I numeri sono (oggettivamente) impietosi: 7 partite, zero vittorie (come solo il Taranto in tutta la Serie C), 3 gol fatti (unicamente la Turris con 2 ha fatto peggio in Lega Pro). E meno male che la difesa tiene (6 reti subite per il 6° reparto arretrato del Girone), altrimenti neppure i 5 punti in classifica farebbero da foglia di fico all’evidente rella biancoblu. Insomma, pareggi (tanti o troppi?) e (supposte) buone prestazioni non possono più rappresentare un argomento a sostegno di una squadra cui manca la capacità di tradurre in fatturato il PIL tecnico squadernato sul campo.
E se la Pro Patria attuale non riesce a battere un Novara apparso poco più che dignitoso (e parimenti a soli 3 gol realizzati), beh, la situazione si fa davvero piuttosto spessa. Nelle prossime 6 i tigrotti (a partire da domenica a Legnago con la Clodiense) affronteranno 4 delle ultime 10 (oltre ai granata di Andreucci anche Caldiero, Arzignano e Triestina con solo l’Unione in casa), e (allo “Speroni”) 2 club oggi non di primissima fascia come Lecco e Trento. Superfluo fare tabelle. Ma al termine di questo miniciclo che chiuderà il primo terzo di stagione, la classifica (salvo ognuno) dovrà essere necessariamente diversa.
Alibi o aggravante?
Nel post del derby con i piemontesi riciccia la lunga serie di infortuni che ha condizionato i 90’ biancoblu. Per Riccardo Colombo l’evento rientra nella categoria dell’imponderabile: “Alcibiade? Era caldo. Ma dopo 3’ l’ho dovuto cambiare. Abbiamo fatto 4 sostituzioni per infortunio. Non mi era mai successa una cosa così. Mallamo ha questa cicatrice che dobbiamo gestire, Palazzi non l’ho messo dall’inizio proprio per evitare problemi. Sassaro ha avuto una botta alla testa, non si ricordava niente. Ma devo dire bravissimi a lui e Reggiori”. Solo casualità o è sfuggito qualcosa? Non avendo tutti gli elementi necessari, impossibile rispondere. Ma l’interrogativo è legittimo. A corredo, il fagnanese torna su presupposti e cornice della classicissima: “La partita con il Padova ci ha tolto tante energie. Mi dispiace per i tifosi, so quanto tenevano alla sfida con il Novara. Nel calcio bisogna sapere che non bisogna perdere le partite e dare continuità”.
Giovanni Castiglioni