È arrivato solamente a novembre tra le file bianco-blu, ma Daniele Macchi ha già conquistato la maglia da titolare tra i pali e la fiducia dei compagni. La posizione in classifica non sorride alle aquile, eppure il numero 1 si dice fiducioso per il raggiungimento della salvezza: il percorso degli Eagles Caronno è tracciato.

Come hai trovato l’ambiente in casa Eagles al tuo arrivo?
“Mi sono trovato bene fin da subito. Conoscevo già Fabio (Mazzetti, il ds, ndr) perché aveva provato a portarmi qui qualche anno fa, così come già conoscevo gran parte del gruppo. Siamo tutti ragazzi giovani e l’ambiente è tranquillo, quindi per tornare a giocare ad 11 era l’ideale”.

Dopo poco più di un mese dal tuo arrivo è stato cambiato l’allenatore, come avete vissuto questo cambiamento?
“Non l’ho sentito molto perché con Simionato mi sono allenato solo tre settimane, ma mi è sembrato da subito un buon allenatore ed una buonissima persona. Colombo mi ha fatto un’ottima impressione: sembra molto preparato e sembra conoscere molto di calcio. Stiamo lavorando sia per conoscersi meglio, sia per farci trovare pronti al 22 gennaio. In mezzo c’è stata la pausa, che non ha aiutato, ma ci stiamo continuando ad allenare e non ci siamo mai fermati, anche perché dall’8 ricominceremo le amichevoli”.

Nell’ultima giornata del girone d’andata avete conquistato una vittoria prestigiosa, pensi che possa cambiare le sorti del vostro campionato?
“Sicuramente sì, anche perché arrivavamo da tre sconfitte consecutive ed è stata un po’ una boccata d’ossigeno. La nostra situazione è oggettivamente quella che è, ma penso che la vittoria abbia dato una scossa in vista del girone di ritorno e sono molto fiducioso”.

Dove pensi che possa arrivare questa squadra?
“Sono sicuro che la salvezza sia ampiamente alla nostra portata e che, se giochiamo come sappiamo fare, possiamo lottare contro tutti ed arrivare a metà classifica. Se tutto dovesse girare per il verso giusto credo che potremmo arrivare anche più in alto, ma con questa posizione di partenza sarebbe già ottimo”.

Cosa serve a questo gruppo per cambiare marcia?
“Dobbiamo migliorare su alcune situazioni sia in attacco che in difesa: dobbiamo segnare di più e concedere meno gol, che sembra un ragionamento ovvio ma vedendo le ultime partite, è tutt’altro che scontato. Dobbiamo imparare a rimanere concentrati per tutti i 90 minuti, troppe volte abbiamo ripreso male dopo un tempo quasi perfetto ed abbiamo subito goal. Non possiamo permetterci di dover recuperare le partite, dobbiamo riuscire ad essere presenti per tutti e due i tempi fin dal primo minuto, ma sono fiducioso che questo aspetto possa migliorare”.

Siete la seconda peggior difesa del campionato, con 36 gol subiti, dove pensi possiate migliorare?
“Io per primo devo migliorare, crescere ed imparare ancora tanto, ma anche la difesa deve leggere meglio alcune situazioni. Una delle cose più ricorrenti, ad esempio contro la Valcuviana, è quella di avere una difesa che si alza troppo e lascia scoperti dietro ed in quel caso abbiamo preso tre goal in venti minuti”.

Come e quando hai scelto di diventare un portiere?
“La scena me la ricordo come fosse ieri: avevo otto anni e giocavo nel Morazzone, quel giorno non c’era il portiere ed il mister aveva chiesto chi volesse prendere il suo posto. Dopo un po’ di silenzio ho alzato la mano e quel gesto, per quanto il ruolo sia molto difficile, mi ha permesso di togliermi diverse soddisfazioni”.

Qual è il tuo obiettivo personale per questa seconda metà di stagione?
“Partirei da quello di squadra, che è sicuramente ottenere una salvezza con il maggior anticipo possibile. A livello personale devo crescere ed imparare tanto durante il girone di ritorno perché, dopo quattro anni di stop, devo riprendere la mano. Aggiungo che mi piacerebbe giocare il più possibile, ma non dipende solamente da me e segnare a tabellino qualche clean sheet”.

Andrea Vincenzi

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