Da anni in possesso di uno dei settori giovanili più interessanti di tutta la provincia, il Torino Club si è sempre distinto per la progettualità e l’impegno profuso da parte di tutta la società nel far crescere giovani calciatori in un ambiente sano ed in cui migliorare dal punto di vista tecnico ed umano.

Ecco perché quello del responsabile del settore giovanile non è mai un ruolo banale per la società granata che, dopo l’addio di Bertolini in direzione Union Villa Cassano, era chiamata alla nomina del suo successore. Ebbene, dopo alcune settimane di valutazione, la scelta è dunque ricaduta su Vincenzo Tripodi, uno che i colori granata li conosce assai bene e che non ha avuto tentennamenti nel gettarsi in questa nuova avventura, come lui stesso ci ha confessato nella nostra intervista.

Cosa l’ha spinta ad accettare questo nuovo ruolo?
“In realtà il mio è un po’ ritorno al passato. Ho iniziato a tirare i primi calci sul campo di via Montello assieme a Marco Parolo, quindi quando mi ha chiamato per sapere se potevo dargli una mano nello sviluppo della società sono riaffiorati un po’ tutte le vecchie emozioni di quei tempi ed accettare è stata una cosa naturale. Oltre a questo, poi, si vede bene come ci sia un ottimo progetto che punta a far diventare il Torino Club una realtà capace di competere con altre società di testa a livello giovanile”.

Ha già in mente dei progetti per valorizzare il vostro settore giovanile?
“Di progetti ce ne sono tanti, in primis quello di far rivivere il centro di via Mombello perché negli ultimi anni, tra lavori e pandemia, questa cosa è mancata. In questo senso stiamo lavorando per fornire un servizio ad hoc a tutti i nostri tesserati e alle loro famiglie per farli sentire come in una seconda casa: abbiamo tecnici qualificati, 330 ragazzi iscritti nell’ultima stagione, squadre che hanno saputo qualificarsi ai Regionali e soprattutto tanto entusiasmo. Tutto questo ci porta a dire che siamo sulla strada giusta per ripartire”.

Due dei fiori all’occhiello la scorsa stagione sono state infatti proprio le annate 2006 e 2007 che hanno conquistato la vittoria del campionato…
“Esatto, tuttavia vorrei citare anche i 2005 che, dopo una grande annata, hanno chiuso al secondo posto. Quest’anno stiamo lavorando per rafforzare tutte le formazioni dell’agonistica e sono convito che anche nei Regionali saremo capaci di dare del filo da torcere. L’ambizione del Torino Club deve essere sempre quella di puntare in alto, cercando poi di rimanere comunque pragmatici senza caricarsi addosso troppe pressioni”.

A proposito di annate, quali saranno le categorie con cui sarete presenti?
“Abbiamo 330 ragazzi e, anche se ci sono sempre alcune sirene esterne, ho notato una componente familiare molto legata all’ambiente. In totale per il settore giovanile staremo sulle venti squadre: sull’attività di base ci saranno le doppie squadre, mentre dall’annata del 2010 in poi svilupperemo una squadra per categoria, puntando più sulla qualità, cercando di alzare un pochino l’asticella. Per quanto riguarda il settore giovanile voglio poi menzionare l’affiliazione con l’Atalanta che continuerà a gonfie vele visto che siamo diventati centro tecnico ufficiale”.

Per quanto riguarda il discorso Juniores invece, c’è la possibilità di vedere finalmente questa squadra nascere?
“È stato un pensiero che ci ha accompagnato nella fase di progettazione delle squadre e abbiamo anche pensato di sviluppare una Juniores con i 2004; tuttavia abbiamo voluto fare dei passaggi più graduali. Non nascono però che nei progetti futuri c’è anche quello di sviluppare una squadra Under19 e creare una Prima Squadra con i giovani cresciuti in casa: questo sarebbe ii giusto merito per un lavoro fatto partendo dal basso”.

Parlando di guide tecniche, invece, avete già definito il quadro per la prossima stagione?
“Gli allenatori sono stati tutti definiti: a breve faremo delle presentazioni, ma per ora non voglio ancora menzionare nessuno perché si stanno decidendo gli ultimi dettagli su tutte le squadre. Quello che posso dire è che sono tutti mister qualificati e di livello molto importante”.

Per chiudere, qual è il suo auspicio per la prossima stagione?
“A livello sportivo sicuramente ben figurare nei Regionali; sulla fascia dei piccoli, invece, essere un faro per le famiglie con un servizio tecnico ed educativo all’avanguardia. Per quanto riguarda il livello organizzativo, sicuramente ci sarà l’obiettivo di rafforzare tutte le componenti societarie e unirle sotto la mia direzione diventando un punto di riferimento per la parte tecnica e amministrativa oltre che per le famiglie”.

Francesco Vasco

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