Sarei rimasto a Varese ma le cose si fanno in due”.

Si apre così il messaggio di addio di Davide Moretti alla Pallacanestro Varese, un messaggio che, come ormai di consuetudine, passa via social tramite i profili ufficiali del giocatore, pronto ora a sbarcare alla Reyer Venezia.

É un messaggio di addio carico di emozioni quello che Davide lascia ai social, un messaggio nel quale l’ex numero 11 della Pallacanestro Varese ha voluto sottolineare e rimarcare quanto fosse reale la sua volontà di rimanere in biancorosso non solo per una stagione ma per più anni.

Una volontà espressa a chiare lettere nella serata di saluto della Pallacanestro Varese alla stagione, dichiarando di sentirsi pronto per prendere i gradi di capitano, ruolo che quest’anno non aveva formalmente ma che in realtà ha ricoperto in maniera concreta per diverso tempo: simbolo per la piazza, per i tifosi, spesso chiamato sotto la curva nei momenti belli e nei momenti brutti, leader in campo di un gruppo che aveva bisogno di figure di riferimento per salvare una stagione complicatissima, in cui Moretti é stato uno dei più positivi.

Ecco, Moretti se ne va, e si legge chiaramente nel suo messaggio, se ne va dopo settimane di discussioni in cui la società non avrebbe considerato però Davide una priorità, spingendolo verso l’addio.

Ad onor di cronaca é giusto anche sottolineare come in queste settimane le indiscrezioni di mercato parlassero dell’agenzia di Moretti come attivissima sul mercato per cercare una destinazione differente da Varese per il Moro. Circostanze che, dopo il messaggio di oggi di Moretti, assumono contorni ed un contesto definito.

Sarà solo il mercato ora a dirci se l’aver lasciato andare via Moretti, in un momento in cui il mercato italiani ha davvero poco da offrire, sia stata una scelta giusta o meno, intanto rimane solo il rammarico di non aver potuto scrivere un’altra importante storia d’amore con un giocatore italiano, che era ben disposto a indossare per diverso tempo la maglia della Pallacanestro Varese, in cui però abbiamo ormai imparato a capire che tutti sono importanti ma nessuno é considerato indispensabile.

Questo il messaggio completo di Moretti:

Alessandro Burin

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