
Archiviata la stagione con il ko di domenica scorsa contro il Vado nella semifinale playoff del Girone A di Serie D, il futuro del Varese inizia a prendere forma: dopo le prime indiscrezioni, oggi tocca ai vertici della dirigenza biancorossa fare il punto della situazione e gettare i primi semi per l’annata sportiva 2024/25.
Al Franco Ossola di Varese, infatti, il presidente Paolo Girardi e Antonio Rosati hanno indetto una conferenza stampa. Appuntamento alle ore 11.45 per la diretta testuale dell’incontro.
Arriva la dirigenza biancorossa: Paolo Girardi, Antonio e Giovanni Rosati, Massimo Foghinazzi e Stefano Amirante.
Prende la parola Paolo Girardi: “Abbiamo voluto questo incontro per tirare le somme di una stagione che arrivava dopo un’annata complicata: dovevamo disputare un campionato tranquillo e l’abbiamo fatto, accompagnando il percorso della squadra con una costante crescita strutturale alle Bustecche ahimè complicata dalle condizioni meteorologiche. Oltre a questo, come promesso l’estate scorsa, abbiamo voluto investire sul settore giovanile e grazie alla collaborazione con il Gavirate nella figura di Massimo Foghinazzi avremo oltre 600 ragazzi. Siamo però indietro su un aspetto fondamentale per noi: lo stadio. Non per causa nostra, sappiamo qual è la situazione, ma l’augurio è che a fine giugno la situazione possa risolversi. Senza lo stadio diventa complicato portare avanti gli altri progetti, ma noi vogliamo andare avanti a maggior ragione perchĂ© abbiamo portato a Varese un partner importante come Aurora Stadium: sbloccare la situazione qui al piĂą presto è fondamentale perchĂ© se le cose dovessero andar per le lunghe Aurora potrebbe, giustamente, virare su altri progetti“.
Sguardo avanti, Girardi si concentra sull’asset societario: “Quest’anno abbiamo volutamente tenuto un organigramma piĂą snello, ma l’anno prossimo vogliamo strutturarci in maniera diversa e allargheremo il direttivo con tre inserimenti: rimarrò io come presidente, Stefano Amirante sarĂ responsabile dell’area legale, Massimo Foghinazzi gestirĂ l’intero settore giovanile e Giovanni Rosati entrerĂ nel Consiglio di Amministrazione. Giovanni è cresciuto mangiando pane e Varese, ha studiato in Inghilterra, ed è pronto a mettersi al servizio del Varese. Antonio Rosati rientra nel Consiglio di Amministrazione indossando una veste ufficiale dopo l’incredibile lavoro svolto fin qui e, dopo quanto successo negli scorsi giorni, siamo felici del suo rientro“.
Girardi chiude il suo preambolo guardando il lato sportivo: “Abbiamo fatto bene, ma l’imput che do è quello di fare meglio. Vogliamo crescere: la casa alle Bustecche ce l’abbiamo, ora vogliamo la “sala da ballo”, lo stadio, che noi e la cittĂ ci meritiamo. A livello strutturale Varese ha investito molto: bisogna fare lo stesso passo anche sullo stadio. Il tifo c’è, lo abbiamo visto sia domenica sia quando siamo andati meno bene, e vogliamo fare in modo di ripagare i tifosi sul campo“.
Interviene Antonio Rosati: “Sono felicissimo di poter tornare nel CdA e di veder mio figlio pronto ad assumersi una responsabilitĂ del genere. I messaggi di Paolo sono stati chiari: siamo partiti dalle strutture, abbiamo riscattato un’annata deludente e ora vogliamo proseguire su questa strada. La volontĂ comune è quella di aprire un ciclo, ma lo stadio è una questione per noi primaria: mai e poi mai vorremmo fare l’errore di trovarci ad aver compiuto imprese sportive per poi non sapere come metterle a terra. Noi stiamo giĂ lavorando da qualche settimana con Giovanni per il prossimo anno, oggi chiuderemo la stagione con un pranzo insieme a tutti gli addetti ai lavori e giĂ da oggi pomeriggio imposteremo concretamente l’anno prossimo per concretizzare l’obiettivo individuato da Paolo: fare meglio di un terzo posto non lascia tanti dubbi su quale dovrĂ essere il risultato. Voglio infine sottolineare l’importanza del lavoro che farĂ Massimo con il settore giovanile, insieme anche a Giovanni, aspetto che mi consentirĂ di concentrarmi al massimo su Prima Squadra, Femminile e Juniores Nazionale; quest’ultima fungerĂ da ponte tra le nostre due realtĂ “.
