La Besnatese non vinceva lontano dal Besnabeu dall’ormai lontano 5 novembre, quando passò 2-0 sul campo di un allora disastrato Gallarate. Per ritrovare i tre punti fuori casa serviva qualcosa di straordinario ed ecco la tripletta di uno dei giocatori simbolo di questa squadra: Mattia Cinotti, attaccante classe 1991 che a Besnate è sempre andato in doppia cifra. Obiettivo vicino anche quest’anno, visto che ora sono 9 i gol in stagione tra campionato e Coppa Italia. Il successo di Baranzate pesa come un macigno anche in ottica playoff, dal momento che ora il Biscione ha quattro punti di vantaggio sul sesto posto e può giocare con meno pressioni.

Che partita è stata? La Baranzatese aveva cambiato allenatore in settimana quindi aveva motivazioni extra.
“Non era una partita facile a prescindere dal cambio in panchina perché loro sono una squadra attrezzata e hanno un campo molto difficile. Il mister ci ha messo in guardia perché sono stati costruiti per stare nelle prime posizioni e si sa che quando cambi allenatore hai sempre quella scossa in più. Non è da tutti uscire coi tre punti da Baranzate. Per una squadra propositiva come la nostra non è sempre facile gestire un 2-0 e quando sono stati bravi a riprenderci, noi non abbiamo mollato né ci siamo accontentati del pareggio”.

La classifica dice che avete messo quattro punti di vantaggio sulle inseguitrici. Guardate più a chi sta davanti, lontano sei punti, oppure a non farvi raggiungere da chi sta alle vostre spalle?
“Adesso ci siamo fissati come obiettivo di giocarcela con tutti pensando partita dopo partita, senza guardare troppo la classifica. Dobbiamo sfruttare questo piccolo margine per giocare senza pressione, perché poi ti porta a commettere errori. Quindi non ci poniamo obiettivi di lungo periodo, affrontiamo una gara alla volta e poi vedremo dove ci saremo meritati di arrivare”.

Chi oggi è in testa alla classifica non vi considera ancora fuori dai giochi per la vittoria del campionato. Voi ci credete?
“Fa piacere sapere che siamo considerati una squadra che può ambire a vincere perché ci sono tante belle realtà in questo girone ma finora nessuna ci ha dominato, quindi è bello che vengono riconosciute le nostre qualità. Poi la classifica è veramente corta e tutto è ancora aperto. Però ripeto che dobbiamo pensare una partita alla volta perché guardando troppo in là si rischia solo di perdere di vista la partita successiva che è sempre quella più importante, quindi adesso non dobbiamo pensare alla classifica. Inoltre man mano che si va avanti il pallone pesa sempre di più. Quando c’è così tanto equilibrio di solito è l’esperienza a fare la differenza”.

Nel girone d’andata avete avuto un andamento stranissimo: male nelle prime cinque, poi cinque vittorie di fila anche contro le big, quindi un’altra flessione nelle ultime cinque. Durante la sosta siete riusciti a spiegarvi il perché di questo ritmo altalenante?
“Purtroppo non c’è una risposta, siamo stati bravi a vincerne cinque di fila poi c’è stato un calo e abbiamo perso qualche punto. Ma non abbiamo mai messo in discussione le doti della squadra anche perché nessuno ci ha messo sotto sul piano del gioco. Credo che il nostro segreto sia un po’ questo: ci divertiamo a giocare perché ci piace lo stile propositivo con cui affrontiamo le partite. Chiaramente quando arriva anche il risultato ci divertiamo ancora di più”.

Alex Scotti

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