È tempo di bilanci dopo la prima metà di stagione, che ha visto le diciotto squadre del Girone A di Eccellenza darsi battaglia per tre mesi intensi, in un avvicendarsi di sorprese, cadute e riprese. I verdetti al termine dell’ultima giornata sono stati molteplici e variegati, tant’è che nel girone di ritorno ci sarà tempo per ribadire o ridimensionare le proprie ambizioni. Intanto, ecco la nostra speciale classifica.

Pavia 9

La stagione, bisogna dirlo, non era iniziata nel migliore dei modi, viste le due sconfitte nelle prime cinque partite: la prima per 3-0 contro la Sestese, tra l’altro unica volta in cui la truppa pavese ha subito più di due gol, la seconda per 1-0 contro l’Ardor Lazzate, miccia che portò alle dimissioni di mister Carbone. A quel punto, la scossa che si propagò in tutto l’ambiente con l’arrivo del tecnico Civeriati ha dato il là a un percorso da vera e propria schiacciasassi, con nove vittorie, un pareggio e due sconfitte. Capolista con 35 punti, vanta una difesa granitica, non a caso la migliore del girone, e il terzo miglior cannoniere, ovvero bomber Antenucci, già in doppia cifra. Roboante.

Solbiatese 9

Come i loro rivali nella lotta promozione, anche i nerazzurri hanno inaugurato la stagione in maniera altalenante, raggiungendo il punto più basso tra fine settembre e metà ottobre, quando i soli due punti conquistati in quattro giornate sfociarono nelle dimissioni di mister Domenicali. Sotto la guida di Rota, l’inizio di una scalata dalla parte di destra della classifica alla terza posizione, a pari punti con il Magenta. Unica compagine a non aver mai perso tra le proprie mura, detiene questo record anche in Coppa Italia, competizione nella quale ha sbaragliato un avversario dopo l’altro, centrando la qualificazione alla finale del 7 gennaio, che di fatto le vale mezzo punto in più in questo pagellone. Coriacea.

Oltrepò 8.5

Delle squadre di vertice, è l’unica ad essersi insediata sin da subito nei piani alti, da cui di fatto non si è mai scollata. Squadra concreta che fa dell’attacco il proprio punto di forza, è trascinata in questo senso dal trio Ferraro-Vaglio-Franchini, che ha messo a segno ventitré dei trentatré gol fatti finora. Risoluta contro le dirette concorrenti (basti pensare alle vittorie contro Caronnese, Calvairate e Solbiatese), l’unica pecca sono forse le cadute a sorpresa in partite sulla carta agevoli, ad esempio contro Meda e FC Milanese. A -2 dalla vetta, quei punti persi per strada fanno di certo storcere il naso in casa biancorossa. Costante.

Magenta 8.5

Se già l’anno scorso ci aveva abituato a un gioco mai scontato, in questa stagione, nonostante il ricambio di alcuni dei suoi interpreti, non solo si è riconfermata una squadra particolarmente prolifica (con un totale di 34 gol, ovvero una media di 2 a partita, è il miglior attacco del girone) ma ha dato anche prova di una spiccata solidità. Al terzo posto con nove vittorie, cinque pareggi e tre sconfitte (un andamento identico a quelle della Solbiatese), non c’è da stupirsi che la forza di questo gruppo risieda nel reagire in grande stile alle difficoltà, come insegnano la vittoria rocambolesca di Lazzate o la goleada con la Castanese, sopraggiunte entrambe dopo due ko. Offensivo.

Saronno 8

Una neo-promossa solo di nome, perché i fatti la collocano con merito tra le big del girone. Allestita con un tasso di esperienza da far invidia a non poche compagini, ha dalla propria anche un fattore spesso sottovalutato ma tutt’altro che banale, ovvero la continuità con la passata stagione, a cui in parte si devono la coesione e la compattezza che tanto hanno fatto penare gli avversari. Il campionato di andata dei biancocelesti racconta in un certo senso due storie a sé: la prima, tra settembre e ottobre, fatta di risultati eclatanti come la vittoria sull’Oltrepò, ma anche di qualche scivolone di troppo, soprattutto le tre sconfitte di fila dalla seconda alla quarta giornata; la seconda, inaugurata dal turno infrasettimanale del 1° novembre, fatta di un filotto di cinque vittorie che hanno catapultato il club da un’insipida metà classifica alla zona playoff. Unito.

