Archiviata la stagione, ecco l’immancabile appuntamento con il Pagellone finale della nostra redazione. Tra alti e bassi, battute d’arresto, ripartenze, scossoni e blackout, solo da poche settimane i diciotto club del Girone A di Eccellenza si sono lasciati alle spalle un lungo percorso durato trentaquattro giornate. I verdetti del campo sono stati, come sempre, inappellabili: se in certi casi il triplice fischio si è tradotto in un’esplosione di gioia, in altri è invece pesato come una condanna. Riviviamo quanto successo in questi mesi, squadra per squadra, con la nostra speciale classifica.

Oltrepò 9

Dopo aver chiuso il girone di andata a due lunghezze dal primo posto, il motore di questa corazzata ha iniziato a emettere un suono sempre più acuto, richiedendo un immediato cambio alla marcia superiore. È così che i biancorossi hanno premuto ancor di più sull’acceleratore e si sono impossessati della vetta, mantenendo le dirette concorrenti a debita distanza, quel tanto che bastava per far scorgere la scia delle loro sgasate verso la Serie D. Indomabile e quasi perfetta tra le proprie mura, deve il proprio successo all’equilibrio e alla solidità di un gruppo che statisticamente si è rivelato uno dei migliori attacchi e soprattutto una delle migliori difese del girone. Superiore. (Nella foto in alto).

Magenta 8.5

Non si è ancora conclusa la stagione dei gialloblù, che proprio oggi affronteranno il Tramin Fussball per la gara unica degli spareggi nazionali, a cui arrivano dopo aver eliminato l’FC Milanese e l’Ardor Lazzate nella fase regionale. Il cammino di questa squadra è stato quasi impeccabile: terza in classifica nella sosta invernale, a fine febbraio metteva le mani sul primo posto grazie alla vittoria chiave nello scontro diretto col Pavia. Di lì a poco, quell’unico punto conquistato in cinque giornate ha inferto un duro colpo all’armata di mister Lorenzi, che tuttavia è riuscita a recuperare i pezzi mancanti e rimettersi in pista, fino a chiudere il campionato in seconda posizione. E chissà che la post season non premi la tenacia di questo gruppo pungente. Resiliente.

Ardor Lazzate 8

Dall’ottavo posto al quarto: questa la strada percorsa dai brianzoli nel girone di ritorno, in cui hanno conquistato dieci delle diciassette vittorie stagionali. Leggermente in difficoltà in trasferta, ma micidiale sul sintetico del “Gianni Brera”, la corazzata gialloblù può vantare il miglior attacco del girone, con ben 75 reti all’attivo, addirittura 9 in più della seconda. Un dato statistico che, in un certo senso, non stupisce, se consideriamo che solo un giocatore, che risponde al nome di bomber Giangaspero, ne ha totalizzate 25, piazzandosi al secondo posto della classifica marcatori. Dopo la vittoria esterna nella bolgia del “Pietro Fortunati” di Pavia al primo turno dei playoff, la corazzata di mister Fedele è uscita di scena per mano del Magenta. Lo spettacolo mostrato quest’anno è valso sicuramente il prezzo del biglietto. Frizzante.

Solbiatese 8

Come valutare la stagione di una squadra che per mesi si è avvicinata passo dopo passo a un sogno con una lettera maiuscola, quella di Desiderio, arrivando quasi ad accarezzarlo fino a vederlo svanire improvvisamente sotto i propri occhi in novanta fatidici minuti? Il bicchiere potrebbe sembrare mezzo vuoto, ma dopotutto, per perdere una finale, bisogna ovviamente arrivare a giocarsela, traguardo che i nerazzurri hanno raggiunto con costanza, facendo una scommessa che proprio all’ultimo li ha lasciati a mani vuote. Intanto, al “Felice Chinetti”, luccica un nuovo trofeo, la Coppa Italia regionale alzata al cielo di Seregno il 7 gennaio. D’altro lato, resta sicuramente il rammarico di quei passi falsi in campionato che solo per un punto hanno escluso la truppa di Rota dalla qualificazione ai playoff, quella seconda possibilità che col senno di poi sarebbe tornata sicuramente utile. Pronta al riscatto.

Base 96 Seveso 7.5

La squadra rivelazione del campionato. Pochi ad agosto avrebbero scommesso su una neopromossa come possibile outsider del girone. Eppure, con un gioco spumeggiante e mai scontato, frutto dell’alchimia tra i componenti di un gruppo forte della promozione, i rossoverdi hanno dimostrato di poter mettere i bastoni tra le ruote a tante big, come dimostra la vittoria di Broni di fine gennaio. Il loro spirito battagliero è valso la conquista con largo anticipo della salvezza aritmetica, obiettivo prefissato a inizio stagione. Dopo aver persino sfiorato la zona plyaoff, il calo delle ultime giornate ha fatto scivolare la squadra fino a un dignitoso undicesimo posto, più in alto o comunque non troppo lontano da squadre che, almeno sulla carta, erano state costruite per ben altri posizionamenti. Imprevedibile.

