Era il 24 giugno quando nel Salone Estense del Comune di Varese vennero ufficialmente presentati Ross Pelligra ed il suo gruppo, con la presenza delle autorità nazionali, regionali e comunali ed ovviamente della Pallacanestro Varese.
La cordata di australiani, pronta a fare grande i biancorossi e non solo, sobbarcandosi il progetto di riqualificazione di tutta l’area sportiva di Masnago, dal palazzetto, allo stadio, con l’idea di voler costruire un indotto circostante sullo stile di quanto fatto dalla Juventus a Torino, si presenteva così ufficialmente a tutta la Città Giardino, portando con sè grandissimo entusiasmo ed aspirazioni.

Da quel 24 giugno sono passati ormai quasi 5 mesi e la grande cassa di risonanza di quei giorni e di quelle settimane è andata via via sempre più affievolendosi fino ad oggi. Le domande più frequenti che tanti tifosi della Pallacanestro Varese si pongono sono: quanti soldi hanno messo finora gli australiani? Ci sono state le firme sui contratti? Come cambieranno la composizione societaria ed il budget dei biancorossi? Perché tanta attesa? Proviamo a rispondere e fare chiarezza sulla situazione in atto.

Ad oggi firme su contratti non ce ne sono ancora state. Il closing che ci sarebbe dovuto essere al primo di settembre, poi posticipato ad ottobre ed infine a novembre, ha subito tutti questi ritardi per un tanto semplice quanto complesso motivo. Per poter fare un apporto di capitale e comprare delle quote di una società italiana come Pallacanestro Varese, chi vuole fare questa operazione deve farlo come persona giuridica, un’azienda s.r.l. riconosciuta e non come semplice persona fisica.

Passaggio fondamentale che ha rallentato in questi mesi tutta la trattativa, fino alla fondazione poche settimane fa di tale Leonessa s.r.l., a cui fa sempre capo il gruppo Pelligra, sbloccando così l’empasse.

Un primo passaggio fondamentale che non ha reso possibile in tutti questi mesi l’acquisizione del famoso 44% delle quote societarie biancorosse da parte del Pelligra Group, così come non ha permesso quel primo apporto di capitale alla firma, 450.000 €, più i restanti 1.500.000 € che dovrebbero rientrare nell’accordo per questo passaggio.

Ad oggi dunque si attende il responso riguardo tutte le verifiche finanziare e legali del caso, con la due diligence attivata che non darà risultati prima di 15 giorni, arrivando così a dicembre inoltrato, quando finalmente, se tutto andrà come deve, ci saranno le firme di questo accordo.

Da quel momento allora cosa accadrà? Ci sono diversi passaggi burocratici e finanziari che andranno svolti. Il primo, una volta effetto il closing dell’operazione, sarà lo scioglimento dell’attuale CDA, con la liquidazione dei soci che non faranno più parte del Consiglio d’Amministrazione biancorosso. Prima di sciogliere il vecchio CDA però, ci sarà da fare un bilancio, di cui il Consiglio d’Amministrazione attualmente in carica è responsabile. Il vecchio bilancio dovrà essere approvato con un nuovo bilancio, andando a pareggio e ripianando eventuali scoperti (che ci sono). Una serie di sfaccettature importanti che richiedono tempo prima di portare alla conclusione della vicenda. Un nuovo CDA che dovrebbe poi andare a comporsi con Luis Scola, ovviamente, come AD, due rappresentati della cordata australiana ovvero Caniglia ed un legale e due rappresentati dell’attuale CDA, probabilmente Castelli e forse Boggio, tenuto sempre conto della presenza attuale al 5% delle quote de Il Basket Siamo Noi che, anche dopo il closing, rimarrà tale.

Tempistiche rallentate che hanno portato, ovviamente, ad un rallenatmento anche dei progetti in atto, come, ad esempio, l’accordo con la Pallacanestro Femminile Varese, imbastito mesi fa e che ora vive una fase transitoria molto delicata ma che dovrebbe andare a sbloccarsi nel momento in cui gli autraliani faranno il loro ingresso in Pallacanestro Varese.

In tutto questo la società come va avanti in attesa dei nuovi capitali? Con il cosìdetto Piano B della società, che poi fino all’avvento del Pelligra Group è sempre stato il piano primario, ovvero l’apporto del Consorzio Varese nel Cuore e di tutti gli sponsor che con passione e dedizione hanno permesso quest’estate alla società di poter lavorare con un budget del 20-25% superiore a quello dello scorso anno, costruendo la squadra che oggi sta facendo grandissime cose in campionato e più in generale, portando avanti tutte le scadenze e le attività che la società ha dovuto affrontare in questi mesi.

E’ chiaro che però, per poter portare avanti il grande progetto del nuovo settore giovanile congiunto Varese BasketBall al massimo della sua capacità, per sviluppare tutto il progetto legato al rinnovamento dell’area sportiva di Masnago (Stadio, Lino Oldrini e indotto circostante) e per rendere sempre più grande la nuova Pallacanestro Varese, si dovranno attendere i passaggi sopra spiegati, con la Pallacanestro Varese che per Natale potrebbe ricevere il regalo più atteso: il via libera definitivo della nuova vita biancorossa in salsa argentino-australiana.

Alessandro Burin

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