Dopo l’addio a Matt Brase, in casa Pallacanestro Varese il tempo stringe più che mai. Arrivati al 20 luglio, il club biancorosso si trova orfano dell’head coach e di praticamente tutto il parco stranieri della Prima Squadra escluso Vinnie Shahid.

Una situazione molto delicata che richiede interventi immediati. Il lavoro dell’AD Luis Scola e di Matteo Jemoli è incessante in queste ore per cercare di sistemare al più presto ogni fascicolo aperto.

Il primo punto di cui occuparsi, ovviamente, è quello dell’allenatore, posizione epr la quale il casting è aperto. Il profilo preferito sarebbe quello sempre di un allenatore americano, figlio di una filosofia di gioco USA ormai radicata nel mondo della Pallacanestro Varese. E’ chiaro che però la scelta, in questo momento della stagione in tal senso, non è semplice. Alternative al mare magnun dei coach provenienti dagli USA (NBA, G-League) sono quelli italiani ancora a piede libero. Tra tutti, il nome che stuzzica anche per abboccamenti già avvenuti per il ruolo di assistante dopo l’addio di Paolo Galbiati, è quello di Marco Legovich. Coach giovane, votato ad un basket molto incentrato sull’attacco, sullo sviluppo di possessi veloci e sull’intensità del ritmo di gioco. Insomma, l’ex head coach di Treste magari avrà poco a che fare con le analitycs biancorosse, ma di caratteristiche peculiari al modello che sta cercando la società di Piazzale Gramsci ce ne sono eccome.

Poi ci sono i profili più dispensiosi e che poco si avvicinano alla realtà ed alla nuova filosofia varesina, come quelli di Walter De Raffaele e di Marcelo Nicola, distanti sia per richieste economiche (il primo), che per tipologia di basket (il secondo), anche se per Nicola il rapporto con Scola potrebbe essere un dato da non sottovalutare.

Dal capitolo coach a quello giocatori, con lo scouting della Summer League che sicuramente avrà portato frutti in casa biancorossa, dove però si attende ancora la chiusura definitiva con Markel Brown. Il quadro è chiaro: il 20 luglio era stata indicata, anche pubblicamente sul nostro sito da Matteo Jemoli, come data imite entro cui la società avrebbe atteso la risposta dell’americano. Risposta che finora non è arrivata, sicuramente il caso Brase ha inciso su questo e le percenutali che la guardia USA possa vestire la maglia biancorossa sono sempre meno. Per lui, infatti , ci sarebbero forti sirene provenienti dalla Spagna, campionato che può offrire palcoscenici e cifre certamente allettanti.

Alessandro Burin

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