Il coronamento di un percorso iniziato più di quattro mesi fa, il 27 agosto. Dopo cinque vittorie e una sconfitta ininfluente, la Solbiatese è pronta per la finale di Coppa Italia che assegnerà il titolo di Campione Regionale e il diritto di partecipare alla fase nazionale della manifestazione.
Il fischio d’inizio è fissato alle ore 15 di domenica 7 gennaio allo stadio “Ferruccio” di Seregno, terreno di gioco neutro dove i nerazzurri si fronteggeranno ai bresciani del Ciliverghe.
Dopo il doppio appuntamento delle semifinali, l’ultimo atto andrà invece in scena nella modalità di gara unica: 90 minuti decisivi, che in caso di parità saranno seguiti da due tempi supplementari di 15 minuti ciascuno ed eventualmente anche dai calci di rigore.
Scopriamo un po’ più da vicino gli avversari della truppa di Rota.

Il cammino del Ciliverghe

Il percorso dei gialloblù in Coppa si caratterizza per un dato curioso: dalla fase ai gironi fino ad ora, hanno affrontato solo squadre del nostro Girone A. Con un 1-1 con la Base 96 Seveso e un 2-1 con il Casteggio, la squadra si è qualificata agli ottavi contro la Calvairate, eliminata dopo i calci di rigore; 2-0 sul Pavia ai quarti e semifinali contro la Caronnese, con rimonta per 3-1 nella gara di ritorno dopo la sconfitta per 1-0 dell’andata.
In campionato, invece, sesta posizione con 29 punti in un Girone C che, a differenza del nostro girone A, finora combattuto punto a punto, vede già una squadra in fuga, l’Ospitaletto, che ha già un distacco di nove punti sulla seconda. Quattordici, invece, le lunghezze sul Ciliverghe, che nella prima metà di stagione ha realizzato otto vittorie, cinque pareggi e quattro sconfitte, l’ultima delle quali proprio prima della sosta contro la terza classificata Vertovese.

Il cammino della Solbiatese

L’ultimo impegno in campionato è stato contro l’Ardor Lazzate, con cui i nerazzurri hanno ottenuto il quinto pareggio stagionale. Nove, invece, le vittorie e solo tre le sconfitte, per un totale di 32 punti che li collocano al quarto posto, a solo tre lunghezze dalla capolista Pavia.
In Coppa, il percorso è iniziato con il 2-1 in rimonta contro il Lemine Almenno e il 4-0 sulla Soncinese nella fase a gironi; da lì, 3-0 contro il Forza e Costanza agli ottavi, 4-3 dopo i rigori nel derby con la Sestese ai quarti e doppia gara contro l’Ardor Lazzate in semifinale, con vittoria per 3-0 all’andata e sconfitta per 1-3 da loro.

Chi ha lasciato un segno pesante in questi due appuntamenti è il classe ’99 Aurelio Mondoni, che prima, nella gara di andata, si è sbloccato in grande stile segnando la sua prima rete stagionale con una conclusione al volo; poi, nella gara di ritorno, ha siglato l’iniziale vantaggio con un tiro da fuori, evitando di fatto alla squadra i calci di rigore.

“Segnare è sempre bello – esordisce il numero 22 –, ma l’importante è che la squadra abbia passato il turno, anche perché trovandomi qui ormai da un po’ di tempo, arrivare in finale è una grande soddisfazione e mi piacerebbe vincere qualcosa con questa maglia. Sicuramente i due gol sono stati importanti anche per me, perché personalmente questa stagione non sembrava essere iniziata col piede giusto, sebbene la scorsa annata si fosse conclusa molto bene. Mentalmente non è stato facile, ma impegnandomi in allenamento, e portando anche un po’ di pazienza in alcuni frangenti, il lavoro ha iniziato a dare i suoi frutti, ma ovviamente voglio sempre di più da me stesso”.

Parlando di numeri, per il fantasista nerazzurro quella di domenica sarà la terza finale di Coppa Italia. Finora, due vittorie su due: la prima nel 2018 col Varese, insieme ai fratelli Lonardi e sotto la guida dell’ex Domenicali, contro la CasateseRogoredo di Giuseppe Torraca; altra coincidenza, nella fase a gironi della Coppa Italia Nazionale, sfida contro il Finale Ligure proprio al “Felice Chinetti” di Solbiate Arno. La seconda, nel 2019 con la Casatese, prima che il Covid interrompesse la manifestazione. A distanza di quattro anni, ecco un’altra finale in cui provare a centrare l’obiettivo.

Quanto è importante, in una partita secca come quella di domenica, tenere la guardia sempre alta?
“Importantissimo, non ci si deve assolutamente sedere. Nel caso in cui si dovesse andare in svantaggio, dovremo giocarcela fino alla fine, e nel caso in cui la partita dovesse mettersi bene, dovremo essere bravi a non abbassarci troppo. In una finale, se si perde la concentrazione anche solo per cinque minuti, può succedere qualsiasi cosa. Basti pensare ai Mondiali del 2022, quando l’Argentina era in vantaggio per 2-0 e poi è andata ai supplementari. Comunque, con i tanti giocatori di esperienza che abbiamo in squadra, sono sicuro che nessuno abbasserà la guardia e che se qualcuno dovesse cadere in questa tentazione, ci sarà sempre un compagno pronto ad aiutarlo, dal campo o dalla panchina”.

Come stanno andando gli allenamenti? Quali sono le sensazioni?
“Abbiamo dalla nostra parte l’entusiasmo di giocarci una finale, quindi le sensazioni sono positive. Siamo contenti, ci stiamo allenando bene e l’attenzione è molto alta. Chiaro che è sempre così anche prima di una gara di campionato, ma ovviamente si percepisce che questa è una settimana particolare che porterà a una finale. Non pensarci è impossibile perché non capita tutti gli anni di avere l’opportunità di portare a casa un trofeo. Diciamo che siamo sereni quanto basta, ma anche concentrati e pronti a giocarci questa partita”.

Se la Coppa potrebbe permettervi di iniziare il 2024 nel migliore dei modi, per il prosieguo dell’anno quali sono i vostri obiettivi?
“Avendo una squadra forte e completa, dove se qualcuno non gioca non è per demerito, ma proprio perché siamo tanti, sentiamo la responsabilità di fare bene e giocarci il primo posto. Con i mezzi a disposizione, siamo consapevoli che possiamo provare a vincere; dopotutto, si è visto anche a Pavia, una trasferta difficile in cui ognuno ha dato tutto, sia che abbia giocato dal primo minuto o che sia subentrato dalla panchina. Da qui alla fine dell’anno dovremo vivere ogni partita come una finale, proprio come quella di domenica, perché è vero che siamo solo a -3, ma dovremo pur sempre rincorrere chi sta davanti, oltre al fatto che ci sono tante squadre nel giro di pochi punti. Se penso a come era iniziata la stagione, devo dire che siamo stati molto bravi a reagire e dare una svolta al campionato. Ora che siamo in alto, non ci nascondiamo: vogliamo provare a vincere”.

Silvia Alabardi

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