Al momento dell’ufficializzazione dei gironi della Serie D 2022/23 (e dei relativi calendari) l’attenzione della provincia si è focalizzata su un’unica data: 9 ottobre 2022. Il Città di Varese, al terzo anno all’apice del dilettantismo, farà visita alla Varesina (di ritorno in Serie D dopo tre tentativi in Eccellenza) per un derby che nessuno vuole perdersi.

Discorso fatto ovviamente al buio. È un derby, poco importa sia della condizione delle due squadre sia della classifica: è una partita attesa, attesissima e deve essere vinta. Se però sul fronte dei padroni di casa era preventivabile ritrovare mister Marco Spilli, sulla panchina ospite farà il suo debutto Luciano De Paola che ha rilevato Gianluca Porro dopo un avvio al di sotto delle aspettative da parte dei biancorossi.

Come anticipato, a prescindere da tutto ciò, Varesina-Varese non può essere una partita banale, a maggior ragione per chi ha avuto un passato dall’altra parte. Stiamo parlando di Andrea Scandola che, in sinergia con Damiano Micheli, ha costruito la rosa attuale della Varesina, ma che tre anni fa ha partecipato attivamente alla strutturazione del Città di Varese 1.0 in qualità di consulente di mercato (il ds era Gianni Califano). La stagione biancorossa fu decisamente travagliata, ma culminò con una salvezza che pesò come una vittoria per come si era messa la classifica.

Chiusa la parentesi Varese, Scandola non se n’è andato dalla provincia ma ha imboccato la Varesina (in tutti i sensi) per dirigersi verso Venegono Superiore dove, al primo anno, ha messo a disposizione di Marco Spilli una rosa forte e strutturata in grado di trionfare in Eccellenza. Adesso, per la prima volta, affronta il suo passato di nuovo in quella Serie D che è di sua competenza. “Sarà una partita uguale alle altre – ci racconta sorridendo – perché noi dobbiamo far sempre punti per raggiungere il prima possibile l’obiettivo della salvezza. Sicuramente il derby è sentito e sarà una partita bella da giocare, ma non penso a ciò che è stato; sono, anzi, siamo concentrati solo sul match”.

I punti servono a entrambe le squadre: come state vivendo questi giorni?
“Siamo tranquilli. Non abbiamo le pressioni che ci sono a Varese, ma non per questo tutto deve essere rose e fiori anche perché, se è vero che loro arrivano da due punti in tre partite, noi nelle ultime tre gare abbiamo raccolto un pareggio e due sconfitte. La società è giustamente esigente e questo ci spingerà ad entrare in campo con il coltello fra i denti per conquistare la vittoria”.

Dopo un inizio col botto, come ci si spiega l’inflessione dell’ultimo periodo?
“Credo faccia semplicemente parte del percorso di crescita. Noi siamo partiti bene conquistando quattro vittorie consecutive tra campionato e Coppa Italia. Poi, dopo una brutta partita contro una squadra di categoria come il Brusaporto, siamo tornati sui nostri livelli contro l’Arconatese; purtroppo, sia in quel match sia a Caronno, abbiamo peccato di lucidità sotto porta raccogliendo solo un punto. Sono momenti della stagione in cui se una cosa deve girare per il verso sbagliato lo fa, ma siamo orgogliosi dei nostri ragazzi, soprattutto dei più giovani, e abbiamo la certezza che ognuno di loro potrà crescere dandoci tantissimo”.

Domanda bruciapelo: che Varese ti aspetti?
“Del Varese ho subito capito una cosa: ogni partita deve essere vissuta come se fosse l’ultima. Per loro con il Seregno era la partita più importante, a Casatenovo era fondamentale e con la Real Calepina doveva essere la partita della vita. Poi le sfide vanno bene o male, ma la pressione che quella piazza comporta è sempre quella. Mi aspetto quindi un Varese affamato, a maggior ragione ora che è cambiata la guida tecnica”.

A proposito di questo, per voi è uno svantaggio affrontare il Varese proprio in questo momento?
“Di certo, sulla carta, loro partono avvantaggiati perché conoscono il nostro modo di giocare; noi, invece, non abbiamo indicazioni, anche se conosco mister De Paola perché l’ho seguito ai tempi della Pergolettese. Sa accendere lo spogliatoio e porterà di sicuro entusiasmo, intensità e aggressività: dovremo rispondere allo stesso modo, perché domenica vincerà chi ha più fame”.

Che clima dobbiamo aspettarci, invece, fuori dal campo?
“Mi aspetto un pubblico importante, almeno intorno al migliaio. Ci aspettiamo qualche centinaia di persone da Varese e il calore che arriva da fuori potrà dare una spinta in più sia a noi sia a loro. Inoltre ci presenteremo con una struttura rinnovata, con più spazi, e siamo pronti ad allestire un servizio ad hoc”.

Sul campionato che idea ti sei fatto?
“Tutti possono perdere contro tutti. È un campionato equilibrato con squadre davvero forti ed è difficile trovare un filotto importante  perché non solo ogni campo è complicato, ma ogni sfida nasconde delle insidie e il Varese ne sa qualcosa. Non vedo il Sangiuliano dello scorso anno, non ci sarà la classica ammazza-campionato e appena molli qualcosa vieni castigato”.

Aprendo un’altra parentesi, il due novembre ci sarà il derby bis in Coppa Italia: cosa rappresenta per voi questa competizione? Oltretutto avete già scritto una piccola pagina della storia della Varesina…
“Andare avanti in Coppa ti dà una gran bella visibilità e, per la prima volta nella storia della società, siamo riusciti a superare due turni. Per noi è un orgoglio e vivere un altro derby a casa nostra, un vero e proprio dentro o fuori, sarà davvero emozionante. Prima di allora, però, passerà un mese in cui possono succedere tante cose, ma sono certo che così come domenica sarà una gran bella sfida. E, ovviamente, daremo il massimo per conquistare il passaggio del turno”.

Chiudiamo con un’altra battuta su domenica: un invito ai tifosi?
“Non serve invitare nessuno: Varesina-Città di Varese è una sfida che parla da sola. Sono certo che non mancheranno i tifosi e, così come sul finire della scorsa stagione, il nostro pubblico risponderà con entusiasmo per darci un’ulteriore spinta”.

Matteo Carraro

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