Eccoci con l’immancabile pagellone di fine stagione, che rispetto ai parziali della pausa invernale ha visto qualche cambiamento, nel bene o nel male, da una parte all’altra di questa nostra particolare classifica. Partiamo dalle conferme: massimo dei voti per la Varesina, protagonista di una stagione impeccabile, disputata con una concentrazione e un’attenzione ai dettagli che non potevano avere altro esito se non la promozione in Serie D. Diligenti e laboriose, tra le prime della classe ritroviamo Castanese e Sestese, che insieme alle Fenici di Venegono sono state le più costanti di quest’anno. In netta ascesa la Vogherese, che passa da “discreto” a “ottimo”, il Gavirate e l’Accademia Pavese San Genesio, che recuperano meritatamente le insufficienze di dicembre portandosi a casa un bel voto. In calo il Varzi, che si vede sfuggire l’obiettivo stagionale a pochi centimetri dal traguardo. Bene Verbano e Vergiatese, che arrivano appena dietro la zona playoff, reagendo più di una volta alle difficoltà.

VARESINA 10: una stagione al limite della perfezione, che ha permesso al club di Venegono di centrare l’obiettivo Serie D con due giornate di anticipo. Dopo un girone di andata chiuso in terza posizione con tre partite in meno, le Fenici non hanno perso tempo e hanno scavalcato le dirette avversarie alla prima occasione possibile. Tre centri su tre nei recuperi e solo quattro pareggi da febbraio ad aprile, contro Sestese, Castanese, Club Milano e Accademia Pavese San Genesio. Che dire? Una schiacciasassi che ha saputo sfruttare al meglio le qualità di una rosa ampia ed esperta, impreziosita da giovani risorse di talento, sopperendo anche alle mancanze che in alcuni momenti della stagione hanno costretto mister Spilli a riadattare gli undici in campo. Secondo miglior attacco e miglior difesa in assoluto del girone, la truppa rossoblù ha subìto solamente due sconfitte in un’intera annata: all’andata contro il Club Milano e al ritorno contro il Varzi, proprio all’ultima giornata. I suoi numeri sono impressionanti: 68 punti, 6 in più della seconda Castanese, ottenuti da 20 vittorie e 8 pareggi. Con una marcia in più.

CASTANESE 9.5: quanto segna la Castanese! Che Gibellini avesse un innato fiuto del gol lo si era capito già dalle prime giornate, ma aggiudicarsi il titolo di capocannoniere del girone è tutta un’altra storia. Sono 68 i cartellini timbrati dai neroverdi, di cui ben 20 dal loro bomber classe ’96, a cui hanno fatto un’egregia compagnia gli altrettanto prolifici attaccanti Urso (13), Milani (12) e Colombo (8). Determinati e concreti, gli uomini di mister Garavaglia non si sono mai scollati dalle prime posizioni di classifica, provando fino all’ultimo a riacciuffare la Varesina, un’impresa che quest’anno, dopotutto, era quasi impossibile. E così, i neroverdi hanno sfruttato al meglio le loro carte per ottenere il miglior risultato possibile: secondo posto con qualificazione diretta al secondo turno dei playoff. La loro corsa ha sempre proseguito a un ritmo così spedito che per le inseguitrici non è stato facile tenere il passo. Focalizzata sull’obiettivo.

SESTESE 9: con umiltà, lavorando instancabilmente e senza voler attirare troppo l’attenzione su di sé, la Sestese si è insediata nei piani alti a settembre e ci è rimasta per otto lunghi mesi, fino al pareggio decisivo dell’ultima giornata, valso l’accesso al primo turno dei playoff. Quarta classificata con 58 punti, a metà stagione guardava tutti dall’alto a braccetto con la Castanese, con cui ha condiviso il titolo di campione d’inverno. Se nel girone di ritorno è dovuta scendere dal treno del primo posto per qualche pareggio di troppo, in più di un’occasione ha dato prova di una grande forza, pareggiando in rimonta (vedi Vogherese, Pavia, Verbano) o ribaltando il risultato (vedi Calvairate, Club Milano) dopo un iniziale svantaggio. Reazione ai gol subiti, ma anche agli episodi, dato che il club è stato più volte protagonista sfortunato di dubbie decisioni del giudice sportivo, sia a scapito di pedine fondamentali come Papasodaro, sia dello stesso mister Roncari. Tra le squadre più prolifiche con 51 reti all’attivo, anche la Sestese vanta nella propria rosa uno dei due capocannonieri del girone, ovvero il classe ’95 Pedrabissi, letale per ben 20 volte, perno di un reparto offensivo ben amalgamato in cui ogni tassello concorre in modo decisivo alla creazione del mosaico di gol finale. Avanti in Coppa Italia fino alle semifinali e ora a punto di giocarsi i playoff, la compagine biancazzurra ha disputato una stagione da leader. Reattiva, unita, fantasiosa.

