Alla fine anche l’ultimo tassello del nuovo puzzle biancorosso è stato inserito. Marco Legovich é il nuovo assistente allenatore della Pallacanestro Varese, prendendo così il posto di Paolo Galbiati e completando il roster, allargando il discorso anche allo staff tecnico, della squadra biancorossa per la stagione 2023-2024.
La scelta di Legovich, ufficializzata nella tarda serata di ieri, lunedì 14 agosto, in realtà era nella testa dei dirigenti biancorossi da ormai un paio di mesi. L’ex allenatore di Trieste, infatti, aveva già avuto diversi colloqui con la società biancorossa sia nel momento dell’addio di Galbiati, proprio per prenderne il posto nell’organigramma tecnico all’americana che è centrale nel nuovo corso biancorosso, sia nel momento dell’addio di coach Brase come opzione di capo allenatore per la panchina, anche se la volontà primaria della società è sempre stata quella di cercare un profilo americano per la guida della squadra, come poi è stato con la scelta di coach Bialaszewski.
Ma perché la scelta di Legovich da parte della Pallacanestro Varese? L’allenatore classe 1992 è un profilo che ha convinto per mentalità ed idee tattiche. Per certi versi la sua scelta ricalca molto quella fatta nella scorsa stagione per Galbiati: un vice allenatore che in realtà ha il pedigree da head coach, che conosce molto bene il campionato italiano, che sa lavorare con i giovani, come l’incarico di assistente nella nazionale U20 azzurra dimostra, ma soprattutto che ama un basket fatto di un alto numero di possessi, di tiri rapidi, di corsa e velocità, votato all’attacco ed hai tanti punti segnati più che ai meno subiti, come anche l’ultima stagione a Trieste dimostra.
Ultima stagione è vero, chiusa con la retrocessione dei giuliani, che però a fasi alterne hanno saputo dimostrare un basket frizzante, figlio dell’idea di gioco del loro ex allenatore e poi d’altro canto, anche Galbiati era retrocesso con Cremona, un dato che poco importa al nuovo management biancorosso che ha visto in Legovich l’uomo giusto da affiancare a Bialaszeswki per la prima avventura da head coach dell’allenatore USA, che avrebbe avuto un peso importante in questa scelta, altrimenti si sarebbe rimasti con il duo Mandole – Corengia, su una strada che era già stata intrapresa qualche settimana fa.
Legovich che avrà dunque un ruolo di peso nello staff biancorosso, che si dimostra ancora una volta ben centrato sulla nuova filosofia tecnico-tattica che non riguarda solo la costruzione della squadra sul campo ma anche in panchina, nel rispetto di quella struttura gerarchica e di suddivisione dei ruoli e delle responsabilità che ormai, al secondo anno di fila, diventa prassi consolidata.
Alessandro Burin