Che peccato.

Sicuramente è questa l’affermazione più forte ed importante che ci si porta via dalla sconfitta per 92-95 contro la Germani Brescia in casa Pallacanestro Varese.

Il peccato di non aver colto i due punti in una serata in cui i biancorossi giocano una delle migliori partite stagionali per intensità, fisicità, qualità e continuità nei 40′.

Basti guardare al match d’andata, quando Varese perì per 116-73, mettendo in mostra una delle più brutte prestazioni non solo di quest’annata ma della sua storia.

Contro Brescia ieri sera è stata tutt’altra musica. Varese pur orfana di Ulaneo, che avrebbe dato grande manforte sotto le plance a livello di fisicità, ha saputo reggere e ribattere colpo su colpo ai muscoli ed ai centimentri di Brescia, ha saputo tenerla testa tecnicamente, guidata dall’estro, il talento, la classe sublime di Nico Mannion in versione Steph Curry per una sera.

Varese ha saputo, finalmente, dare continuità alle prestazioni e nella prestazione: il primo punto è logico, ci si aspettava una bella risposta dopo la grande vittoria di mercoledì contro il Bahçesehir ed è arrivata. Il secondo punto è ancor più intuitivo, si cercava continuità, lo si richiedeva, era indispensabile per potersela giocare nei 40′ contro la Germani, ed è arrivata.

Una Varese tosta, cazzuta, capace di correre ed andare ai suoi ritmi per tutto il match pur con le rotazioni ridotte, capace di giocarsela fino alla fine nonostante la sofferenza immane a rimbalzo anche ieri.

Una Varese che in una settimana ha ribaltato, ancora una volta, le impressioni sul proprio conto, si è guardata allo specchio e si è detta che era stata troppo brutta per continuare ad essere così, ha capito, forse, che da qui alla fine della stagione ci vuole la faccia di questa settimana per salvarsi in campionato e per continuare a sognare in Europa.

E la prossima settimana si replica: mercoledì trasferta da dentro o fuori a Istanbul e domenica match da vincere in casa Napoli e si vedrà se la faccia mostrata nell’ultima settimana è quella giusta, se il vagoncino delle montagne russe biancorosse, che ormai durano da inizio stagione, continua la sua risalita oppure inizia una discesa verticale. Lo sapremo tra pochi giorni, si parte per Istanbul, con la voglia di provare a scrivere una pagina di storia.

Alessandro Burin

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