Al termine della stagione non può mancare il classico bilancio finale: classifica alla mano, riviviamo quello che è stato il Girone A di Serie D attraverso voti e giudizi delle venti squadre protagoniste. Tra pronostici rispettati, sorprese e delusioni, ecco il nostro Pagellone:

ALCIONE 10

Voto che trascende la stagione in sé abbracciando il percorso triennale intrapreso dai milanesi che ha consegnato alla società orange una meritatissima promozione. L’Alcione si è dimostrato più forte di tutti (miglior attacco, 70, e miglior difesa, 27): dopo un avvio con il freno a mano tirato, la rapida scalata alla vetta ha portato ad un primato che non è mai più stato messo in discussione e, nonostante un comprensibile rallentamento nelle ultime giornate, è arrivata la tanto agognata vittoria con 180’ di anticipo. Ineluttabile

CHISOLA 8.5

Se al termine del girone d’andata i torinesi potevano essere una sorpresa, alla fine della stagione sono diventati una certezza: l’unica squadra a tener testa all’Alcione e a sognare almeno sino alla terzultima giornata, coincisa con la sconfitta interna contro il Varese che ha matematicamente consegnato il campionato ai milanesi (che l’avrebbero vinto comunque). Resta, comunque, un cammino strepitoso da parte di una squadra che per lunghi tratti del campionato ha incantato per gioco e incisività offensiva (secondo miglior attacco con 64 grazie alla magica coppia Rizq, capocannoniere del girone, e Ponsat che hanno chiuso con 20 e 16 gol); l’unico neo, la sconfitta interna nella finale playoff contro il Vado che, comunque, lo ripetiamo, non cancella quanto fatto. Encomiabile

VADO 8.5

Difficoltà iniziali spazzate via dalla competenza, dal carisma e dalla voglia di bissare quanto fatto la scorsa stagione: il Vado di Marcello Cottafava ha inseguito per tutto il campionato un posizionamento playoff entrandoci con merito grazie soprattutto ad un girone di ritorno in crescendo. La post-season ha poi seguito il naturale percorso di crescita dei rossoblù con due vittorie esterne (entrambe per 1-0) contro Varese e Chisola: vittoria playoff che non frutterà (come l’anno scorso) il salto di categoria, ma sicuramente gratifica l’impegno profuso dai liguri che si sono confermati una certezza di categoria. Esponenziale

VARESE 7.5

La premessa di inizio anno era quella di riportare il Varese nella parte sinistra (possibilmente in alto) della classifica: missione riuscita. Se poi si analizzano le legittime velleità dei tifosi, allora si poteva e si doveva fare qualcosa in più (come ribadito anche da Rosati nella conferenza che di fatto ha chiuso la stagione biancorossa). Terzo posto finale, cui ha fatto seguito la sconfitta in semifinale playoff, ma il gruppo creatosi non è un aspetto da sottovalutare e, se coltivato nella maniera giusta (Alcione docet), potrà risultare la chiave vincente. Il Varese di quest’anno è mancato negli appuntamenti cruciali, ma ha comunque dato seguito ai buoni segnali visti nel girone d’andata disputando una stagione sicuramente positiva che pone interessanti basi per il futuro. Cambiamenti già in atto che dovranno portare a chiudere il campionato ben più in alto della terza piazza. Ambizioso

ALBENGA 7

Al giro di boa della stagione si era parlato di un calo prevedibile dell’Albenga, e così è stato: gli avvicendamenti di mercato hanno portato ad un ridimensionamento della neopromossa ligure che non è comunque mai affondata. Anzi, per lunghi tratti è rimasta in zona playoff raccogliendo risultati positivi salvo poi perdere terreno nel finale chiudendo comunque con un dignitosissimo nono posto e una salvezza (il vero obiettivo inziale) ampiamente in cassaforte. Chiaro che forse, per come era iniziata l’annata, prevalga una punta di rammarico. Due facce

