Il nostro viaggio nel mondo della arti marziali procede facendo tappa all’ASD Accademia dello Sport Varesina dove abbiamo conosciuto Stefano Gallucci, Istruttore di Judo (cintura nero primo dan) e di Lotta Israeliana (secondo dan). Gallucci, 52enne forgiato proprio col Judo, ci introduce a questa disciplina enfatizzandone l’importanza a livello di difesa personale, ma anche gli aspetti psicologici, educativi ed evolutivi.

Come si avvicinò al Judo e alla Lotta Israeliana?
“Provengo da una famiglia di judoka: mio cognato fu il mio Maestro e iniziai a praticarlo sin da quando ero ragazzino. Ne apprezzai in particolare i caratteristici e fondamentali valori educativi, di determinazione e tenacia, equilibrio, forza psicologica e fisica. In seguito, del In ambito civile, la Lotta Israeliana è invece finalizzata alla difesa personale, la quale, secondo l’articolo 52 del nostro codice penale, deve sempre essere proporzionata al genere di provocazione; ha inoltre un’ evidente valenza educativa, basata soprattutto sul rispetto del proprio compagno d’allenamento e nei confronti della palestra”.

Quali tecniche prevede?
“Si dividono in tre concetti: nel contatto pieno il 50% delle tecniche proviene dal Judo, come le leve, le proiezioni e gli strangolamenti, il 25% invece dalla boxe occidentale inglese, e l’altro 25% dalla Kick Boxing. Il principio basilare della Lotta Israeliana è quello di utilizzare poca forza fisica, allo scopo di ottenere il massimo risultato, rendendo inoffensivo l’avversario o l’eventuale aggressore. Durante gli allenamenti usiamo anche armi da fuoco, armi d’impatto, come il bastone del Kali Filippino, e anche armi da taglio, come il coltello da 20cm. Al fine della difesa personale, insegno sia come disarmare gli eventuali aggressori sia ad utilizzare, in caso di estrema necessità, oggetti d’uso quotidiano. Nel complesso gli allievi devono sempre avere l’autocontrollo psico-fisico, ignorare le provocazioni verbali e fisiche, e cercare sempre di allontanarsi dalle situazioni più critiche, allo scopo di evitare delle gravi conseguenze sia per sé stessi che per gli altri. Dove insegno? A Mornago Judo e Lotta Israeliana, a Varese solo Lotta Israeliana”.

Ne prevede un futuro risvolto sportivo?
“Personalmente no, e non ho nemmeno idea di come potrebbe mai verificarsi. Per ora, l’idea di portare dei ragazzi a delle future e ipotetiche gare di Lotta Israeliana non mi convince, propri perché finora non avevo mai pensato a questa possibilità”.

Quali cinture di Judo segue?
“Insegno il Judo tradizionale con l’obiettivo di far appassionare a questa nota e diffusa arte marziale nipponica soprattutto le nuove generazioni, rivendicandone anche i principi di sacrificio e di rinuncia che essa richiede nel praticarla. In generale le seguo tutte, ma attualmente ho sia bambini sia adolescenti che sono in prevalenza cinture arancioni”.

Voi dell’Accademia Sportiva Varesina, avete dei judoka agonisti?
“Sì, tutt’ora sono in corso i campionati CSI di Judo. Domenica 14 aprile, tre dei miei allievi agonisti partiranno per partecipare a quelli di Brescia. Con l’augurio che possano arrivare future vittorie per i nostri judoka, ho la certezza che ogni risultato raggiunto sarà da attribuire alla loro crescita individuale sia come sportivi sia soprattutto come persone”.

Nabil Morcos

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