Ci aspetta una settimana difficile”. La didascalia di Davide Castelli agli 8 giorni intercorrenti tra la fastidiosissima sconfitta di Lecco e il redde rationem con il Piacenza (domenica ore 14.30, stadio “Speroni”), fa da sintesi a qualsiasi ulteriore (e forse impropria) analisi. La Pro Patria non è ancora aritmeticamente salva. In linea teorica manca un punto. Misura parametrata all’ingrosso sulla scorta di classifica, tiebreaker e degli incroci della 37^ tra Pro Vercelli e Mantova e tra AlbinoLeffe e Trento. La stagione passata bastarono 45 punti per 11^ moneta e playoff. Oggi uno di più non è sufficiente (allo stato) per evitare i playout.

Chiaramente ogni annata fa storia a sé. Ma l’asticella numerica posta più su potrebbe fare del 2022/23 il primo campionato dal ritorno tra i professionisti in cui i biancoblu non acquisiscono i diritti per giocarsi i playoff. Va da sé, argomento subordinato al mantenimento della categoria. Nell’oroscopo tigrotto restano quindi il Piacenza (ultimo in classifica ma invitto da 4 turni e ingarellato per evitare la coda con Triestina e probabilmente anche AlbinoLeffe) e il Sangiuliano City (reduce da 2 sconfitte ma ad una sola lunghezza dalla salvezza). Poteva esserci calendario peggiore? A occhio e croce, decisamente no.

Com’è bello fare i playout da Trieste in giù

Bastava la faccia del Tractor nel sabato prepasquale per dirla tutta sulla scocciatura di sconfitta e agonia prolungata. L’1-1 al “Rigamonti-Ceppi” avrebbe chiuso la pratica a 180’ dalla fine. Il gol di Pinzauti ha invece rimandato tutto alle ultime (scivolosissime) due giornate. Subito in chiaro un concetto. Per la Pro Patria le probabilità di dover affrontare i playout sono prossime allo zero. Ma il solo fatto di affrontare l’argomento toglie certezze e serenità. Lasciando al pezzo di ieri, lo scenario sull’epilogo del campionato, resta lo squid game sul fondo con la Triestina costretta a giocarsi il professionismo con il Piacenza. Roba da non credere. Se solo si riavvolge il nastro all’estate scorsa.

Questa è una B per Vecchi

Dopo la promozione del 2010/11 in Prima Divisione (e la Pro ne sa parecchio visto che fu la vittima di quei playoff puntellati dai soliti più o meno noti retroscena), la FeralpiSalò ha infilato piazzamenti a decrescere dal 13° al 3° posto dell’anno passato (con semifinali nazionali nel 2019 e nel 2022). Sino alla vittoria del Campionato in corso grazie al più 7 attuale messo a libri dal’1-0 sulla Triestina sposato a pari risultato della Pro Sesto a Piacenza. A dispetto dei 10.417 abitanti salodiani, i verdeblu del Presidente Pasini sono una powerhouse della categoria. E il testimone raccolto nel Girone A dal SudTirol tutto fuorché casuale. Tanto quanto l’inquilino della panca bresciana. Quello Stefano Vecchi che dopo aver gettato le basi per la straordinaria impresa al “Druso” di Javorcic, quest’anno ha raccolto di suo il lavoro dell’ultimo biennio calcistico sul Garda.

Meglio la Coppa del buco

Finale di Coppa Italia di Serie C numero 50. Chi succederà nell’albo d’oro al Padova? Favori per il Vicenza dopo il successo 2-1 all’andata dello Juventus Stadium. Ma attenzione alla qualità dei bianconeri già vincitori del titolo nel 2020 (un trofeo di categoria anche per il Lane nell’82). Chi vince alza (va da sé) la Coppa e accede alla Fase Nazionale dei playoff. Diretta su Rai Sport alle 20.30. Per la quarta edizione nelle ultime 5, successo per una portacolori del Girone A.

Forza venite gente

Il Direttivo del Pro Patria Museum comunica che la rassegna permanente della storia biancoblu sarà aperta per le visite dalle ore 10 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle ore 17 di sabato 15 aprile. In mostra le recenti donazioni al museo con un esponente dell’Associazione Pro Patria Museum che illustrerà e racconterà i cimeli esposti, proponendo anche visite guidate sia per adulti che dedicate a bambini.

Giovanni Castiglioni

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