ASTI 7

Conferme su conferme per i biancorossi che chiudono un altro anno in Serie D a ridosso della zona playoff, affermandosi come bella realtà di categoria. Ai piemontesi, numeri alla mano, è mancato qualcosina in attacco e nel corso della stagione ci sono stati alcuni cali che hanno intervallato ottimi momenti di forma. Nel complesso l’Asti ha vissuto un bel percorso di crescita che ha visto la squadra mantenere sempre la stessa rotta e, bene o male, la stessa posizione. Costante

BRA 6.5

Bomber Musso e individualità importanti non sono riusciti a portare la squadra ai playoff (solo sfiorati a causa dello scontro diretto a sfavore con l’RG Ticino): sicuramente dal Bra, a maggior ragione dopo le ultime stagioni, ci si poteva aspettare qualcosa di più al netto del valore qualitativo degli avversari. Ai giallorossi è forse mancata l’amalgama di squadra e qualche passo falso di troppo ha complicato il cammino impedendo ai piemontesi di raggiungere un traguardo che era ampiamente alla portata. Sottotono

LAVAGNESE 6.5

Dalle stalle alle stelle. Dopo un girone d’andata insufficiente, i liguri hanno fatto scattare l’interruttore nel ritorno: se la vittoria sul Varese (meritatissima) è sembrata “casuale” (guardando ai risultati di quel periodo), i bianconeri hanno poi inanellato una serie di risultati positivi arrivando a conquistare in anticipo una giusta salvezza trascinati dai gol di Cericola e da un maggior equilibrio di squadra in ogni reparto. Reattiva

LIGORNA 6.5

Le potenzialità per arrivare ai playoff c’erano tutte, ma una partenza davvero difficile ha subito compromesso il cammino dei liguri che, comunque, già sul finire del girone d’andata si erano risollevati. Nel ritorno, infatti, sono arrivati risultati importanti (come le vittorie su Alcione, Chisola e Varese), anche se un rallentamento finale (ko contro la Sanremese e pareggio con il Pinerolo) è valso la settima posizione a soli due punti dai playoff. Tenendo la certezza Miracoli e buona parte dell’ossatura, con Lunardon al timone, il Ligorna potrebbe rivelarsi una squadra davvero temibile l’anno prossimo. Futuribile

RG TICINO 6.5

Il “contentino” playoff (sconfitta in semifinale contro il Chisola) non basta certo ad appagare l’ambizione dei verde-granata che, alla vigilia, si aspettavano ben altro campionato. Squadra costruita per stare al vertice, l’Alcione ha dimostrato che per vincere ci vuole ben altro e, a conti fatti, pur mantenendosi sempre nelle prime posizioni, l’RG non è mai stato in corsa per il titolo; un peccato, vedendo il potenziale che la squadra aveva. Incompiuto

VOGHERESE 6.5

Una montagna russa di emozioni, vittorie a sorpresa, sconfitte dolorose e, alla fine, salvezza al fotofinish! La neopromossa pavese ha centrato l’obiettivo stagionale al termine di un cammino per certi versi rocambolesco, ma il traguardo è stato ampiamente meritato visto che, al netto di tutto, i rossoneri non si sono mai arresi. Imprevedibile

FEZZANESE 6

C’era la possibilità di fare qualcosina di più, ma la stagione dei liguri resta assolutamente positiva visto che l’obiettivo primario, la salvezza, è stato conseguito senza troppi patemi. L’undicesima posizione finale rispecchia quanto fatto vedere nel girone d’andata e ne evidenzia sia pregi che difetti: se da una parte i verdi sono stati in grado di ottenere risultati importanti, dall’altra è mancata la continuità. La società festeggia comunque la seconda salvezza consecutiva e guarda con fiducia alla prossima stagione di Serie D. Neutrale