Base 96 Seveso 7.5

Nono posto e cuore pieno per la squadra rivelazione del girone. Dopotutto, a giochi non ancora iniziati, era stato il loro stesso condottiero, mister Varaldi, a fissare come obiettivo parallelo alla salvezza la capacità di sorprendere e – perché no? – anche di divertirsi. Diciassette giornate dopo, il bilancio è sicuramente positivo. Dopo un avvio da vera e propria armata, con un bottino di dieci punti nelle prime quattro partite, il percorso della truppa rossoverde ha sì alternato imprese e rallentamenti, ma senza mai accusare segnali di cedimento. Squadra capace di schiacciare la Caronnese e frenare compagini del calibro di Solbiatese e Oltrepò, può contare sull’intesa e sull’amalgama di un gruppo collaudato che pochi mesi fa conquistava l’Eccellenza per mezzo dei playoff. Spumeggiante.

FC Milanese 7

Un girone di andata a due facce per il gruppo biancorosso. L’avvio di stagione ha avuto tutte le caratteristiche di una partenza con il freno a mano tirato, dato che nelle prime undici giornate sono arrivate solo tre vittorie, oltretutto contro squadre di bassa classifica. Poi, la svolta contro l’Oltrepò, battuto sul proprio terreno di gioco. Da quel momento, gli uomini di Greco hanno ingranato non una, bensì due o tre marce più alte, inaugurando una serie di risultati utili con cui si sono allontanati di domenica in domenica dalla zona playout. I sedici punti messi in cascina nelle ultime sei gare sono una media da squadra con ben altre ambizioni che la salvezza. Emergente.

Calvairate 6.5

L’asticella si è alzata notevolmente rispetto alle passate stagioni, tant’è che per buona parte del girone di andata ha presidiato le più alte posizioni, detenendo anche il primato in solitaria. La sconfitta nello scontro diretto col Pavia nella prima metà di novembre ha innescato un calo fruttato soltanto tre punti nelle ultime sei gare, con annessa discesa in sesta posizione, a sei lunghezze dalla vetta. Seconda miglior difesa del girone proprio dietro la compagine di Civeriati, ha tutte le carte in regola per riproporsi dopo la sosta in tutta la sua robustezza. Metodica.

Caronnese 6.5

Partita con i favori del pronostico, ma anche con un buon carico di pressione da ex compagine di Serie D, procede a un ritmo costante che le vale il settimo posto, frutto di otto vittorie, quattro pareggi e cinque sconfitte. Tra queste, due ko pesanti per 4-1 contro Oltrepò e Base 96 Seveso, che macchiano le statistiche di un gruppo normalmente solido in difesa. Eliminati nelle semifinali di Coppa per mano del Ciliverghe, i rossoblù hanno chiuso il 2023 con la delusione di un traguardo mancato, che d’altro lato potrà trasformarsi nella rabbia agonistica di cui c’è bisogno per iniziare l’anno nuovo a pieno regime. Uniforme.

Ardor Lazzate 6.5

Una squadra che non si può mai dare per spacciata. Sono diverse le partite in cui i gialloblù hanno pareggiato o vinto in rimonta, anche nei minuti finali. Basti pensare al 4-3 sul Saronno, alla X di Caronno Pertusella o, proprio all’ultima giornata, al 3-3 di forza al “Chinetti” di Solbiate. Certo, considerati i valori presenti nella rosa, per il girone di ritorno ci si aspetta un decisivo salto di qualità da parte dei ragazzi di Fedele, attualmente all’ottavo posto a tre punti di distanza dai playoff. Degno di nota il percorso in Coppa Italia, da cui sono usciti solo alle semifinali, sfiorando l’impresa con una grande prova di carattere e resilienza contro la favorita Solbiatese. Instancabile.

Casteggio 6

Sufficienza piena per questa formazione neopromossa che ha fatto vedere grandi cose, soprattutto nel primo mese e mezzo di campionato, quando le cinque vittorie e i tre pareggi delle prime otto giornate la posizionavano ad alta quota. Da lì, i primi segnali di flessione, il cambio di panchina e il ritorno ai tre punti proprio all’ultima giornata, in quello che può essere definito uno scontro diretto con la Sestese. Attualmente undicesimo a +5 dalla zona playout, il club pavese sembra aver ritrovato la quadra e potrebbe affermarsi come insidiosa compagine della right side. Volenteroso.