FC Milanese 7.5

Chi avrebbe detto che una squadra operaia come l’FC Milanese si sarebbe accaparrata l’ultimo posto disponibile nei playoff, a scapito di avversari che puntavano a stagioni di vertice? A fine girone di andata avevamo definito i biancorossi come una squadra emergente, visto il filotto di risultati utili con cui erano letteralmente fuggiti dalla zona playout. Diciassette giornate (e undici vittorie) più tardi, l’appellativo che forse meglio si adatta al gruppo di Greco è “autoritaria”. Miglior squadra del girone fuori casa, ha potuto contare su una difesa solida, seconda solo a Calvairate, Oltrepò a Pavia. Eliminata al primo turno dei playoff con il pareggio di Magenta, quanto mostrato in campo la colloca a buon diritto tra le big di quest’annata. Operaia.

Calvairate 7

Per tre punti non aggancia la zona playoff a lungo occupata nel girone di andata. Squadra solida e compatta, non a caso detiene il primato in termini di differenza reti, con una media a partita di più di due gol fatti e meno di uno subiti. La crisi passeggera da fine febbraio a inizio aprile, fruttata appena quattro punti in sei partite, ha sicuramente inciso sulle ambizioni del gruppo, che tuttavia è stato in grado di risollevarsi e riaprire il discorso qualificazione. Trascinata in attacco dall’accoppiata Personè-Sow, autori di diciotto reti ciascuno, non stupisce che da Vimodrone sia già arrivata la conferma del loro centravanti di origine senegalese. Rocciosa.

Meda 7

La piccola ma decisiva impennata realizzata dai bianconeri li promuove con un 7 pieno, proiettandoli con rinnovata fiducia verso la prossima stagione. Durante la sosta, sarebbe stato difficile prevedere una simile rimonta: da un terzultimo posto, tra l’altro un po’ isolato, fino al quattordicesimo, con cui non solo hanno centrato la qualificazione ai playout, ma si sono anche aggiudicati il vantaggio dato dalla migliore posizione di classifica rispetto ai diretti concorrenti dell’Accademia Pavese, spediti in Promozione. Se i nove punti ottenuti nelle ultime tre giornate hanno segnato la svolta, il doppio appuntamento della post-season ha trasformato un sogno in realtà. Caparbio.

Pavia 7

È sfumato di nuovo il sogno promozione di un club che, solo per blasone, fa sempre un certo effetto ritrovare in Eccellenza. Eppure, questa volta, i prodromi sembravano essere quelli giusti. Nonostante un avvio di stagione “movimentato”, con le dimissioni di mister Carbone dopo sole cinque giornate, i pavesi erano riusciti a rimettersi in sesto, al punto da ottenere il titolo di campioni di inverno. Troppi, però, i passi falsi commessi nel girone di ritorno, tanto contro le dirette concorrenti – come Magenta e Solbiatese – quanto con squadre teoricamente abbordabili, a cui invece è stato permesso di strappare qualche pareggio, possibile cause dell’allontanamento di mister Civeriati, volto particolarmente amato dalla tifoseria. Il terzo posto e l’eliminazione dai playoff hanno lasciato tanto amaro in bocca in una piazza che in futuro non vorrà più accontentarsi. A fasi alterne.

Casteggio 6.5

Un’altra neopromossa con una pagella niente male. La cura Giampaolo Chierico si è rivelata sicuramente efficace in casa dei gialloblù, che solo per poche settimane della stagione hanno paventato il rischio di scivolare in zona playout. Capaci di imporsi su big quali Magenta e Solbiatese, i pavesi hanno concluso la stagione come nona forza del girone, aggiudicandosi tra l’altro un posto nelle prime cinque squadre più incisive in trasferta. Mai scontato.

Saronno 6

Il calo inaspettato del girone di ritorno ha lentamente ma inesorabilmente allontanato gli Amaretti dalla zona playoff, costringendoli a ridimensionare le loro ambizioni e a rinunciare a una missione, quella del salto di categoria, che sarà semplicemente rimandata alla prossima stagione. Nello specifico, sono state le sette giornate senza vittorie da gennaio a marzo a compromettere un percorso che fino a quel momento, tutto sommato, si era mantenuto in linea con le aspettative. Arrivati al decimo posto, in una zona di classifica senza rischi verso il basso ma anche senza possibilità di guardare in alto, il loro campionato – agonisticamente parlando – è terminato per forza di cose con qualche settimana di anticipo. Discontinuo.

