Missione Markel Brown. La prima, la più urgente in casa Pallacanestro Varese per costruire un futuro che riparta da una delle certezze più belle e determinanti della stagione appena passata. Perché se è vero che probabilmente tanto della OJM versione 2022/2023 cambierà, è anche vero che la società non vuole ripartire completamente da zero.

Ed allora, dopo aver parlato nei giorni scorsi della situazione di Giovanni De Nicolao e di quella di coach Matt Brase, oggi proviamo ad analizzare quella dell’esterno americano. Brown è stato, senza dubbio, insieme a Ross, il giocatore più determinante della versione della Pallacanestro Varese migliore degli ultimi 10 anni.

Un giocatore non solo forte tecnicamente ed intelligente tatticamente quanto carismaticamente, capace di ergersi a leader del gruppo con la propria leadership in campo come al di fuori. Una sorpresa per tutti, anche per chi lo ha portato a Varese come Michael Arcieri che ai nostri microfoni durante la serata di fine stagione in Piazza Monte Grappa di Brown ha detto: “Il giocatore che mi ha sorpreso di più è sicuramente Markel. Sapevo che tipo di giocatore fosse e che fosse una brava persona ma non sapevo che avesse un carattere, un cuore ed un’empatia per i suoi compagni di questo livello. Lui ha saputo dare forza sia alla squadra che alla società. Voi (giornalisti) in stagione avete scritto anima e cuore parlando di Markel ed avete fatto bene, lui è così. E’ un giocatore di una caratura morale elevatissima. E’ davvero una persona speciale“.

Parole al miele che rispecchiano poi la realtà dei fatti. Fatti che parlano della migliore stagione di Brown negli ultimi anni, chiusa con numeri molto importanti: 16.9 punti, 4.0 rimbalzi e 3.2 assist di media. Numeri e qualità morali che ne fanno profilo perfetto da cui la Pallacanestro Varese vuol ripartire ma è chiaro che in ballo c’è una contrattazione molto importante.

Brown viene infatti da una stagione nella quale il suo stipendio si sarebbe aggirato sui 120.000 dollari. Cifra che, dopo quanto fatto vedere in campo, sarà passibile sicuramente di aumento, non solo in relazione alle richieste del giocatore, quanto alle sirene di altre realtà pronte a prendere Brown.

Per evitare però che il numero 22 biancorosso si sposti dalla Città Giardino, Varese sarebbe pronta a blindare il giocatore. Rumors di mercato parlano di una possibile offerta biennale, con la quale si metterebbe Brown ancor di più al centro del progetto biancorosso firmato Scola-Arcieri-Brase, con una cifra annua che potrebbe aggirarsi vicino ai 200.000 dollari annui, possibile punto d’incontro tra domanda e offerta.

Usare il condizionale però è d’obbligo, come sottolineare il fatto che, per un’operazione del genere, tante valutazione vengano fatte ed è giusto sia così. Anche perché i precedenti in casa Varese non sono dei migliori, come tanti si ricorderanno del rinnovo che la società biancorossa del tempo fece ad Ebi Ere dopo la stagione degli Indimenticabuili, con una cifra che si aggirava sui 300.000 euro, per un’operazione che poi si rivelò tutt’altro che redditizia.

Inoltre, se i numeri dell’operazione Brown fossero davvero quelli ipotizzati, per Varese vorrebbe dire iniziare la campagna acquisti con una base molto elevata anche per le altre contrattazioni, perché se è vero che all’esterno i numeri reali e definitivi non girano mai, se non a stagione conclusa, tra gli agenti e nelle segrete stanze del mercato si sanno eccome.

Insomma, una situazione sicuramente delicata e d’attenzionare, la cosa certa però è una: Varese vuole ripartire da Brown e il giocatore a Varese sta benissimo. Questo matrimonio s’ha da rifare? Lo sapremo a breve probabilmente, al di là di coppe o non coppe europee con l’orizzonte Eurocup molto più lontano che vicino ma di questo ci sarà modo di parlare.

Alessandro Burin

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