La definisce “inaspettata” questa candidatura Stefano Dosi, centrale difensivo classe ’97 del Casbeno che ha saputo tenere a bada gli attacchi del campionato dimostrandosi preciso e determinato in ogni suo intervento.

Stefano, com’è andata la stagione?
“Globalmente non benissimo per quanto riguarda i risultati di squadra. Ma sapevamo che tutte le novità di quest’anno ci avrebbero richiesto dei tempi di rodaggio. Sono comunque soddisfatto per il gruppo che si è creato e pian piano stiamo trovando la quadra insieme al mister e alla società. Oltre ciò era dai tempi del primo periodo Covid che non riuscivo a terminare la stagione e, per questo, sono sicuramente contento”.

A chi daresti il pallone d’oro tra i giocatori del Girone A?
“Ammetto di non avere una grande conoscenza di tutti gli attori del campionato, ma Keita mi ha impressionato. Contro di noi è stato incontenibile e ha saputo farci un gran male insieme a Giordano. Poi vorrei citare Semiljon Hoxhaj della Virtus Bisuschio che, oltre ad essere un gran giocatore, è anche un amico”.

Qual è stata la tua miglior partita quest’anno?
“Non saprei, fatico a ricordarmi le partite dopo il fischio finale (ride, ndr). Mi piace più guardare ai risultati di squadra che a quelli miei personali”.

Chi è il tuo idolo?
“Principalmente Thiago Silva e Cannavaro. Il primo è un giocatore onnipresente in campo che fa paura agli attaccanti. Il secondo, nonostante fosse più basso di molti degli attaccanti che incontrava, non si tirava mai indietro”.

In caso di vittoria, a chi dedicheresti questo premio?
“Senza dubbio al Casbeno. Senza di loro, probabilmente, non giocherei nemmeno più e, per questo, il premio sarebbe più loro che mio. C’è un’armonia incredibile in spogliatoio”.

Roberto Galli

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