Salire in auto e continuare a guardare lo specchietto retrovisore ti porta a vedere tutto quello che è stato, quello che ti lasci alle spalle, talvolta anche in maniera un po’ deformata, il “segreto” sta nel puntare gli occhi sul parabrezza, perché quello che sarà, perché il futuro passa da lì. È un po’ questo il riassunto della stagione tribolata di Valceresio e Victoria, intente a cercare di guardare avanti adesso che davanti c’è l’ultima e l’unica ancora di salvezza chiamata playout.
Domenica 21 maggio a partire dalle ore 18.30 ci si giocherà tutto al Peppino Prisco, dove tutto vuol dire rimanere aggrappati alla Prima Categoria o retrocedere in Seconda.
Di fronte, fra gli altri, anche due bomber, attaccanti veri, innamorati del gol, rammaricati per la stagione che è stata ma con un solo obiettivo in testa: condurre la nave in porto.

Misim Memaj da una parte, Mattia Cinotti dall’altra.
Memaj è tornato alla Valceresio proprio quest’anno, le caviglie lo hanno fatto tribolare non poco, ma è comunque riuscito a mettere in fila 11 gol. Nella gara di domenica scorsa ha sofferto da fuori ora è pronto a stringere i denti e ad aiutare i compagni.
“Sappiamo tutti che è stata un’annata difficile, tra gli infortuni, il cambio di allenatori ed il conseguente cambio d’identità di gioco, siamo partiti con obiettivi diversi e ora ci troviamo coinvolti in questo playout, inutile pensare a ciò che è stato abbiamo un solo obiettivo e faremo di tutto per raggiungerlo”.

Che gara è stata quella dell’andata a Ferno?
“Una gara molto sentita, parlo della mia squadra, siamo scesi in campo con tanti giovani che hanno patito un po’ il peso della posta in palio, non era il nostro campo e questo lo sapevamo, però abbiamo comunque cercato di fare il nostro gioco anche se non siamo riusciti a renderci troppo pericolosi, gli errori individuali ci sono costati tanto, abbiamo dei giovani che sono fortissimi e questo lo dico davvero, ma quando incontrano gente più esperta è anche normale che facciano fatica”.

Credi che l’aver perso condizionerà il vostro atteggiamento di domenica? Per restare in Prima ora dovete “solo” vincere…
“Non siamo una squadra che sa gestire o giocare per il pareggio, per me non è uno svantaggio, avere un solo risultato a disposizione ci permetterà di entrare in campo con la fame giusta e l’attenzione giusta, avremo la testa più leggera, la sconfitta non pregiudica nulla, li abbiamo affrontati due volte e per due volte abbiamo perso, questa partita deve avere un’altra storia e poi giochiamo in casa, al Peppino Prisco, di fronte al nostro pubblico, daremo tutto, questa è una certezza”.

Dopo domenica si tirerà una riga e si faranno delle valutazioni, ma al di là del risultato, cosa pensi di quest’annata così negativa? Cosa vi e ti lascerà?
“Che tu abbia 20 o 30 anni queste annate ti fanno crescere, ti insegnano il bello e il brutto del calcio, la Valceresio è una società che meriterebbe altri palcoscenici, anche se quest’anno la classifica dice altro, retrocessione sì, retrocessione no, questo deve essere un punto di partenza, un trampolino di rilancio verso il futuro”.

Sul fronte opposto Mattia Cinotti, 15 gol più uno messo a segno proprio domenica scorsa, la capacità di sfruttare al meglio quel “poco” che è passato in zona offensiva, e l’obiettivo di chiudere “A testa alta”.
“Ci sono state mille problematiche che verranno analizzate a bocce ferme, ma se ora stiamo lottando per la salvezza è perché abbiamo dimostrato di essere Uomini con la U maiuscola, in quello spogliatoio ho visto solo uomini che hanno tirato fuori il carattere e trovato la forza di reagire ad un girone d’andata terribile, se non avessimo avuto il carattere e la serietà che abbiamo dimostrato, saremmo già retrocessi”.

La prima partita vi ha visto vincitori per 2-1, cosa ne pensi?
“Diciamo che abbiamo pareggiato lo svantaggio iniziale visto che ci siamo presentati al playout da “sfavoriti” a causa della nostra posizione in classifica, è stata una partita sporca che abbiamo preparato così perché il campo non ci avrebbe permesso altro e alla fine siamo stati bravi anche a metterci qualcosa in più a livello di garra, ad Arcisate dovremo fare un altro tipo di partita”.

Prima regola: vietato entrare in campo per pareggiare.
“Assolutamente, ci scaveremmo la fossa da soli, le mentalità deve essere quella di puntare a vincere e così l’atteggiamento, sono una squadra forte, che ha dei valori e che sul loro campo riesce ad esprimerli al meglio, anche noi potremo esprimerci al meglio su un campo così grande e con un terreno migliore, abbiamo novanta minuti per chiudere questo cerchio nel miglior modo possibile”.

In un’annata così difficile sei comunque riuscito a segnare tanto e a farti trovare pronto, sostanzialmente ti sei calato bene nella parte…
“Tanti pensano che scendere di categoria significhi avere vita facile, non è così, anzi, dove si gioca “meno” a calcio si fa più fatica, io penso di essere stato bravo a farmi trovare pronto, il mio modo di giocare, cioè correre, sacrificarmi, non è mai cambiato, a maggior ragione in una situazione difficile come questa”.

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