Uno dei segreti della Pallacanestro Varese di questi ultimi anni è sicuramente il Preparatore Atletico dei biancorossi, Silvio Barnabà.

Professionista di altissimo livello, con il suo lavoro permette ogni anno a Varese di essere una squadra con una bassissima incidenza d’infortuni muscolari ma soprattutto, di avere sempre un’ottima tenuta fisica e atletica durante la stagione.

Oggi però, non parleremo strettamente di Pallacanestro Varese ma di un’invenzione di Barnabà, un nuovo attrezzo da lui ideato per migliorare l’allenamento negli sport balistici, com’è la pallacanestro: la Deltaball.

Com’è nata l’idea di dare vita a questo nuovo strumento di lavoro?
“Il nostro è uno sport balistico, vuol dire che noi andiamo a fare dei movimenti che arrivano alla massima velocità nel momento finale della loro esecuzione. Nel salto, ad esempio, la massima velocità arriva nel momento della spinta. Un attrezzo che allena maggiormente il movimento balistico è la palla medica. Ovviamente, pensando alla palla medica, il primo movimento che viene in mente è quello del lancio, che porta il braccio ad avere la maggior velocità nel momento in cui rilascia la palla. Questo lavoro, però, ha dei limiti, perché devi avere per forza un partner che ti ripassa la palla, oppure allenandosi con palle di 5/6/7 kg vanno tenute con due mani e non si riesce ad avere una continuità ripetitiva nell’allenamento, con la palla che magari cade per terra e bisogna raccoglierla. Soprattutto, con l’aumento dei chili della palla, non si può tirare da tutte le posizione e soprattutto tenerla con una mano, perché cade, ovviamente. Per cercare quindi di superare questi problemi, nel corso degli anni ho ideato quest’estensione della palla medica, con un macchinario che, da estensione, potesse spingerla da diverse posizioni ed in diverse zone del corpo”.

Quindi com’è composto questo nuovo strumento?
“Ha un motorino elettrico a cui è agganciata una corda regolabile con un telecomando che possa mettere la palla dove voglio io per potersi poi allenare”.

Quando si è sviluppato tutto il progetto?
“Questo nuovo macchinario l’ho ideato nel 2012, nel 2013 ho ottenuto il brevetto, nel 2015 poi, incontro l’azienda TRIAL di Forlì che ha deciso di investire in questo attrezzo, andando così negli anni a migliorarlo ed implementarlo sempre più e poi quest’anno, alla FIBO in Germania, lo abbiamo presentato”.

Quali benefici porta l’utilizzo di questo attrezzo?
“Puoi allenarti da solo e arricchisce l’utilizzo della palla medica, simulando le posizioni ed i movimenti specifici di alcuni sport: ad esempio, nel basket, il passaggio sopra la testa. L’altro vantaggio che ha è il ritorno della palla, con il “pendolo” classico, andando ad aumentare il carico di lavoro che non dipende più solo dal peso specifico della palla ma anche dallo sforzo che si fa per fermarla, quindi tutto un lavoro di core e stabilizzazione a corpo intero e respingerla il prima possibile nella posizione migliore a seconda della disciplina. Non solo pallacanestro ma, grazie ad altri accessori che ho sviluppato nel corso degli anni, la Deltaball può essere molto utile anche per il tennis”.

Dove si può acquistare questo attrezzo?
“Su Trial.eu”.

Ha già avuto modo o pensa di utilizzarlo anche in Pallacanestro Varese?
“Sì certamente, lo uso già dai tempi di Avellino, poi nel corso degli anni è andato via via, come ti dicevo prima a migliorarsi. Mentre i giocatori lavorano, io con il telecomando decido la posizione della palla, andando a variare lo stimolo e siccome nel nostro mondo la variazione dello stimolo è uno degli elementi prinicipali, mi ha dato una grande mano. Andiamo così ad avvicinarci al miglior gesto tecnico possibile, stimolando le catene muscolari utilizzate”.

Alessandro Burin

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