Nella seconda metĂ di giugno verranno inaugurate le Bustecche. Sui social la societĂ biancorossa ha fatto dei contest per rinominare i campi delle Bustecche coinvolgendo i tifosi e, senza dare troppe anticipazioni, Giovanni Rosati commenta: “Credo sia bello dar voce ai tifosi del Varese facendo esprimere le loro preferenze: sceglieremo i nomi piĂą gettonati per titolare i due campi“.
Spazio poi alle domande: si poteva fare meglio a livello sportivo?
Antonio Rosati: “Non è stato facile mettere insieme la squadra vista l’estate travagliata. Chiaro che vedendo com’è andata la stagione, per com’era il girone e per le risorse che Paolo ci ha messo a disposizione ritengo che si poteva competere fino alla fine. Forse, a livello complessivo, non eravamo pronti a fare meglio: nel calcio odierno non si può prescindere dalla programmazione. Per la squadra che eravamo potevamo fare qualcosina di piĂą, abbiamo perso punti che non dovevamo perdere, e avendo rinforzato la struttura societaria l’anno prossimo dobbiamo fare meglio. Senza girarci intorno: se fossimo arrivati nei professionisti quest’anno avremmo avuto delle difficoltĂ “.
Quale sarĂ nello specifico il ruolo di Giovanni Rosati?
Giovanni Rosati: “Mi sono trovato di fronte alla scelta piĂą importante presa fin qui: avevo l’opportunitĂ di seguire un percorso in Inghilterra e con la mia agenzia che ho portato avanti fino ad adesso, ma ho scelto di imbarcarmi in questo percorso in primis perchĂ© sento fiducia, ma soprattutto perchĂ© ritengo di avere qualcosa da dare a questa societĂ . Ho tutto da dimostrare, so di non sapere, e devo mettere la teoria in pratica: la mia esperienza teorica può essere sia un plus che un deficit, ma sono circondato dalle persone giuste e so di poter essere un valore aggiunto per Varese“.
Se al raduno della squadra si presentassero dei tifosi con uno striscione “Vogliamo la Serie C”, quale sarebbe la risposta?
Giovanni Rosati: “Arriveremmo a quel punto preparati. Varese è una piazza incredibile, ma non basta il nome per poter fare un lavoro fatto bene: se succederĂ dovremo esser pronti a rappresentare questa cittĂ nel modo migliore possibile, consapevoli che la palla è rotonda e che vincere non è mai facile. Avrò un ruolo di sovrintendenza dal primo ragazzo del settore giovanile alla Prima Squadra: sarò al servizio di tutti e del CdA“.
Ci saranno dei cambiamenti nell’area tecnica?
Antonio Rosati: “Oggi pomeriggio ci confronteremo con tutti: qualcosa cambieremo, ma fino a pranzo vogliamo gioire per quanto di buono fatto quest’anno perchĂ© al netto del risultato sportivo è stata creata una bella alchimia. Non abbiamo vinto in campo, ma fuori sì“.
Ci sono stati fatti confronti con il Comune in merito allo stadio? Qualora la situazione non si sbloccasse?
Stefano Amirante: “Confronti con il Comune non ci sono stati perchĂ© non previsti in questa fase. Aurora Stadium e il Comune invece si sono sentiti per discorsi tecnici. L’augurio è che la situazione possa sbloccarsi al piĂą presto, perchĂ© giustamente Aurora Stadium sta guardando anche ad altri lidi: c’è stata un’accelerazione al progetto di Rimini e noi vorremmo che anche qui a Varese avvenga al piĂą presto“.
Antonio Rosati: “Non vogliamo nemmeno pensare allo scenario piĂą catastrofico: a fine giugno vogliamo avere risposte positive. Aurora Stadium per noi è un jolly pazzesco e non possiamo permetterci di farli disinnamorare di questo progetto: ad oggi dubito che dietro di loro ci sia un progetto così bello, o forse anche di piĂą, ragion per cui noi stiamo lavorando come se il via libera arriverĂ “.
Avete parlato di ottima alchimia, cambiare qualcosa nell’area tecnica può essere deleterio?
“Davide Raineri e Corrado Cotta sono due professionisti eccezionali che sono contento di aver incontrato: se questa strada andrĂ avanti lo scopriremo nelle prossime ore, ma le risposte avute sono positive e per quello che dovevamo fare quest’anno sono state le persone giuste“.
Matteo Carraro