Un percorso calcistico sempre a strisce rossoblù, eccezion fatta per una breve parentesi al Fenegrò tra il 2018 e il 2019. Dalla categoria Allievi al debutto in Serie D, di cu ha calcato i campi per sette stagioni per poi continuare a sposare la causa anche in Eccellenza. Tra Andrea Galletti e quella che può ormai considerarsi la sua seconda casa Caronnese vi è un legame profondo che pare avere tutti i presupposti per resistere nel tempo. In questa stagione, sono 26 i punti totalizzati finora dalla squadra, attualmente al quinto posto a -7 dalla vetta ma a solo -1 dal podio. Per il difensore classe ’99 e per tutti i suoi compagni l’obiettivo è più che mai chiaro. E il filotto di risultati positivi registrato da due mesi a questa parte non può che esserne una conferma.

La tua lunga storia con la Caronnese parla da sé. Quali sono i principali fattori che, anno dopo anno, ti hanno sempre portato a rinnovare il tuo “sì”?
“Sicuramente influisce il fatto che ad ogni stagione viene allestita una squadra competitiva. Proprio per questo, anche due anni fa, quando siamo scesi dalla D, mi è sembrato giusto rimanere perché era già da tanto tempo che ero a Caronno e non mi sembrava giusto andare via in quel momento, dopo una retrocessione. C’è anche da dire che ormai, per il legame che si è creato, mi risulterebbe difficile cambiare. In tutti questi anni mi sono sempre trovato bene, sia con la società che con i compagni e gli allenatori, quindi non c’è mai stato motivo di cercare un’altra sistemazione”.

Tra l’altro, nel gruppo c’è un altro veterano di lunga data: il capitano Corno, con cui avrai condiviso tante gioie e dolori. Quanto questa intesa collaudata, con lui e con altri, può fare la differenza?
“Fa una grande differenza. Avere un gruppo unito e creare un buon rapporto con tutti i componenti della squadra, in campo e fuori dal campo, è fondamentale nelle nostre categorie. Vero che ogni anno tanti giocatori cambiano, ma nel nostro caso abbiamo anche due giovani come Cerreto e Paloschi che sono sulla buona strada in termini di continuità. Per quanto riguarda Fede (Corno, ndr), è stato anche uno dei motivi per cui sono sempre rimasto qui. Lo conosco ormai da molto tempo e fin dalle prime volte che ho giocato con lui mi ha sempre aiutato molto, per cui devo solo ringraziarlo”.

Dall’8 settembre ad oggi avete riportato solo una sconfitta, contro la capolista Solbiatese, e non a caso presidiate i piani alti. Come voi, nei primi sei posti, vi sono squadre altrettanto difficili da battere. Sarà una lotta serrata fino alla fine?
“Secondo me sì, perché tutte le squadre della zona playoff sono molto attrezzate. Per ora le abbiamo incontrate quasi tutte, tranne la Rhodense, e ci manca anche il Saronno che al momento è un po’ più indietro ma arriverà sicuramente a mettere pressione. Davanti quasi nessuno sta perdendo e per questo stiamo facendo fatica a guadagnare terreno sulle prime, nonostante le vittorie. La stagione, però, è ancora lunga e da parte nostra dovremo riuscire a tenere il ritmo”.

Eccezion fatta per i 3-0 contro Vergiatese (alla 1^ giornata) e Meda (all’11^ giornata), possiamo dire che siete una squadra che sa come spuntarla di misura. Merito dell’equilibrio in campo e della capacità di gestire il vantaggio? O come spieghi questo dato?
“Parto dalla premessa che in questo campionato difficilmente le partite finiscono in goleada, perché tutte le squadre che si affrontano sono organizzate e possono creare qualche problema, anche quelle che lottano per salvarsi. Quando abbiamo vinto 3-0, siamo stati effettivamente bravi noi a fare una grande prestazione, ma molto più spesso abbiamo vinto con un solo gol di scarto. Sicuramente siamo un gruppo che non molla mai, neanche quando è in svantaggio; infatti ci è successo di recuperare o anche ribaltare il risultato, come contro la Base 96 in casa. Si può fare fatica contro qualsiasi avversario, ma questa nostra capacità di restare sempre uniti è molto importante”.

Secondo te, qual è stata finora la miglior partita a livello collettivo? E quella che vi ha lasciato qualche rimpianto?
“Con il Meda due settimane fa, perché è stata una partita molto positiva sia dal punto di vista del gioco che del risultato. A volte la prestazione è buona, ma si raccoglie solo un pareggio; e invece in quell’occasione abbiamo fatto bene e siamo stati anche premiati ai punti. C’è invece del rammarico per il 2-2 di Sesto Calende, perché stavamo vincendo fino al novantesimo e abbiamo preso gol all’ultimo minuto. Oltre a questo, forse in trasferta abbiamo fatto qualche pareggio di troppo, ma c’è da dire che la squadra ha avuto sempre l’atteggiamento giusto”.

Mancano quattro giornate alla fine del girone di andata. In ordine, affronterete Sedriano, Ispra, Rhodense e Saronno. Quale sarà l‘ingrediente fondamentale per arrivare il più in alto possibile al giro di boa?
“Partendo dal Sedriano, sarà importante stare attenti e non sottovalutare l’avversario solo per la posizione di classifica. Per ora dobbiamo pensare a vincere domenica, poi penseremo anche alle altre partite, che saranno tutte difficili”.

E ora la nostra schedina. 1, X o 2 per CaronneseSedriano? (domenica, ore 14:30)
“1”.
CasteggioSestese? (domenica, ore 14:30)
“X”.
Saronno-Meda? (domenica, ore 14:30)
“1”.
PaviaIspra? (domenica, ore 14:30)
“1”.
RhodenseLegnano? (domenica, ore 14:30)
“1”.
RobbioCinisello? (domenica, ore 14:30)
“X”.
SolbiateseLentatese? (domenica, ore 14:30)
“1”.
VergiateseBase 96 Seveso? (domenica, ore 14:30)
“1”.
Ardor LazzateMariano? (domenica, ore 15:00)
“1”.

Silvia Alabardi

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