Nelle premesse, e promesse, della vigilia Legnano contro Varese doveva essere un derby giocato con intensità, carattere, tensione agonistica ed emotiva dal primo al quarantesimo. Doveva essere…
Doveva perchè le promesse sono state disattese in modo clamoroso, persino irritante, da parte di una Robur che sul parquet legnanese ha giocato non più di una dozzina di minuti, via facciamo anche quindici, di pallacanestro accettabile. Poi, sulla prima vera folata di Legnano a cavallo tra primo e secondo tempo, Varese esce dalla partita senza colpo ferire, senza quasi provarci. Insalutato ospite. Una Robur che, molle e poco reattiva, amplifica i meriti di Legnano che porta a casa una vittoria roboante, sicuramente inattesa nelle dimensioni, nonostante abbia sostanzialmente fatto a meno dei suo playmaker Marino, gambe molli e senza fiato dopo una settimana problematica e Roveda con un eloquente n.e.

La cronaca di una gara che quasi non c’è stata si può quindi riassumere in un solo concetto: dominio totale legnanese con Solaroli, Terenzi, Casini, Leardini che hanno letteralmente “sweeppato” i rispettivi avversari. Punto e stop perchè se i Knights son tutti promossi, in casa Robur non si salva nessuno.
Prima doverosa considerazione: la collocazione del match al venerdì sera non funziona, ovvero non rende giustizia, ovvero non richiama pubblico ad una gara che, invece, per tradizione, interessi specifici di classifica e fascino meriterebbe moooolta più gente.

Legnano avvia la gara col suo quintetto classico: Marino, Terenzi, Solaroli, Leardini, Cepic. Varese replica con Somaschini, Maruca, Trentini, Pilotti, Allegretti, ed è proprio l’ex-Varese di serie A a punire Legnano con i suoi giochi in post-basso: 3-4 al 2°. Per Legnano invece fanno bottino Solaroli e Cepic (9 nel primo quarto) spingendo avanti i biancorossi sul 14-10 al 7°. Coach Donati butta nella mischia Librizzi, Spatti e Virginio e Varese, almeno sul fronte offensivo, cambia immediatamente ritmo grazie alla spinta di “Speedy” Teo che impatta a quota 16. Legnano chiude avanti il primo periodo (21-18 ) e corre a +8 (30-22 al 14°) capitalizzando un flash di Leardini. Le triple, due a testa, di Leardini e Virginio non cambiano il senso (37-30) di un match che entrambe le squadre giocano senza “spaccarsi” in difesa, ed è chiaro che in un’atmosfera soft Legnano (52% al tiro alla pausa lunga), peraltro con il suo leader Tommy Marino a mezzo servizio per infortunio, sa esaltarsi più e meglio della Robur. Così, quasi a titolo di presagio, alla ripresa del gioco dopo l’intervallo ecco il fulmineo 13-2 (Marino, Leardini e Solaroli) che, a prima vista, sembra scrivere un’anticipata epigrafe sulla gara: 55-35 al 24°. Sensazione ampiamente confermata col passare dei minuti perchè Varese, povera di spunti in attacco (4/12 al tiro nel periodo) non riesce mai a mordere neanche in difesa e a voler suggellare il dominio legnanese, o se volete la pochezza dei varesini, arriva al 32° la schiacciata del quarantaduenne Juan Casini che, in questo modo esplosivo, festeggia il suo compleanno e il +29 (76-47) che asfalta definitivamente una Robur misera, che al PalaBorsani è apparsa soprattutto senza cuore e il famoso “Ale fioeu!!”, motto di “trombettiana” memoria, oggi più che mai risulta fuori luogo e anacronistico per una R&F che scivola anche vicino a -40: 91-53 al 38°.    

3GE LEGNANO – COELSANUS VARESE  93-59 (70-47)  (42-33) (21-18)
3GE: Leardini 15, Cepic 22, Casini 16, Roveda ne, Marino 3, Solaroli 21, Fattori 2, Terenzi 14, Ferrario L., Bassani, Pisoni.  Allenatore: Eliantonio.  
Coelsanus: Librizzi 6, Virginio 6, Sorrentino 1, Allegretti 17, Macchi, Maruca 4, Pilotti, Spatti 14, Somaschini 2, Trentini, Gaye, Dal Ben 3. Allenatore: Donati.

Massimo Turconi

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