GOZZANO 6

Salvezza alla penultima giornata: per il Gozzano questa stagione si è confermata essere la stagione di transizione che ci si aspettava e, per quanto l’augurio fosse di garantirsi la categoria con qualche brivido in meno, il traguardo è stato raggiunto. Già poste le basi per il futuro, l’augurio societario è quello di riportare il Gozzano ai fasti di un tempo. Garantista

CHIERI 5.5

Il triplice fischio dopo 120’ contro il Pinerolo è stato un’autentica liberazione per il Chieri che, in qualche modo, è riuscito a difendere la categoria al termine di un’annata davvero complicata che ha visto i torinesi costantemente invischiati nella bagarre playout. Qualche acuto non è bastato a raddrizzare un’annata storta e, al netto della salvezza, la sufficienza non arriva. Che sudata

DERTHONA 5.5

Come per il Chieri, la salvezza ai playout non vale ai tortonesi una sufficienza: tra mille difficoltà la squadra aveva assolutamente le potenzialità per salvarsi direttamente senza passare dalla post-season, ma i bianconeri non sono mai riusciti a far scattare la scintilla. Le ambizioni di inizio anno erano ben diverse e l’andamento stagionale deve far riflettere in ottica futura. Nel frattempo, è stato evitato quello che sarebbe stato un autentico disastro. Traumatizzante

PINEROLO 5.5

Il tallone d’Achille dei piemontesi palesato tutta la stagione è stato pagato a caro prezzo: il peggior attacco della categoria (insieme a PDHAE e Borgosesia) non ha consentito ai bianco-blu di mettere in cascina i punti sufficienti per uscire dalle sabbie mobili dei playout e anche nello spareggio salvezza di Chieri è stata proprio la mancanza di gol a fare la differenza (lo 0-0 finale ha premiato i torinesi in virtù del miglior piazzamento in classifica). Al Pinerolo, come ribadito al termine del girone d’andata, ha onorato la categoria dimostrandosi una bella realtà combattiva, cui purtroppo è mancato qualcosa davanti. Inefficace

SANREMESE 5.5

Fare peggio del girone d’andata era impossibile e, difatti, la Sanremese si è risollevata nel girone di ritorno stanziandosi in decima posizione: risultato sicuramente negativo, ma che comunque lascia ben sperare in vista del prossimo anno. I liguri, infatti, hanno già confermato la guida tecnica e stanno iniziando ad assestare i primi colpi per presentarsi ai nastri di partenza con rinnovate ambizioni e dimenticare in fretta questa stagione. Timida

ALBA 5

Dall’Alba al tramonto. Gioco di parole abbastanza scontato che riflette il cammino dei piemontesi verso la retrocessione: l’esperienza in D è durata un anno, stagione che ha comunque visto la squadra provare a lottare al massimo delle proprie possibilità, ma è chiaramente mancato qualcosa: a differenza del Pinerolo, l’attacco si è tutto sommato ben comportato, a differenza della difesa che con 63 gol (al pari del PDHAE) è la peggiore del raggruppamento dopo quella del Borgosesia. Sicuramente l’Alba proverà a ritornare presto in D. Al tramonto

BORGOSESIA 4.5

Avvio discreto, prosieguo disastroso: nessuno avrebbe potuto salvare questa squadra e l’avvicendamento in panchina tra Simone Moretti e Roberto Cretaz è stato inutile visto che le semplici statistiche (peggior attacco e peggior difesa) bastano a condannare i granata alla retrocessione. Inadeguato

PDHAE 4.5

Per gli aostani vale un po’ lo stesso discorso del Borgosesia: era praticamente impossibile salvarsi. Ezio Rossi, a microfoni spenti prima del match di Varese, aveva detto che per salvarsi servivano almeno 5/6 innesti di spessore; qualche cambiamento c’è stato, ma di certo non sufficiente per invertire il trend negativo e, difatti, anche il tecnico torinese ha alzato bandiera bianca venendo esonerato a poche giornate dal termine. Guardando nel complesso, il destino del PDHAE era segnato da tempo. Condannato

Matteo Carraro

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