Giovedì 21 marzo, presso l’Okinawa Karate Club Valtellina, si è svolta la prima lezione teorica del corso di difesa personale femminile, nella quale si è parlato delle più diffuse forme di violenza contro le donne (fisica, psicologica, sessuale e stalking) allo scopo di conoscerle, individuarle e di prevenirle. Erano presenti l’Insegnante Tecnico di Karate Giuseppe Maurino, sua moglie Veronica Mastrocinque (tra le donne partecipanti), che ha avuto l’idea matrice, e l’insegnante di Ju-Jitsu e Judo Giuseppe Liotta, come relatore, proveniente dalla Warthog Tactics (realtà del bergamasco).

Maurino accenna più in dettaglio alle origini delle tecniche che saranno insegnate durante le cinque lezioni: “Provengono dalle più note e diffuse arti marziali giapponesi, come il Karate, Judo, Ju-Jitsu e Aikido. Questo corso sarà utile anche agli uomini al fine della difesa personale; ad esempio, una parata potrà diventare anche una tecnica di leva, allo scopo di frenare o neutralizzare l’eventuale aggressore. Successivamente, introdurremo i partecipanti anche alle tecniche di difesa in caso di possibili attacchi a mani armate da bastoni o da coltelli“.

Maurino fa poi riferimento, dal punto di vista del Karate, al possibile risvolto sportivo: “Le tecniche insegnate in questo corso saranno applicabili in gara, da parte di donne e di uomini, durante le prove del Bunkai, che di solito si svolgono in seguito a quelle dei katà a squadre. Il Bunkai è l’applicazione delle tecniche dei katà, allo scopo di difesa personale, che è svolto dagli stessi karateka che eseguono i katà a squadre. Gli arbitri assegnano poi un punteggio totale, dopo le prove dei katà a squadre e quelle del Bunkai“. Maurino conclude con una riflessione sul pubblico femminile: “Molto interessato e coinvolto negli argomenti teorici trattati, ponendo anche molte domande; ho notato questa cosa soprattutto nelle madri delle ragazzine pre-adolescenti, che intendono prevenire le possibili aggressioni che le figlie potrebbero subire“.

Nabil Morcos

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