Castanese 5.5

È quasi una sufficienza per i neroverdi, sull’uscio della zona playout con 19 punti. Chiaro, dopo l’esperienza in D della passata stagione, tutto lasciava presagire un’annata di transizione e ristrutturazione. Tuttavia, la metà classifica sarebbe forse l’obiettivo minimo per un gruppo che fa della “garra” il proprio tratto distintivo. Talvolta in affanno contro squadre particolarmente vivaci (è la peggior seconda, quanto a reti subite), sa come rimediare davanti alla porta, soprattutto grazie al capocannoniere di casa e del girone Carlos Salom, già a segno undici volte. Discontinua.

Accademia Pavese 5.5

La lotta per la salvezza è nell’indole di questa squadra, in grado di reggere la pressione della bassa classifica. Con un andamento simile tra casa e trasferta, occupa attualmente il quattordicesimo posto in piena zona playout. Le vittorie contro Ardor e Calvairate sono sicuramente un punto a favore dei biancorossi, che tuttavia sono caduti proprio all’ultima giornata nello scontro diretto contro l’imprevedibile Meda, perdendo l’occasione di allungare sul fondo. Claudicante.

Meda 5.5

Da ripescata in Eccellenza, l’obiettivo dichiarato è ovviamente il mantenimento della categoria. Le undici sconfitte sono una pesante zavorra che ha tenuto il gruppo di mister Cairoli nei bassifondi della classifica. Attenzione, però, perché dopo aver trascorso gran parte del campionato di andata in penultima posizione, i bianconeri hanno tutta l’intenzione di prendere le distanze dalla zona rossa. Ora terzultimi, devono questa piccola ma significativa ascesa a risultati sorprendenti quali i due sonori 3-0 rifilati in chiusura di girone ad Accademia Pavese e Oltrepò. Insondabile.

Sestese 5

I 20 punti appena fuori dalla zona playout sono un risultato piuttosto al di sotto delle aspettative di una squadra che a inizio stagione puntava a ben altri obiettivi. Dopo l’esordio convincente contro la favorita Pavia, è iniziato il primo digiuno di vittorie, durato per un mese. Dopodiché, qualche risultato positivo troppo isolato per innescare una vera e propria risalita, fino al ko sfortunato di Casteggio, in cui il gruppo ha perso l’occasione di ottenere la prima vittoria stagionale fuori dalle mura amiche. In ottica dei primi ostici impegni del girone di ritorno, i biancoazzurri dovranno sfruttare al meglio la sosta per ripresentarsi ai nastri di partenza con rinnovate energie. Bloccata.

Vergiatese 5

A pochi chilometri di distanza, situazione non rosea anche per i cugini galletti, quartultimi con 15 punti. Su questo magro bottino pesa non poco uno scialbo avvio di stagione, con una sola rete all’attivo nelle prime cinque giornate. Secondo peggior attacco con una media di meno di un gol a partita, il gruppo di Rovrena è uscito dal campo a mani vuote per ben dieci volte. Da riconoscergli, però, il merito di essere stata una delle tre squadre ad aver battuto il Pavia. Spenta.

Verbano 4.5

La tradizionale filosofia societaria, che fino a poco tempo fa non aveva mancato di dare i suoi frutti, quest’anno deve invece fare i conti con un girone sempre più livellato verso l’alto, dove la più piccola ingenuità può costare molto caro. Dopo un inizio tutto sommato passabile, sebbene leggermente al di sotto delle aspettative, il cambio di panchina dopo la sconfitta con l’Accademia Pavese non ha scosso l’ambiente nella maniera sperata. Al contrario, da allora i rossoneri hanno perso cinque partite su sei, sprofondando in penultima posizione con i loro 13 punti. Impantanato.

Accademia Calcio Vittuone 4

Voto quattro, del resto come i punti in classifica. Il salto di categoria ha messo a dura prova un gruppo particolarmente giovane, che sta pagando un dazio salato in termini di inesperienza. Quindici sconfitte, un pareggio contro la Vergiatese e una vittoria contro il Meda sono l’amaro bilancio dei biancoverdi, all’ultimo posto anche per gol fatti (solo 6) e gol subiti (addirittura 48). La sfortuna non ha di certo aiutato gli uomini dell’attuale tecnico Magugliani, falcidiati anche dall’emergenza infortuni. Ormai sprofondati nel profondo rosso della retrocessione diretta, avrebbero bisogno di un miracolo per rimettersi in pista. Scoraggiato.

Silvia Alabardi

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