Le parole di Antonio Rosati (parafrasate) hanno tolto qualsiasi dubbio: “Corrado Cotta non si tocca: è e sarà l’allenatore del Varese. Ribaltone solo in campo“. L’allenatore non è in discussione perché il Varese si sta dimostrando un gruppo unito e compatto anche e soprattutto nelle difficoltà: riparare la nave prima che affondi è ancora possibile e remare tutti insieme fuori dalle acque turbolenti di queste settimane è una missione alla portata di questo gruppo

Se la cultura del lavoro è stata la base fondante della pre-season e l’attitudine non manca in settimana, allora questo è il momento di tradurre gli sforzi in un risultato concreto. A proposito di risultati. Cotta dopo il doloroso ko contro il Chieri ha distinto nettamente la “crisi di risultati” (oggettiva) da un “Varese in crisi a livello di prestazione” (soggettiva). I tifosi, in tal senso, si dividono tra che imputa la mancanza di risultati proprio al lavoro del tecnico (giudicato insufficiente) e chi invece punta il dito verso la sfortuna e/o decisioni arbitrali a sfavore.

L’evidenza è che questo Varese non può aver raccolto solo due punti nelle ultime quattro giornate segnando quattro reti e subendone sei. L’occasione per ripartire capita immediatamente, visto che domani alle 14.30 al “Franco Ossola” , mercoledì 1 novembre, i biancorossi scenderanno in campo per il turno infrasettimanale contro l’Alba. Ribaltone in campo. Per quanto Rosati abbia ribadito la fiducia all’allenatore, è lecito presupporre che il patron si sia confrontato con tutte le parti interessate (squadra compresa) per riuscire a trovare il bandolo della matassa e dare il via alla “rivoluzione”. Sarà proprio la sfida di domani a dire in quale senso. Cambio di modulo? Cambio di atteggiamento? Cambio di interpreti?

Cambio di modulo. Fin qui ce ne sono stati parecchi: dalla difesa a tre a quella a quattro, dal 4-3-1-2 al 4-4-2 passando per il 4-3-3. Il problema del Varese, però, sembra essere di modulo solo in senso lato, visto che con tutti gli schieramenti proposti la squadra ha mostrato i soliti pregi e i relativi difetti. Gli allenatori amano dire che i moduli sono solo numeri: verissimo (seppur l’assetto tattico abbia una sua importante valenza) visto che ciò che incide maggiormente è l’atteggiamento.

Cambio di atteggiamento. Se i moduli sono relativi, allora bisogna far leva sull’atteggiamento. L’approccio della squadra (al netto di qualche eccezione) sta piacendo ai tifosi e anche con il Chieri il Varese è partito forte (palo di Banfi dopo 4′): le occasioni non sono poi mancate, ma è venuto meno il cinismo. Problema che sembra essere di squadra visto che, riprendendo lo stesso principio di cui sopra, così come i moduli anche gli interpreti sono già cambiati e l’atteggiamento è rimasto tale.

Cambio di interpreti. Il potenziale del Varese è tanto (forse fin troppo vista la difficoltà di far coesistere tutti i giocatori considerando anche le rotazioni under): va solo innescato. Come? Mettendo i giocatori nelle migliori condizioni possibili. Lo scarso minutaggio di Palazzolo è stato uno dei punti cardine nella critica a Cotta da parte dei tifosi. Il centrocampista classe ’94 non sarà certo della partita vista l’espulsione di domenica, così come Cottarelli, ragion per cui qualche cambio (anche nell’ottica delle tre partite ini settimana) ci sarà.

Modulo, atteggiamento e interpreti. Se tutto è cambiato e il Varese è ancora in crisi, allora qual è il problema? I risultati. Una stagione è fatta di momenti no e sicuramente al Varese in questo frangente sembra girare tutto storto. Il tecnico si è detto tranquillo e fiducioso, la proprietà gli sta dando ragione e la squadra gode del supporto di tutta la piazza. Verrebbe da dire “tempo al tempo“, ma dando una sguardo alla classifica si vede un preoccupante -10 dalla vetta e un non incoraggiante +1 sulla zona playout. Serve una vittoria scaccia-crisi, ma anche un eventuale successo sull’Alba non basterà. Un risultato positivo non cambierebbe nulla; una serie di risultati positivi sì. Ecco dunque la rivoluzione che il Varese dovrà attuare: vincere. Un concetto tanto semplice quanto complicato.

Così come sarà complicato domani. L’Alba è sicuramente un avversario da non sottovalutare visto che è reduce da una bella vittoria a sorpresa sull’Asti che ha interrotto un trittico di ko. Tra le squadre più giovani del campionato, la matricola piemontese pecca di sicuramente di inesperienza, ma compensa con dinamismo, voglia ed entusiasmo. La terzultima posizione, con una classifica così corta (a-2 dal Varese), vuol dire tutto e niente: i biancorossoblù arriveranno all’Ossola sapendo di non aver nulla da perdere e che le pressioni saranno tutte sulle spalle del Varese, un’arma che un tecnico esperto e preparato come Fabrizio Viassi sfrutterà senz’altro a suo favore.

La scheda della partita

CITTÀ DI VARESE – ALBA
11^ giornata Serie D, Girone A
Stadio: Franco Ossola
Orario: 14.30 (mercoledì 1 novembre)
Arbitro: Michele Coppola di Castellammare di Stabia (Davide Salinelli d Genova – Simone Mino di La Spezia) 

LA CLASSIFICA
10. Varese (13 punti): GF 9 – GS 9
18. Alba (11 punti): GF 12 – GS 17

GLI AVVERSARI
Allenatore
: Fabrizio Viassi
Modulo base: 4-2-3-1
Portieri: Ethan Chiavassa (’03), Riccardo Bergonzi (’04), Emauele Ribero (’06)
Difensori: Alessandro Colantuono (’05), Federico Giraudo (’99), Michele Foschi (’02), Amedeo Zoboli (’05), Giacomo Solavagione (’06), Mamadou Beye Dieye (’00), Amedeo Barbagiovanni (’04), Vittorio Imperato (’03), Edoardo Barracane (’04)
Centrocampisti: Giorgio Perego (’01), Luca Cena (’99), Andrea Galasso (’00), Matteo Bonelli (’04), Alessandro Sia (’02), Beniamino Hutchison Scagliola (’06), Giacomo Galvagno (’00)
Attaccanti: Leonardo Di Salvatore (’99), Gioele De Simone (’05), Gracia Sabiti (’06), Alberto Carnovale (’05), Federico Albisetti (’03), Luca De Bellis (’04), Gabriele Manissero (’05)

Matteo Carraro

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