Si è svolta a Roma lunedì 8 gennaio la riunione tra il Dipartimento Interregionale della Lega Nazionale Dilettanti, i capitani e gli allenatori delle squadre della Serie D e la CAN D. Comunicazione, rispetto e fair play sono i tre concetti base emersi dal’incontro cui hanno partecipato anche il presidente della LND Giancarlo Abete, il consiglio del Dipartimento Interregionale coordinato da Luigi Barbiero, il segretario Mauro De Angelis, il selezionatore della Rappresentativa Serie D Giuliano Giannichedda, il Designatore della CAN D Alessandro Pizzi (oltre ai componenti della Commissione) e il Responsabile Integrity per l’Italia di Sportradar Ag Marcello Presilia.
Luigi Barbiero ha introdotto la riunione ricordando l’importanza della comunicazione chiara ed efficace tra arbitri, calciatori e staff tecnici, il rispetto reciproco ed i comportamenti etici e professionali. Il Dipartimento Interregionale da sempre incoraggia un dialogo aperto e costruttivo tra tutte le componenti della Serie D.
Giancarlo Abete ha abbracciato idealmente i presenti: “Trovarci tutti insieme qui rinnova il senso di connessione umana e interazione diretta che è insostituibile. E’ un momento importante per rafforzare i rapporti e la fiducia”. Il numero uno della LND ha ribadito il ruolo della Serie D all’interno del sistema calcistico nazionale: ”Le trasformazioni del calcio professionistico dagli anni ’90 ad oggi hanno accresciuto il peso specifico del massimo campionato dilettantistico rendendolo il quarto livello nazionale con una proiezione futura che renderà il suo ruolo ancora più significativo”. Abete ha ricordato diritti e doveri di chi è impegnato quotidianamente sui campi di gioco: ”Siamo consapevoli, chi fa calcio è un privato che non ha alcuna assistenza pubblica pur generando un evidente valore aggiunto. Il calcio non è un settore industriale riconosciuto, è un fenomeno sociale che genera opportunità economiche. Questi concetti ci portano a ribadire quanto sia importante il lavoro che svolgono tutti i protagonisti della Serie D. I diritti comunque comportano delle responsabilità come l’assunzione di comportamenti corretti, il rispetto dei ruoli e la capacità di confrontarsi con gli scenari in continua evoluzione”.
Marcello Presilla ha toccato un tema cruciale, le scommesse sportive, per promuovere la consapevolezza e la responsabilità dei protagonisti del campionato: ”Basta un dato per capire l’importanza dell’argomento. Nel Mondo il valore delle scommesse sportive ammonta a circa 1500 miliardi di euro”. Il Responsabile Integrity per l’Italia di Sportradar ha illustrato tutte le criticità del fenomeno soprattutto riguardo la mancanza d’informazione su norme e leggi che disciplinano il fenomeno. “Un gesto di leggerezza può comportare conseguenze gravi, l’illegalità è punita severamente. Dovete essere informati perché l’inconsapevolezza non è ammessa”. Presilla ha chiuso l’intervento spiegando l’elevata efficacia degli strumenti di monitoraggio del match fixing che hanno fatto emergere in una stagione sportiva più di 1200 gare sospette svelando tutte le dinamiche illecite.
Il Designatore della CAN D Alessandro Pizzi è entrato nel vivo dell’incontro illustrando tutte le dinamiche, riguardo gli aspetti tecnici, relazionali e di comunicazione, che caratterizzano il lavoro della classe arbitrale. Un intervento chiaro, aperto e costruttivo per rendere partecipi i calciatori e gli allenatori. La Commissione gestisce un sistema che comprende 384 arbitri (con 104 nuovi innesti), 392 assistenti (116 neo immessi), 13 arbitri e 16 assistenti donne, 2 internazionali. L’età media si assesta sui 28 anni. La CAND è coinvolta anche nella gestione del progetto “scambi” tra campionati regionali e ambito nazionale. “Mi preme ricordare un concetto, forse scontato, ma sempre importante. Non avendo l’ausilio della tecnologia il nostro punto di forza è la capacità di fare squadra in campo. Siamo in continua evoluzione e formazione. Gli arbitri e gli assistenti della Serie D sono impegnati anche in altri campionati, giovanili, nazionali e internazionali, per acquisire nuove skills. La nostra stella polare in ogni situazione è la capacità relazionale sempre nel rispetto dei rispettivi ruoli”. Questo il pensiero di Alessandro Pizzi, molto apprezzato dai capitani e dagli allenatori presenti in sala.
Redazione