
La missione salvezza della Pallacanestro Varese passa da Sassari. Il prossimo weekend sarà una tappa fondamentale per capire l’evolversi della corsa per non retrocedere, che vede sempre più invischiata la OJM dopo la sconfitta a Scafati e il contemporaneo successo di Pesaro contro Pistoia.
I biancorossi giocheranno ancora una volta fuori casa, andando a fare visita ad una Dinamo in cerca di altrettanto pesanti punti playoff, mentre Pesaro giocherà a Casale Monferrato contro Tortona.
A Varese, inutile quasi dirlo, serve una vittoria, per non rischiare di arrivare alle ultime due giornate di campionato con l’obbligo di vincere per blindare la salvezza, ovviamente nel caso in cui Pesaro faccia percorso netto nelle ultime 3 partite del campionato.
Trovare però un successo al PalaSerradimigni, per Varese, sarà impresa complicatissima, soprattutto se si guarda alla cronistoria delle ultime sfide tra le due squadre. Dal 2011 ad oggi, infatti, Varese ha vinto in Sardegna solo 2 volte sugli ultimi 13 incontri in campionato. Una saldo assolutimanete negativo, accentuato dalla sconfitta pesantissima dello scorso anno, quando Colbey Ross e compagni rimediarono una batosta per 102-73, nell’unica vera battuta d’arresto della scorsa annata.
Tornare a vincere fuori casa, però, per Varese diventa fondamentale, perchè è probabilmente impensabile salvarsi non vincendo più una partita fuori casa tra domenica e il 5 maggio a Pistoia, in una stagione che finora ha visto i biancorossi imporsi lontano da Masnago solo 3 volte in stagione, l’ultima il 28 gennaio, uno dei fatturati più poveri della storia biancorossa, anche questo un dato eloquente delle lacune, caratteriali soprattutto, di un gruppo che tra casa e trasferta si trasforma, in negativo, ma che ha bisogno di invertire la tendenza, per non rischiare di trovarsi per la terza volta consecuitva a giocarsi il suo destino alla penultima giornata davanti al pubblico di Masnago, sempre che basti per salvare la pelle in una stagione più che travagliata.
Il clima in casa bosina è tesissimo, come normale che sia, come, in fin dei conti, ci si augura che sia fino a salvezza matematica raggiunta, perchè questo può essere il vero stimolo per un gruppo che non si può permettere approcci come quello di domenica dove, ha detta dello stesso Bialaszewski, la squadra ha concesso tutto ai propri avversari.
Nulla di nuovo, però, viene da dire, per una Varese che ha fatto di questa inconstanza di prestazioni e di approcci sbagliati ormai il marchio di fabbrica della propria stagione. Da una settimana all’altra ci si trova ad analizzare una squadra che appena sembra aver fatto lo switch decisivo, soprattutto a livello mentale, ricasca sempre negli stessi errori.
In questo momento, però, di altre battute a vuoto non possono essercene, c’è bisogno di una risposta vera, c’è bisogno di capire il reale stato della situazione di classifica, c’è bisogno di capire che nessun’aura superiore rende la Pallacanestro Varese intoccabile dallo sprofondo retrocessione, che porterebbe con sé una realtà drammatica.
Alessandro Burin