A Lido di Jesolo, nel veneziano, dal 7 all’8 dicembre, si è svolta la trentesima edizione della Venice Senior e Under 21 Cup, mentre dal 9 all’11, la Youth League, presso il Palazzo del Turismo di Piazza Brescia, che ha accolto oltre 2500 atleti, suddivisi nelle varie categorie, allo scopo di svolgere i combattimenti regolati o kumitè, ed esibirsi nelle forme del katà.

Ai karateka disabili è consentito di competere solo ed esclusivamente nelle prove dei katà, o dimostrazioni di tecniche. Della “Ckoss Polihandy” varesotta, tra i ragazzi affetti dalla sindrome di down, Mattia Allesina, numero uno nel ranking mondiale, ha vinto l’oro, Daniele Montanari invece l’argento e Davide Nicola il bronzo, nel katà maschile delle cinture nere, mentre nel katà femminile cinture nere, l’oro è stato vinto da Sara Gatti e l’argento da Valeria Pillon.

Nella K21, in cui gareggiano i ragazzi autistici e gli iperattivi, l’oro è stato conquistato da Andrea Consonni mentre il bronzo da Paolo Poggesi. Il Maestro Gaido spiega le tipologie di katà svolte dai suoi allievi, e svela anche un esercizio importante, da loro svolto durante gli allenamenti: “Sono gli stessi previsti dalle gare internazionali. Gli atleti, essendo d’esperienza e già attivi nella Nazionale, a Jesolo non erano né preoccupati e né troppo emozionati. Ho apprezzato soprattutto il buon comportamento in particolare da parte dei ragazzi autistici, sia dal punto di vista delle performance che da quello sociale ed educativo. Gli arbitri, durante lo svolgimento dei katà da parte dei parakarateka, osservano soprattutto le potenzialità che gli atleti riescono ad esprimere mediante queste forme, specialmente nei casi di atleti con disabilità sul piano coordinativo. Durante gli allenamenti ho estrapolato dei passaggi previsti nei katà e li ho fatti svolgere sotto forma di kyon, o fondamentali, allo scopo di affinare le tecniche, e di consolidare anche la padronanza dei movimenti che queste forme richiedono. Svolgiamo i katà negli stili Shotokan e Shito Ryu“.

In queste gare gli atleti sono organizzati in pool o gironi da cinque, e coloro che ottengono il punteggio più alto nella prova del katà, accedono alla fase finale. I parakarateka della “Ckoss Polihandy”, questo 6 novembre hanno vinto il campionato italiano FIJLKAM, e anche il nazionale CSEN di Karate 2022 a Monterotondo Scalo, in provincia di Roma.

Rolando Gaido commenta questi risultati soddisfacenti, ed evidenzia anche l’utilità del karate agonistico per i disabili: “Nella Venice Cup, ho notato delle buone prove di katà anche da parte di atleti non vedenti provenienti da Germania, Brasile e Romania. In generale, questa disciplina è utile a far vivere loro la palestra, trasferte, sportività, per merito della sua grande importanza nei percorsi di inclusione. Nel complesso, stiamo raccogliendo i frutti del costante lavoro svolto“.

Nabil Morcos

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