La Pallacanestro Varese nelle mani di Herman Mandole.

E’ un dato di fatto, ormai, in attesa dell’ufficialità che potrà arrivare solo dopo che il coach argentino avrà superato il corso per poter ottenere il patentino utile a guidare la squadra biancorossa da capo allenatore (una cosa che, però, a meno di grandi soprese, non sarà un problema per Mandole).

Si parla di metà luglio, più o meno, ma intanto Mandole è già al lavoro al Campus per costruire la sua Pallacanestro Varese, nella sua prima avventura da capo allenatore di un club. Una nomina che corona un percorso professionale, quello di allenatore, iniziato tanti anni fa.

Un percorso iniziato da istruttore di minibasket quando Herman aveva 15 anni (ora prossimo ai 40) nel Crovara Básquet de Villa Madero, a La Matanza. Una prima esperienza che mette subito in luce le qualità di Mandole, soprattutto nella capacità di lavoro con i giovani, in quello che sarà, fino ad oggi, un tratto distintivo del suo modo di allenare.

Una caratteristica che lo porta alla ribalta in Argentina dove, tra il 2008 ed il 2013, lavora nelle giovanili della Nazionale Albiceleste, con l’esperienza, tra il 2012 ed il 2014, come Assistente Allenatore all’Olimpico de la Banda. La sua carriera, però, cambia nel luglio 2016, quando viene chiamato da Julio Lamas, a ricoprire il ruolo di Assistente Allenatore della Nazionale Giapponese.

Un’esperienza che durerà fino al 2021, culminata con la qualificazione ai Mondiali, dopo 30 anni dall’ultima volta, per la Nazionale nipponica. 5 anni di lavoro in cui cresce ed impara tantissimo sotto l’ala del suo mentore, Lamas appunto, che lo forma in tutto e per tutto.

L’esperienza con la Nazionale Giapponese fa accrescere il credito di Mandole in patria, tanto che a settembre 2021, Néstor Garcia lo chiama come Assistente della Seleççion. Sarà un anno importantissimo per Herman al termine del quale per lui cambia tutto, perché nell’estate del 2022 arriva la chiamata della Pallacanestro Varese guidata da Luis Scola, che vuole un allenatore a cui affidare forse il ruolo apicale di tutto il suo progetto varesino, ovvero la gestione ed il coordinamento di tutto il settore Player Development, ovvero quello legato alla crescita e sviluppo dei singoli giocatori, in ossequio al sistema Moreyball che Varese ormai applica dall’Under 14 alla Prima Squadra.

Un lavoro in parallelo, quello tra Varese e l’Argentina, unito da un filo comune, ovvero il lavoro sulla crescita dei singoli giocatore, che viene portato avanti da Herman a Varese nel doppio ruolo di Responsabile Player Development e Responsabile della fase offensiva della Varese prima di Brase e poi di Bialaszewski.

In patria ha la fortuna di conoscere e lavorare con Pablo Prigioni, uno dei migliori amici di Scola, che trova in Mandole una figura di assoluto valore, tanto da confermarlo come suo Assistente nello staff della Nazionale e a cui affiderà la guida dell’Argentina nelle gare di qualificazione alla Coppa America del 2025 contro il Cile, chiuse con una vittoria ed una sconfitta.

Giovane, affamato, che non scende a compromessi e dal forte temperamento caratteriale, così viene descritto Mandole da chi ci ha lavorato assieme, un allenatore che ha il tipico carattere argentino, che sicuramente è l’opposto di quello che aveva Bialaszewski quest’anno e che, molto probabilmente, estremizzerà ancora di più il concetto di crescita e sviluppo valore individuale del singolo applicato al gioco di squadra che la sua Pallacanestro Varese è pronta a mettere in campo ed in tal senso la prima firma dell’estate biancorossa per cui proprio Mandole è stato decisivo, Elisee Assui, ne è un esempio chiaro.

Alessandro Burin

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