A tre settimane dal termine della stagione agonistica Pagellone meditato (il giusto) sul 2023/24 biancoblu. Tra i giocatori schierati valutazione lisciata causa utilizzo contenuto per Ervin Bashi (2 presenze in Campionato per 108’ e altrettante in Coppa per 192’), Ramon Caluschi (69’ in Coppa prima del prestito al Mestre), ed Emanuele Zanaboni (6 presenze in Campionato per 60’ e 2 in Coppa per 109’ ante esperienza al Bari). Unica eccezione posta (per comprensibili ragioni) per Filippo Ghioldi. Nella prima parte esterni derubricati a difensori.

Portieri

William Rovida  6+: Sospeso tra paratissime (il climax su Iacovo a Meda con il Renate) e prove così così (5 gare con almeno 3 gol al passivo). Il tassametro recita 31 ticket con 38 reti subite e 9 clean sheet (6 in casa, solo 1 nelle ultime 9 complessive). Spesso esplosivo tra i pali, non altrettanto nel dominio dell’area. La passione della mamma in tribuna si è trasformata in proverbiale (e apprezzabile) sottofondo dello “Speroni”. Generato   
Giulio Mangano  5,5: Chiude la sua parabola tigrotta (a rigor di contratto scaduto) con 7 presenze in Campionato (13 reti subite, un clean sheet a Trento, una vittoria, 2 pareggi, 4 sconfitte) e 2 in Coppa Italia (con il passaggio del turno a Mantova). Da Javorcic in giù, la gestione del secondo portiere è sempre stata materia gestita con qualche vuoto di sceneggiatura. Circostanza che non ha certo aiutato il 12 biancoblu. Precettato    

Difensori

Andrea Moretti  7: Unico a giocarle tutte (Coppa compresa). Nello specifico, 37 su 38 dal 1’ in Campionato (inizialmente in panca solo al ritorno con il Padova) per soli 86’ mancati in stagione (13’ con la Triestina, un tempo con il Vicenza e 38’ con i Biancoscudati). In più, presente nei 210’ delle 2 di Coppa Italia. Pro Patria per la prima volta a gara in corso senza il prestito dall’Inter solo il 4 febbraio. Se non è record, qualcosa di molto vicino. A tabellino 4 volte (per 6 punti). Destinato ad altri livelli. Maggiorato
Angelo Ndrecka  6+: Il cambio di sistema di gioco lo trasporta in un’altra dimensione (5 dei suoi 7 assist nel girone di andata). Perché i 2 trequartisti costringono ad altri tagli rispetto a quelli abituali. Fattura comunque 30 delle sue 34 presenze in Campionato per interi 90’. Meno appariscente. Ma ugualmente efficace. Incidente
Lorenzo Saporetti  6+: Ci avevano già provato (con risultati alterni), Prina e il Tractor Vargas. Nel senso di mettere il forlivese al centro della difesa bustocca. Lo stop di Lombardoni lo fa riscoprire in uno spot dove occhio e mestiere hanno sempre il loro perché. La migliore Pro Patria dell’anno (quella dei 6 risultati utili con 16 punti su 18 per aprire il 2024), lo vede sempre titolare (salvo subentro con la Giana) e protagonista di 2 sole reti subite in 540’. Assiste a 15 gare (9 infortunato, 5 panchinato e una squalificato). A naso, lo rivedremo da queste parti anche la prossima annata. Restaurato  
Manuel Lombardoni  6: Solo 81’ (in 2 presenze) nel 2024. La sua fragilità muscolare non fa più notizia. E la squadra sente sempre meno la sua mancanza (2 clean sheet con il Lomba in campo, 8 senza). Giudizio severo. Ma giusto. Se preferite, inevitabile. Tartassato   
Guillaume Renault  6: Fa a fette la Triestina (gol e assist) nella domenica (forse) più bella della stagione della Pro Patria. PIL personale a quota 24 presenze (18 dal 1’, 6 per intero), 3 reti da 5 punti e 2 assistenze da 6. Più destra che sinistra (dove gioca 2 volte dall’inizio, più volte a gara in corso), regala la sensazione di un potenziale ancora largamente inespresso. Incompiuto 

Christophe Renault  6: Pastura solo in allenamento sino a gennaio quando Turotti provvede al ricongiungimento famigliare. In campo 9 gare (6 dal 1’, 4 per intero), contemporaneamente al gemello Guillaume per 107’ (con cambio ad Alessandria). Mette la freccia a sinistra su Somma. Legittimando l’innesto invernale. Gerarchico
Stefano Vaghi  6: Doppia cifra di titolarità (10) nelle 21 presenze stagionali (7 per 90’). Segna anche il gol della svolta a Gorgonzola. Ruolo probabilmente ancora non completamente formato (più terzino che centrale?), presenta comunque discreto margine di manovra. Complementare
Alessandro Minelli  5,5: Parte male, si emenda, chiude non benissimo (eufemismo). Alla fine fanno 26 presenze (23 da titolare, 21 per intero) con rendimento ottimizzato sul centrodestra. Difensore fisico e posizionale. Seconda aggettivazione non sempre (e necessariamente) positiva. Rigido
Marco Somma  5,5: In campo in Campionato solo per il 42% dei minuti giocati (1.424 su 3.420), chiude il primo dei suoi 2 anni di contratto con 24 presenze, 17 da titolare, 4 per 90’, 4 gialli, un rosso a Crema e la vaga (ma fino ad un certo punto) sensazione di un’annata ben al di sotto dell’atteso. L’apparente sorpasso subito da Christophe Renault sintesi del’inerzia persa dal campano. Declinante  

Allenatore

Riccardo Colombo  6/7: Per il fagnanese un dato: 19 punti all’andata, 27 al ritorno. Indice di una crescita (personale e di squadra), impattante per il giudizio su un allenatore. Al primo anno e con un gruppo solo in parte omogeneo, risale la china dopo una striscia da 4 sconfitte e 2 punti in 6 partite (tra 10^ e 15^) che avrebbe messo al tappeto parecchi. Ma mettere in discussione a novembre le scelte di giugno non rientra nelle consolidate abitudini turottiane. Indubbio lavoratore, attento ai numeri, supportato da uno staff di spessore (a partire da Beppe Le Noci), grazie al cambio di sistema di gioco valorizza più elementi di quanto la vulgata vorrebbe (Mallamo più gli stessi Pitou e Castelli). Ma ne costringe nel cono d’ombra altri (Bertoni). Raggiunge l’obiettivo dichiarato per tempo lasciando l’impressione di aver lasciato qualche punto nel percorso. Evolutivo          

Direttore Sportivo

Sandro Turotti  7,5: La qualità del mercato è chiara da subito per alcuni (Moretti in positivo, Marano in negativo) e da gennaio per altri (Mallamo su tutti). Con un budget in stipendi ben al di sotto del milione (49° monte salari dell’intera Serie C) fa ancora una volta i bambini con i baffi sminestrando la consueta Masterclass. L’intervento nel mercato di gennaio il segnale ai naviganti di una stagione più complessa delle precedenti. Il Biellese rimane la fidejussione tecnica sul futuro biancoblu. Garante      

Giovanni Castiglioni

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