E’ stato un weekend indimenticabile per le squadre, Maschile e Femminile, della Pallamano Cassano Magnago che si sono laureate Campioni d’Italia. Un doppio successo straordinario che innalza il nome della società amaranto e che è dimostrazione dell’ottimo lavoro che viene svolto a livello giovanile dalla società, che punta così a formare sempre più giocatori e giocatrici pronti poi a prendersi un posto nelle due squadre senior.

Rimanendo all’attualità, però, proviamo a rivivere le emozioni di questo doppio successo tricolore con le parole degli allenatori dei due gruppi, Matteo Bellotti per la Maschile e Lucia Parini per la Femminile, ed oggi è il turno dell’allenatore del gruppo Maschile.

Quant’è la soddisfazione per questo successo?
“Sicuramente tanta. E’ un bel traguardo raggiunto che premia i ragazzi per gli sforzi fatti tutto l’anno. E’ un gruppo che si è allenato duramente e tanto durante tutta la stagione e ne hanno raccolto i frutti. Questo è importante perché li gratifica e perché gli fa capire che il duro lavoro porta a grandi risultati”.

Qual è stata la partita che vi ha messo più in difficoltà in queste Finali e quale, invece, quella che più l’ha soddisfatta come allenatore?
“Penso che la gara contro Chiaravalle, la prima giocata, sia stata quella che ci ha messo più in difficoltà. Eravamo un pò contratti e soprattutto, non siamo riusciti ad essere concreti ed efficaci in difesa come nostro solito. Quella vittoria sofferta, però, ci ha permesso di sbloccarci e la partita con Merano, la migliore dal punto di vista tecnico che abbiamo giocato, ci ha dato la convinzione di poter andare a prenderci questo scudetto”.

Per lei che allena anche la squadra di A1, quanto è importante sapere di poter contare su una base giovanile di così alto livello?
“Tanto, ed è uno degli obiettivi di noi allenatori ma anche della società. E’ importante sapere di essere tutti parte di un contesto che lavora bene con l’obiettivo di far crescere in questi ragazzi, tramite il lavoro, l’ambizione di ricoprire un giorno un ruolo nella prima squadra della società. Questo crea anche un senso di appartenenza che poi è fondamentale quando si arriva a giocare a livello senior. Non solo, ma il fatto di arrivare a crearsi giocatori in casa, è una fonte primaria per lo sviluppo di tutta la società e come allenatore di questo sono molto contento”.

Alessandro Burin

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui