
Non una gran settimana per il Bosto, reduce dal ko per 5-1 nella semifinale d’andata di Coppa Lombardia contro il Laveno Mombello, ma il “periodo no” dei gialloblù è iniziato la scorsa domenica, contro una Jeraghese in grande spolvero che ha portato a casa la prima vittoria stagionale. Un successo di rabbia, inseguito per otto lunghissime giornate, che dà aria alla classifica e ha portato i rossoblù ad agganciare quello che al momento è il treno per la lotta salvezza. E, a tal proposito, la sfida al Don Bosco di domenica 3 novembre rappresenta un big match da non sbagliare (senza dimenticare che, anche sul versante opposto, non mancheranno le motivazioni).
La 9^ giornata del Girone X di Seconda Categoria, oltre a scontri di livello d’alta classifica (su tutti Brebbia-Bosto e Mercallo-Induno), offre infatti anche incroci complicati per chi naviga nella metà bassa della graduatoria, ragion per cui la posta in palio di Don Bosco-Jeraghese è ancor più alta visto che garantirebbe la possibilità di guadagnare punto sulle dirette contendenti. Ne è ben consapevole il capitano rossoblù Alessandro Polli, che gode il trionfo di domenica scorsa e si focalizza inevitabilmente sulle prossime uscite.
“La vittoria sul Bosto può esser definita un’autentica liberazione – esordisce il centrocampista (adattato difensore centrale) classe ’93– perché nelle giornate precedenti ci eravamo andati molto vicini senza però portare a casa i tre punti. Sicuramente il loro gioco è stato penalizzato dal campo infangato che ha portato ad un’autentica guerra sulle seconde palle: nella ripresa il Bosto è calato, noi siamo venuti fuori bene e abbiamo trovato il gol del 2-1 difendendolo grazie anche ad una super parata nel finale del nostro portiere”.
Aver vinto contro una squadra di spessore come il Bosto vale di più?
“Dal punto di vista del morale me lo auguro. Vincere porta sempre entusiasmo, ma sappiamo di aver battuto una squadra che punta, e che farà, i playoff. A livello mentale questa vittoria può risollevarci e mi auguro che sia così”.
Domanda retorica: cosa è mancato fin qui?
“Partiamo dal presupposto che sapevamo di dover vivere un anno di rifondazione: in estate la società ha cambiato molto e siamo rimasti solo in 7/8 rispetto alla passata stagione, una gran bella annata in cui siamo arrivati ai playoff per la seconda volta consecutiva. Sono arrivati tanti ragazzi giovani, basti pensare che io sono uno dei più vecchi, molti dei quali al primo o secondo anno tra i grandi: credo sia inevitabile aver bisogno di tempo per amalgamarsi”.

L’aver preso qualche gol di troppo dipende da questo?
“Direi di sì, anche se siamo stati parecchio sfortunati a livello di infortuni: senza tre o quattro titolari ognuno di noi si è dovuto adattare in ruoli non suoi, cosa che ho fatto io stesso spostandomi in difesa. Poi, in realtà, non sto facendo malissimo come difensore centrale e credo che il mister mi lascerà qui, anche se per me è indifferente: l’importante è giocare e aiutare i compagni”.
Adesso serve continuità: come si trova?
“Ripetendo la prestazione di domenica e risultando sicuri delle nostre potenzialità. Sappiamo di affrontare ora un avversario alla nostra portata, ma sottovalutare il Don Bosco è il primo passo per andare incontro ad una sconfitta. Sono ultimi e non hanno mai vinto, è vero, ma si sono rinforzati con qualche innesto e stanno provando a trovare la quadra; non è il Don Bosco delle prime partite e vorranno muovere la classifica, esattamente come abbiamo fatto noi. Proprio per questo servirà massima attenzione”.
Calendario alla mano, dopo il Don Bosco vi aspetta un trittico davvero tosto contro Brebbia, Cuassese e Mercallo. Cosa vi aspettate?
“Di giocarcela con tutti. Sicuramente affronteremo tre squadre d’alta classifica che stanno facendo bene: il Brebbia ha un gruppo molto ben amalgamato che viaggia ancora sulle ali dell’entusiasmo per la vittoria in Terza Categoria, la Cuassese è un’ottima squadra, mentre il Mercallo non lo conosco ma i risultati parlano da soli. Per quanto visto finora, però, non considero la Jeraghese inferiore ad altre, eccezion fatta per il Laveno che secondo me vincerà il campionato. Contro il Tre Valli, ad esempio, ce la siamo giocata ad armi pari pagando alcuni episodi, mentre con il Bosto abbiamo vinto. Vero che la Cuassese in Coppa ha fatto turnover, ma siamo riusciti a rimontare sul 4-4. Ripeto: non partiamo già sconfitti, possiamo e dobbiamo dire la nostra, anche perché non mi aspettavo e non mi aspetto una Jeraghese così in basso”.
Quale dev’essere quindi l’obiettivo della Jeraghese?
“Sapevamo che sarebbe stato difficilissimo ripetere le due stagioni precedenti proprio perché per noi è una sorta di anno zero. Sicuramente mi auguro una salvezza tranquilla e di risollevarci parecchio già entro Natale visto che ci mancano ancora gli scontri diretti con Caravate e Ceresium, campo per noi amaro visto che due anni fa ci abbiamo perso una finale playoff. Il margine per risalire c’è: spetta a noi”.
In una stagione in cui tante squadre hanno fatto proclami, quanto è importante tenere un profilo basso?
“Credo sia fondamentale perché noi stessi l’anno scorso eravamo partiti con grossi proclami finendo solo per mettere tanta pressione. Oltretutto, appena le cose vanno male si tende subito a storcere il naso. Bisogna esser realisti: per quanto ci riguarda sappiamo che l’obiettivo primario è la crescita di un gruppo quasi totalmente nuovo, quest’anno è un punto di partenza e il primo passo da compiere si chiama salvezza”.
Tanti cambiamenti, ma tu sei rimasto. Perché?
“È il mio terzo anno a Jerago e fin dal principio mi sono trovato benissimo grazie anche a persone fantastiche che sono parte integrante di questa società. Abitando a Besnate, poi, mi ritrovo davvero vicino a casa, aspetto che anche a livello lavorativo ha un certo peso specifico. Nella mia scelta di rimanere, inoltre, ha svolto un ruolo importante mister Piana: ce l’ho avuto una decina d’anni fa a Besnate e conosco bene sia le sue qualità in panchina sia soprattutto la sua caratura umana”.
A livello personale che obiettivo ti sei prefissato?
“Nessuno in particolare, se non quello di contribuire alla salvezza: la Jeraghese si merita di mantenere la categoria. Già da centrocampista non ho mai pensato a numeri e obiettivi personali, a maggior ragione non lo faccio ora da difensore; voglio solo giocare il più possibile e aiutare i compagni per portare a casa più punti possibili e salvarci tranquillamente”.
Per chiudere, andiamo sui pronostici: come finirà Brebbia – Bosto? (ore 14.30)
“X”.
Buguggiate Caesar – Union Tre Valli? (ore 14.30)
“2”.
Eagles Caronno – Ceresium Bisustum? (ore 14.30)
“X”.
Gazzada Schianno – Angerese? (ore 14.30)
“1”.
Laveno Mombello – Caravate? (ore 14.30)
“1”.
Mercallo – Aurora Induno? (ore 14.30)
“X”.
Valcuviana – Cuassese? (ore 14.30)
“2”.
Tocca alla tua: Don Bosco – Jeraghese? (ore 14.30)
“2”.
Matteo Carraro