamente, chi non dispone di una filiera ma, a mio giudizio, la Prima Squadra deve essere l’obiettivo da raggiungere: la fine di un percorso, seppur lungo e faticoso, che parte fin da piccoli. Speriamo davvero di avere la possibilità nel futuro prossimo di ospitare anche le bambine che vogliano cimentarsi nel calcio”.

Come vedete le rivali nel girone di Promozione?
“É un girone molto livellato; non penso ci siano delle favorite assolute. È normale che le formazioni delle province di Milano e Pavia, avendo un bacino più grande a livello numerico, potrebbero avere a disposizione una scelta maggiore. Abbiamo certamente una rosa competitiva e di alto livello. Faremo il nostro campionato cercando di fare bene e rimanere nelle zone alte della classifica. Abbiamo la fortuna di avere anche un mister che ci dà un qualcosa in più: per noi è un’autentica garanzia”.

Come ha visto le ragazze?
“Abbiamo voluto tenere un incontro di persona con le ragazze per presentare il progetto e spiegare quali fossero le nostre idee per quanto riguarda la nuova squadra. Da qui è scoccata la scintilla e abbiamo capito quanto entusiasmo ci fosse, sia da parte nostra che da parte loro. Per lavoro mi è capitato di entrare in contatto con le calciatrici della nazionale maggiore: nonostante abbiano raggiunto i massimi livelli, si vede che mantengono il giusto atteggiamento nei confronti del calcio e il rispetto per dove sono partite. Vogliamo che questo sia lo spirito tenuto anche dalle nostre ragazze”.

Giovanni Enrico Civelli

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