A Varese (complice un’annata complicatissima sotto mille punti di vista) non ha certo lasciato il miglior ricordo possibile, ma Tom Barrasso è sempre stato una leggenda dell’hockey e ora lo è più che mai: il portiere dei Pittsburgh Penguins è stato inserito nella Hockey Hall of Fame di Toronto, la galleria dedicata alle celebrità di questo sport nonché il museo sportivo che mette in mostra trofei, divise, attrezzi ed equipaggiamenti dei giocatori e delle squadre della National Hockey League e della Stanley Cup. A proposito di Stanley Cup, Barrasso ne ha vinte due da giocatore (1991 e 1992) conquistando nel 2002 la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Salt Lake City con gli USA.

Ogni anno vengono definiti quattro nuovi ingressi (di ex giocatori) nella Hall of Fame: i prescelti, posto che devono aver cessato l’attività da almeno tre anni, devono essere approvati da un comitato di 18 giudici (ricevendo almeno 15 assensi). Inutile dire che Barrasso ci è riuscito grazie ad una brillante carriera che lo ha visto scendere sul ghiaccio della NHL per 896 volte (con le maglie di Buffalo, Pittsburgh, Ottawa, Carolina, Toronto e St. Louis), conquistando a livello individuale il titolo di rookie dell’anno nella stagione 1983/84 (annata in cui vinse anche il Vezina Trophy dedicato al miglior portiere della NHL); infine, nel 1985, ha disputato anche l’All Star Game

Appesi i pattini, l’ex goalie si è dedicato all’avventura sul pancone orientando il suo sguardo proprio in Italia dove, dopo le parentesi a Torre Pellice ed Asiago (dove vinse l’ALPS nel 2018), ha scelto Varese nel post Covid: l’avventura giallonera con i Mastini non fu certo fruttuosa, visto che lo statunitense guidò la squadra fino a Natale del 2021 lasciando i Mastini all’ottavo posto per accettare la nuova offerta dell’Asiago (con cui rivinse l’ALPS e lo scudetto).

Nessuno arriva qui da solo, c’è bisogno di amore, di sostegno. E, cosa più importante, servono le opportunità che le persone possono darti durante il tuo percorso“. Con queste parole Barrasso ha ricevuto l’onorificenza della Hall of Fame e, a proposito di persone, è stato Matteo Malfatti ha dargli l’opportunità di allenare Varese (per poi prendersi in carico la squadra dopo l’addio natalizio). Proprio Malfatti ha voluto salutare Barrasso che non ha tardato a rispondergli ringraziandolo per la possibilità di lavorare con i Mastini e, soprattutto, per la gentilezza e disponibilità con cui è stata accolta la sua partenza.

Matteo Carraro

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