VOGHERESE 9: il percorso compiuto da questa squadra ha qualcosa di straordinario. L’inizio di stagione non era stato dei migliori, tant’è che i rossoneri bazzicavano nella parte bassa della classifica. Da lì, la prima reazione, che li aveva portati a concludere il girone di andata nel mucchio (o limbo) allora molto affollato tra zona playoff e zona playout. La seconda e decisiva reazione nel girone di ritorno, quando sono passati dalla seconda alla quinta in pochi metri. Grazie a diversi filotti di vittorie, la scalata degli uomini di mister Giacomotti, subentrato all’ex Molluso a fine ottobre, si è conclusa al terzo posto a quota 58 punti, conquistando l’accesso ai playoff con primo turno sul proprio terreno di gioco. Piazza calda, gruppo solido.

VERBANO 8: bastava qualche punto in più e gli uomini di Galeazzi si starebbero preparando per il primo turno dei playoff. Classificatisi in sesta posizione, i rossoneri hanno tenuto viva fino all’ultimo la speranza di una qualificazione come quinta, ma si sono ritrovati fuori dai giochi insieme al Varzi, davanti di tre lunghezze. Ciononostante, è stato un campionato sicuramente positivo per quella che è la squadra più giovane di tutta l’Eccellenza lombarda, dove il ruolo di veterano è stato svolto con spirito di leader e senso di responsabilità dal capitano classe ’97 Luca Malvestio, miglior marcatore dei suoi con 14 reti all’attivo. Pesano, per il club di Besozzo, quelle cinque settimane di blackout tra fine febbraio e fine marzo, con tre pareggi e due sconfitte che hanno imposto una brusca battuta d’arresto a un gruppo che fino a quel momento procedeva di buona lena. Buona la galoppata finale che ha fatto impensierire non poco le squadre lì davanti; da premiare la tenacia e determinazione con cui il gruppo di Galeazzi ha cambiato le sorti di più di una partita nei minuti, o secondi, finali. Pericolosamente vivace.

VERGIATESE 7.5: settimo posto dietro al Verbano per la Vergiatese, forse l’unica squadra del girone ad aver provato tanto l’ebrezza di una possibile lotta playoff quanto il timore di uno scivolone in zona playout. L’inizio di stagione era stato avaro di soddisfazioni per i granata: pochi gol, pochi punti, l’esonero di Marzio. Qualche settimana di assestamento e sotto la guida di Crucitti il gruppo ha rialzato la testa, allontanandosi dai piani bassi della classifica grazie a una serie di risultati positivi valsi il sesto posto al termine del girone d’andata. Poi l’emergenza infortuni con l’anno nuovo, buone prestazioni senza raccogliere molto ed ecco riapparire lo spauracchio plauout. Decisiva la reazione innescata dalla vittoria contro il Settimo Milanese, a cui hanno fatto seguito dieci punti in cinque partite, con le tre vittorie nette contro Varzi, Ardor Lazzate e Calvairate. L’uomo più determinante: il capocannoniere e assist-man di casa Becerri, classificatosi quinto a quota 16 reti. Insieme a lui, un gruppo che ha saputo tirare fuori i propri assi dalla manica nel momento del bisogno, compattandosi in vista dell’obiettivo finale. Versatile, generosa, in continuo miglioramento.

GAVIRATE 7: missione compiuta in casa Gavirate, che alla sua prima stagione completa in Eccellenza dalla promozione del 2019 scansa il pericolo playout alla penultima giornata, salvandosi matematicamente grazie alla vittoria pesantissima contro una delle big più motivate del momento, il Varzi. Solo 11 punti nelle prime 12 partite disputate prima di Natale, 23 quelli conquistati nelle rimanenti 18, con una media che sale quel tanto che basta per scavalcare le dirette concorrenti e tirare un sospiro di sollievo. Com’era da aspettarsi, dopo le difficoltà del girone di andata, la tenacia e robustezza del gruppo si sono rivelate le armi vincenti per quello di ritorno. Unica tra le squadre della seconda metà della classifica a saper creare non pochi problemi alle cosiddette big, strappando qualche pareggio e anche qualche vittoria, è promossa a pieni voti per un’altra stagione ad alti livelli nella categoria che ha dimostrato essere di sua competenza. Perseverante, allegro, affiatato.

VARZI 6.5: era una della squadre candidate alla vittoria del titolo, o per lo meno a un posizionamento sicuro in zona playoff, e invece, proprio nel rush finale del campionato, i granata hanno perso punti e terreno, sprecando diverse occasioni per mantenersi aggrappati al podio, complici anche gli infortuni che hanno decimato il gruppo. Altalenante e in difficoltà con le big, la squadra è stata trascinata in attacco da due centravanti come Grasso e Pizzini, rispettivamente al terzo e sesto posto della classifica marcatori con 18 e 16 gol. Nota paradossalmente dolente dell’ultima giornata: compie un’impresa vincendo contro la Varesina, ma viene condannata dal pareggio della Castanese all’esclusione dai playoff. Con l’amaro in bocca.

