Stallo in casa Pallacanestro Varese sulla questione rinnovi. In attesa di definire chi sarà il nuovo allenatore e con lui tutto lo staff che comporrà il nuovo organigramma tecnico, ad oggi non si registra alcun tipo di trattativa avviata per quanto riguarda i possibili rinnovi dei giocatori biancorossi dell’ultima stagione.

Detto e ridetto che il parco italiani più Justin Reyes sarà la base del nuovo roster, diverse questioni rimangono ancora parecchio in sospeso, soprattutto per quello che concerne gli stranieri, che come ben si sà, nel basket sono sempre tra gli ultimi a firmare accordi.

Partiamo però dall’unico azzurro in questo momento in “bilico” in casa varesina, ovvero Giovanni De Nicolao. Il play veneto ha una possibilità d’uscita dal contratto entro il 30 giugno ma in questo momento De Nick ha dato priorità a Varese, con la volontà di capire quale possa essere il nuovo progetto e l’allenatore che lo guiderà. A questo si aggiunga il grande feeling con i compagni che sicuramente rimarranno in squadra, da capitan Ferrero, passando per Woldetensae e Caruso, con cui ha trascorso parte delle vacanze e festeggiato anche il compleanno la scorsa settimana. il 10 biancorosso sarebbe felicissimo di rimanere ai piedi del Sacro Monte, ma c’è un contratto da discutere, con la volontà di De Nick di poterlo estendere anche in maniera pluriennale ed adeguare a livello economico. I discorsi sono aperti ma il tempo per le scelte stringe e non si può andare troppo oltre.

Se per quanto riguarda lui però i feedback sono positivi, con la volontà della società di poterlo rinnovare, consolidando così un pezzo importante del nucleo azzurro in squadra, per quanto riguarda giocatori come Sorokas, Keene, Vene e Beane il discorso è ben diverso.

Detto settimane fa ormai che la permanenza di Beane è complicata, sia per motivi tecnici che tattici nella nuova impostazione di gioco varesina, che continuerà nella sua filosofia anche con il prossimo allenatore, con il passare dei giorni anche le posizioni degli altri tre compagni di squadra rimangono assai in bilico.

L’unico per il quale ad oggi la società avrebbe maturato la volontà di fare uno sforzo importante è Sorokas, anche in visione dei discorsi aperti con Paul Biligha, in un’idea di pacchetto lunghi dinamico e atletico che alletta le alte sfere biancorosse. C’è però da considerare il fattore economico: Paulius, dopo l’ottima annata giocata, ha alzato il suo valore e con esso ha anche attirato su di sé gli interessi di diverse squadre, vedasi un paio di proposte pervenute dal Giappone, che lo stanno facendo vacillare e non poco. Ai soldi del Sol Levante, per una proposta che sarebbe addirittura di tre volte superiore a quanto percepisce ora a Varese, Sorokas sta soppesando tutto quello che è l’ambiente e il suo ruolo in biancorosso oltre alla vetrina del basket europeo ma toccherà poi alla OJM formulare una proposta, progettuale ed economica, che possa fargli dimenticare il peso dei tanti Yen che ora lo stanno attirando.

Discorso analogo per Keene e Vene. Il play americano è tornato negli USA dove, tra famiglia e svago, si sta allenando con assiduità in palestra, come i suoi social dimostrano, in attesa di una chiamata da Varese che per ora non è ancora arrivata. Anche qui vale il discorso fatto per Sorokas: Keene si sta guardando in giro forte del titolo di capocannoniere, cercando l’offerta migliore per uno degli ultimi treni della carriera ed in caso di un’eventuale permanenza a Varese, vorrebbe un considerevole aumento rispetto allo scorso anno, superiore o comunque non inferiore a quei 160.000 dollari di cui si parlava qualche settimana fa, il tutto collegato al discorso coppe europee, tassello fondamentale per la permanenza del folletto.

Infine il capitolo Vene: Siim ha piantato radici solidissime a Varese nel corso delle sue esperienze ai piedi del Sacro Monte. Dal canto suo, per una potenziale permenenza in biancorosso, ci sarebbe sempre la richiesta di un adeguamento nel contratto, con la volontà forte però di poter rimanere in un ambiente che conosce a meraviglia e nel quale sa dare il meglio, in una città in cui ha casa, amici e una quotidianità fuori dal campo; fattori, questi, da non sottovalutare per la sua possibile permanenza. Il nodo principale della questione però è sulla durata del possibile prolungamento di contratto: l’ala estone punterebbe infatti ad un accordo biennale, che a 32 anni ancora da compiere, potrebbe significare il passo forse ultimo ad alto livello del vichingo biancorosso, con la società che proprio per quest’ultima condizione valuta attentamente la situazione.

In questo quadro d’incertezze si va creando una sicurezza non da poco: non tutti rimarranno e più probabilmente di tutti loro ne rimarrà solo uno ed è chiaro che, prima di definire le situazioni contrattuali in bilico, Varese darà priorità alla scelta di chi poi guiderà la squadra e per il quale, tra questa settiamana e la prossima, dovrebbero esserci sviluppi sempre più importanti.

Alessandro Burin

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