Appare quantomai curioso e paradossale analizzare il rendimento (con occhio solo ai risultati) del Varese: un’altalena incredibile che ha portato la squadra al terzo posto tra passi falsi (vedi il pareggio con il Pinerolo) e vittorie di spessore (come quella di ieri a Vinovo). Ed è forse il bilanciamento di questi due trend a restituire il reale valore di un Varese ha tutti i connotati di una buonissima squadra cui manca un tassello per diventare grande.

E proprio il 2-1 sul Chisola restituisce il potenziale del gruppo allestito da Corrado Cotta. Forse a livello di “storia” i piemontesi non saranno certo un avversario da temere, ma la realtà della Serie D dice che i bianco-blu si sono dimostrati una delle migliori squadre del Girone A (meritatamente al secondo posto): sia all’andata che al ritorno la squadra di Ascoli ha offerto per lunghi tratti un gran bel calcio fatto di triangolazioni e verticalizzazioni frutto di un 3-4-1-2 organico che gira davvero bene. Il Varese davanti a sé aveva due top bomber del girone (16 reti a testa, Rizq è salito a 17) oltre che una squadra pericolosa in ogni situazione, ma a conti fatti non ha rischiato troppo e la vittoria meritata certifica il buon livello biancorosso.

E proprio per questo sale il rammarico per ciò che la stagione avrebbe potuto essere. “Peccato per i troppi punti lasciati per strada – scrive infatti Giovanni Forniperché avremmo potuto giocarci il campionato alla pari dell’Alcione che lo ha vinto”. Walter Alif concorda: “Vittoria che fa capire che il campionato è stato regalato, non contro le grandi ma contro le piccole dove si sono persi tanti punti. Campionato tutto sommato oltre le aspettative visto quello successo la scorsa estate”.

Al termine del match i tifosi presenti hanno riservato parecchi cori d’incoraggiamento a mister Cotta ed Enrico Bellorini si aggiunge online: “Bello vincere sul campo della seconda in classifica! Giusto dare un voto alto al mister: sarà ben anche merito suo!”. La soddisfazione per una vittoria è tanta e, guardando avanti, Francesco Broggini scrive: “Bene così… andiamo avanti il più possibile”.

Non c’è spazio per malumori e pessimismi: questa squadra sa far innamorare i tifosi (nel bene o nel male) e la possibilità di costruire qualcosa di importante sul lungo periodo c’è eccome. Inevitabile, però, guardare in faccia la realtà e a farlo è Luca Aletto che dà voce all’immancabile “impazienza” che in una piazza come Varese non può mancare: “Bravi, bravi, sì, sono d’accordo, ma il prossimo anno sempre D sarà, mentre gli altri forse andranno in A. Spero sia di stimolo per fare una squadra che ammazzi il campionato senza tante balle”. Il riferimento ai rivali storici del Como è palese, così come il desiderio di poter vedere anche il Varese tornare a quelle vette. Se è vero che le basi ci sono, è altrettanto vero che queste stesse basi devono essere coltivate, potenziate e fatte crescere nel modo giusto. Serve pazienza (difficile da pretendere), ma la sensazione è che l’anno prossimo non si potrà sbagliare. Intanto, però, è giusto concentrarsi sul finale di campionato e provare ad arrivare fino in fondo.

Matteo Carraro

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