CLUB MILANO 6.5: una stagione all’insegna dell’equilibrio quella dei ragazzi di mister Scavo, subentrato a Zenoni nel mese di ottobre. Metà classifica dopo l’andata, metà classifica dopo il ritorno, esattamente all’ottavo posto, a quota 38 punti, 10 in più dalla zona playout, 16 in meno dalla zona playoff. Gruppo giovane con una buona intensità di gioco, ha alternato qualche sconfitta o pareggio inaspettati contro squadre abbordabili a risultati importanti contro le big Varesina e Verbano, di cui sono stati una sorta di bestia nera, strappando in entrambi i casi ben quattro punti sui sei a disposizione. Continuità nel mezzo.

ACCADEMIA PAVESE SAN GENESIO 6.5: una squadra dai due volti: dopo un girone di andata che la vedeva leggermente in affanno al penultimo posto e il momento di instabilità scaturito dalle dimissioni di mister Molluso a fine gennaio, la compagine pavese ha alzato la testa iniziando tutto un altro campionato sotto la guida di mister Gaudio. Grazie a una lunga serie di risultati utili tra marzo e aprile, con cinque vittorie e un pareggio (contro la Varesina, tra l’altro), la compagine pavese è uscita dalla zona playout, chiudendo la stagione addirittura in nona posizione, a sole due lunghezze dal Club Milano. Il sole dopo la tempesta.

CALVAIRATE 6: obiettivo salvezza raggiunto a una giornata dal termine, pareggiando in rimonta all’ultimo secondo contro un Pavia beffato e condannato al secondo turno dei playout. Dodicesima a +8 dal penultimo posto, sfugge al rischio della fase a eliminazione diretta proprio per la regola della forbice dei punti. Seconda peggior difesa del girone, si è invece comportata discretamente bene davanti, piazzandosi al decimo posto con 41 gol all’attivo, 21 dei quali messi a segno dall’accoppiata Ricupati-Visigalli. Compie il suo dovere.

ARDOR LAZZATE 5.5: una stagione un po’ sottotono quella dell’Ardor Lazzate, che nel girone di ritorno non riesce a smuovere le acque, riconfermandosi, così, in decima posizione. Per la famiglia gialloblù, dopotutto, è stato un anno piuttosto turbolento, dal via-vai sulla panchina alla separazione dal ds Proserpio a poche giornate dal termine. Ma guardiamo alle note positive: tenace e reattiva in più di un’occasione, anche contro squadre di alta classifica, per un avversario del calibro della Castanese ha avuto lo stesso effetto della Kryptonite per Superman, portando a casa una vittoria e un pareggio contro l’armata neroverde. Impressionante, tra l’altro, la quantità di gol messa a segno da Berberi (+17) nonostante le difficoltà incontrate dalla squadra. Nel complesso, però, il gruppo a tratti annaspa. Quasi sufficiente.

BASE 96 SEVESO 5: si salva per il rotto della cuffia dalla retrocessione diretta, vincendo grazie a un autogol lo scontro diretto con la Rhodense all’ultima giornata. Quattordicesima a quota 27 punti, si giocherà i playout contro il Pavia, classificatosi solo un gradino più avanti. Spezziamo una lancia a favore dei rossoverdi, che sono riusciti a pareggiare contro squadre come Sestese, Club Milano, Vergiatese e Gavirate. Troppe, però, le sconfitte, soprattutto lontano dal proprio terreno di gioco (12 sulle 17 totali). In difficoltà.

RHODENSE 4.5: si è conclusa nel peggiore dei modi la stagione dei neroarancio, retrocessi direttamente come penultimi dopo i fatali novanta minuti contro la Base 96 Seveso. Paradossalmente, però, gli uomini di Raspelli sono stati capaci di risultati inattesi, come la vittoria contro la Castanese all’andata e il rocambolesco 3-3 contro la Sestese al ritorno, oltre a portare avanti l’impegno Coppa Italia fino ai quarti. Pochi i gol fatti (29), in netta difficoltà in trasferta (dove hanno racimolato solo sei punti nell’intera annata), sono la terza peggior squadra in termini di differenza reti. Beffata e rimandata.

PAVIA 4: un’annata da dimenticare per una piazza storica come quella di Pavia, i cui tifosi si ritroveranno a seguire la squadra nei playout contro la Base 96 Seveso, uno scenario del tutto diverso da quello che si immaginava nel pre-stagione. Con una media di meno di un punto a partita, la compagine pavese è finita nell’occhio del ciclone dei cambiamenti tecnici, specchio dell’instabilità e dell’incertezza che hanno attanagliato il club in questi mesi. Al di sotto delle aspettative.

SETTIMO MILANESE 4: la retrocessione anticipata è stata l’epilogo di una stagione che ha colto i biancorossi impreparati. Pochi i gol fatti, troppi i gol subiti, per una differenza di -69, di gran lunga superiore a quella delle squadre di zona playout. Tanti cambi di panchina hanno ulteriormente scombussolato un gruppo che ha faticato a trovare la quadra per sopravvivere in questa categoria Con venticinque sconfitte, tre vittorie e due pareggi, il club milanese fa un passo indietro con il suo povero bottino di undici punti, pronto a ricominciare da capo con rinnovata energia. Fanalino di coda fisso. Rimandato.

Silvia Alabardi

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