Caronnese 6

Al giro di boa della sosta invernale, a Caronno Pertusella si confidava in un’inversione di rotta con successiva accelerata per restare aggrappati all’ultima carrozza del treno per i playoff. E invece, il ritmo dei rossoblù ha subito un rallentamento, tant’è che dopo i 28 punti del girone di andata, ne sono arrivati solo 23 in quello di ritorno. Sul finale, il divorzio da mister Gatti a tre giornate dal termine è stato il clamoroso colpo di scena che ha messo un punto a una stagione passata in gran parte nell’ombra. Scontenta.

Sestese 6

L’avvicinamento agli obiettivi stagionali era stato pregiudicato nel girone di andata, concluso con un bottino di 20 punti, esattamente la metà della quota raggiunta a fine stagione. Nel mentre, la separazione da Melosi a febbraio e il passaggio del testimone a mister Gennari, che ha iniettato nuova linfa in un gruppo amareggiato dai risultati, traghettandolo scoglio dopo scoglio verso la salvezza diretta. Un traguardo, tra l’altro, ottenuto non senza fatica: dopo essersi lasciati sfuggire almeno due occasioni per cantar vittoria, i biancoazzurri hanno infatti dovuto aspettare fino alla penultima giornata per festeggiare aritmeticamente la permanenza in Eccellenza, grazie all’1-0 di rigore (e cuore) col Casteggio. Trafelata.

Vergiatese 6

Se tra i banchi di scuola si può essere salvati dalla campanella, i galletti sono stati invece salvati dal recupero. Di cosa stiamo parlando? Dei sei minuti extra dell’ultima gara dell’anno, il ritorno dei playout sul campo della Castanese, quando a una manciata di secondi dallo scadere l’inzuccata di Dellavedova ha portato improvvisamente la squadra dalle stalle della retrocessione alle stelle della salvezza. “È fantascienza, si resta in Eccellenza”, si legge sulle maglie fiduciosamente preparate per l’occasione. Del resto, può essere solo fantascientifica la storia di una squadra che, letteralmente spacciata a un quarto d’ora dalla fine dell’ultima giornata di campionato, acciuffa all’ultimo i playout; e sempre all’ultimo, quindici giorni più tardi, balza prepotentemente da una Promozione quasi certa al mantenimento della categoria. Folle.

Castanese 5.5

C’era bisogno di un qualcosa in più da parte della banda neroverde nella seconda metà della stagione. 20 i punti nel girone di andata, 19 quelli nel girone di ritorno, per un totale di 39 che non è bastato per salvarsi. Risultati altisonanti come le X contro Pavia e Oltrepò o le vittorie contro Caronnese e Saronno sono stati macchiati da frenate e cadute che hanno impedito una vera e propria fuga dalla zona di pericolo. Colossale nell’impresa dell’ultima giornata in casa della Caronnese, si è ritrovata intrappolata nel vortice dei playout, che avrebbe potuto evitare con appena un punto in più. E proprio da quel vortice, dopo 180 minuti che sanno di rimpianto, è stata scaraventata direttamente in Promozione. Beffata.

Accademia Pavese 5

Il campionato è stato giocato tra diciotto squadre, ma in un certo senso la stagione dei biancorossi può essere spiegata con una sola parola: Meda. Dopotutto, dall’inizio alla fine, la lotta salvezza è stata in realtà un duello che, proprio a causa degli scontri diretti, ha condannato i pavesi alla retrocessione. Se la sconfitta alla penultima giornata ha sicuramente aperto nuovi scenari per la post-season, le due gare dei playout contro i bianconeri sono state fatali per il mantenimento della categoria. Sgretolata.

Verbano 4.5

13 punti da settembre a dicembre, 17 da gennaio a maggio: un piccolo passo in più che non è bastato per evitare uno scenario che, associato al nome Verbano, sembra quasi surreale. Tanta, troppa, la fatica in una stagione trascorsa perennemente a inseguire. La missione riaffidata a Celestini a inizio girone di ritorno non era niente affatto una passeggiata, ma il tecnico non è poi andato così lontano dal compiere quella che sarebbe stata un’impresa. Isolati ma comunque potenzialmente decisivi i colpi di coda realizzati dai suoi ragazzi, come l’eclatante 4-1 sull’Ardor a febbraio e la vittoria con la Caronnese ad aprile. Esclusa dai playout per una questione di 4 punti, ha preso congedo dall’Eccellenza con la goleada casalinga contro il Vittuone, che in nessun modo ha potuto consolare la Bombonera dalla bruciante realtà della retrocessione. Inerme.

Accademia Calcio Vittuone 4

Tante le difficoltà affrontate in una stagione da dimenticare, per problematiche societarie che hanno lasciato allo sbaraglio un gruppo di giovanissimi impreparato per la categoria. 11 gol segnati e 146 subiti sono un peso troppo grande sulle spalle di una rosa esente da colpe e aritmeticamente retrocessa con larghissimo anticipo. Assegnare un voto sulla base dei risultati sarebbe come sparare sulla croce rossa. Il prossimo anno in Promozione potrebbe essere un’occasione di rinascita. Sacrificata.

Silvia Alabardi

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