Luci spente. In tutti i sensi. L’ultima riunione estiva dell’Ippodromo di Varese si è chiusa con una nota decisamente amara per addetti ai lavori e appassionati che hanno dovuto rinunciare allo spettacolo e vivere una serata storta sotto tutti i punti di vista. Una macchia che oscura una ricca e stupenda stagione all’insegna dell’ippica varesina.

Già dopo la prima corsa (Premio Angera dominato da Voice Of Dragon) si sono registrati dei problemi con l’impianto dell’illuminazione che ha lasciato l’Ippodromo al buio per qualche minuto. Come da prassi per le manifestazioni ippiche, gli elettricisti sono sempre di turno e, difatti, il primo intoppo è stato risolto in fretta.

In tempo per la seconda gara dedicata ad Angelo Frattini ma, durante le operazioni di riscaldamento, il baio oscuro Kaboo ha disarcionato il suo fantino e, una volta sciolto (e scosso), ha sfondato un primo cancello, scavalcato un secondo e si è lanciato al galoppo in Via Ippodromo passando tra gli automobilisti stupefatti. Per miracolo nessuno si è fatto male e il cavallo stesso è rimasto illeso e riportato alla base dopo esser stato recuperato nei pressi dell’incrocio di fronte alla stazione Nord. La corsa è quindi iniziata con un brivido e con un altro lieve ritardo causato da ennesimi cali di tensione: subito topo l’arrivo (e la vittoria del favorito Vincere Insieme), però, è nuovamente saltata la corrente e, questa volta, gli elettricisti non sono stati in grado di risolvere il problema. Blackout e inevitabile sospensione della serata vista l’impossibilità (e la pericolosità) di far correre cavalli e fantini al buio.

Quanto successo, inevitabilmente, rappresenta una macchia non solo per l’ippica varesina ma per tutto il movimento italiano. Non a caso, ciò che traspare dagli allenatori e di protagonisti in pista è rammarico, dispiacere, rabbia e frustrazione. Se il MASAF (Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste) finanzia l’ippica distribuendo ai privati sovvenzioni statali, perché non si controlla come tali finanziamenti vengono utilizzati? Gli imprevisti capitano, per carità, ma il grido unanime del mondo ippico è fare in modo che questi vengano limitati al minimo visto che, ultimamente (vedi Follonica, vedi San Siro), il numero dei problemi è in rapido aumento. Oltretutto, i costi per spostamenti e corse sono ingenti: ritrovarsi a dover fare chilometri e chilometri a proprie spese per poi non correre è una beffa bella e buona. I sacrifici sono all’ordine del giorno, e più volte l’ippica italiana è andata incontro alle esigenze degli ippodromi, ma pretendere in cambio la completa efficienza della gestione base è il minimo indispensabile.

La serata di ieri chiude con una nota dolente quella che è comunque stata una grande stagione visto che i varesini hanno l’ippica nel sangue e il galoppo è una prerogativa fondante delle Bettole; a prescindere dalla gestione e dall’appeal, la Varese dell’ippica è sempre viva e continuerà ad esserlo; la speranza è che possa arrivare in fretta e in maniera tangibile un sostegno deciso anche dalle istituzioni.

TC

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