Consueta antivigilia di campionato per la Pallacanestro Varese che domenica 28 aprile alle ore 18:15 ospita la Nutribullet Treviso nel match salvezza che i biancorossi non possono sbagliare.

Vincere, infatti, come da due anni a questa parte, alla penultima giornata di campionato, in casa, vorrebbe dire per la OJM chiudere il discorso e vivere un’ultima settimana di stagione in estrema tranquillità iniziando a pianificare la nuova annata.

Per fare questo, però, i biancorossi devono superare una Treviso che arriva a Varese con più dell’acqua alla gola e che, a differenza dei biancorossi, non può nemmeno giocarsi la carta degli scontri diretti nei confronti di Brindisi e Pesaro, visto che è sotto con entrambi.

Per questo la squadra di coach Vitucci è avversario ancora più temibile per una Varese che però, lo sappiamo bene, in casa si trasforma, spinta dal pubblico di un’Itelyum Arena che si preannuncia ancora una volta sold-out per la gara più importante dell’anno.

Sold-out sugli spalti come in campo per i biancorossi che hanno recuperato sia Leonardo Okeke, fermato ad inizio settimana da un attacco influenzale, sia Scott Ulaneo che si è ripreso al meglio dalla botta subita contro Scafati e che lo aveva costretto ai box contro Sassari.

A presentare la sfida in casa Pallacanestro Varese ci ha pensato Davide Moretti, parlando così ai microfoni societari: “Sappiamo molto bene quanto sia importante la sfida di domenica contro Treviso e conosciamo i nostri avversari. A prescindere da questo, dobbiamo pensare a noi stessi come lo scorso weekend a Sassari; dobbiamo fare il nostro gioco come abbiamo fatto per tutta la stagione e soprattutto vogliamo onorare l’ultima partita casalinga con una vittoria di fronte ai nostri tifosi. Mi dicono che con molta probabilità sarà un nuovo soldout e quindi sarà bello giocare davanti ad un palazzetto pieno che fa un tifo come pochi altri in Italia. Sarà una bellissima serata. Treviso? È una squadra che ha tantissimi giocatori di 1vs1 bravissimi a crearsi soluzioni dal palleggio, quindi dovremo essere bravi a limitare i loro giocatori di punta con la difesa di squadra, cercando, in attacco, di giocare al nostro ritmo“.

Alessandro Burin

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