Dopo 120′ di gioco è quasi paradossale trovare i Mastini sotto 2-0 nella serie di finale contro il Pergine. Premessi gli ovvi meriti delle Linci (su tutte l’incisività, una miglior percentuale realizzativa e un’ottima fase difensiva) e gli evidenti demeriti gialloneri (a farla da padrone sono le penalità gratuite concesse agli avversari), è alquanto oggettivo aver riscontrato un discreto equilibrio (anche se l’ago della bilancia pende più che altro verso Varese) che non trova conferma nel risultato.

Gara1 e gara2 sono infatti state due sfide abbastanza simili con un Varese propositivo e aggressivo nelle prime battute che, tuttavia, dopo l’iniziale vantaggio (Pietroniro a Varese, Naslund a Pergine) non è riuscito a raddoppiare finendo per consentire la rimonta trentina. Se in gara1 due ripartenze concesse con troppa leggerezza sono valse il doppio pareggio (i gialloneri, sull’1-1, erano tornati avanti con Marcello Borghi), ieri sera va dato atto al Pergine di aver costruito una gran bella azione corale per il pari; poi, a fare la differenza, sono stati i due powerplay letteralmente regalati che le Linci hanno sfruttato a loro favore (mentre in gara1 il gol decisivo è arrivato su un ingaggio perso da Varese in maniera troppo semplice). Il forcing finale di gara2 non ha fruttato il pari, mettendo in mostra le doti difensive delle Linci e di un Rigoni in stato di grazia a difesa della gabbia trentina.

Due sfide dunque tirate ed equilibrate decise, come sempre, da quei famosi dettagli che fanno la differenza. Se è vero che i Mastini hanno sempre dimostrato di saper imparare dai propri errori, è altrettanto vero che riescono a dare il meglio di sé specialmente con le spalle al muro: la serie di finale non è certo compromessa ma è chiaro che Perigine abbia acquisito un bel vantaggio e il margine di errore per i gialloneri si è drasticamente ridotto. In una serie al meglio delle sette non si può dire che Varese sia già arrivata al celeberrimo “win or die“, ma di certo è il momento di tirar fuori gli artigli: continuare a giocare in questo modo invertendo però il trend, trovando una maggior incisività davanti alla gabbia e limitando al minimo gli errori in ogni fase di gioco. A tal proposito appare evidente come, in controtendenza con quelle che potevano essere le aspettative, le due gare giocate fin qui siano state “corrette”: 12′ di penalità per Varese (due PP sfruttati dalle Linci), 8′ per Pergine (zero reti per i Mastini).

Forti del doppio vantaggio è lecito aspettarsi un Pergine più “provocatorio” (già ieri è arrivata la classica “sviolinata” di Christian Buono), con i Mastini che dovranno gestire la pressione emotiva per evitare di cadere nella trappola trentina. Per quanto visto fin qui Varese non è inferiore agli avversari: le due squadre sono stanche, è evidente, ma la sensazione è che ai gialloneri possa bastare una scintilla per accendere la propria serie. Certo, bisogna far sì che la miccia venga innescata. Farlo domani sera in gara3 sarà determinante, a maggior ragione davanti ad una Acinque Ice Arena che si preannuncia ancora una volta esplosiva. Appuntamento alle 20.30 per il face-off del terzo atto della finale.

IHL – QUARTI DI FINALE

Varese – Feltreghiaccio 3-2 (dopo gara5)
Pergine – Como 3-2 (dopo gara5)
Caldaro – Valdifiemme 3-0 (dopo gara3)
Alleghe – Appiano 1-3 (dopo gara4)

IHL – SEMIFINALI (gara5)

Varese(3) – Appiano(2) 3-2 (dopo gara5)
Pergine(3) – Caldaro(2) 4-3 (dopo gara5)

IHL – FINALE

Varese(0) – Pergine(1) 2-3
Pergine(2) – Varese(0) 3-2
Varese – Pergine (gara3) 04/04 ore 20.30
Pergine – Varese (gara4) 06/04 ore 18.45
Varese – Pergine (eventuale gara5) 09/04 ore 20.30
Pergine – Varese (eventuale gara6) 11/04 ore 20.30
Varese – Pergine (eventuale gara7) 13/04 ore 18.30

Matteo Carraro

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