Dolori e gioie. Le difficoltà e la rinascita del Varese di quest’anno nel Girone A d’Eccellenza sono riflesse nel cammino di Rebecca Mauro: la classe ’99 ha vissuto da fuori le prime cinque partite della stagione (per una squalifica ritenuta ingiusta alla fine dello scorso campionato), ma di nuovo in gruppo non è riuscita a tradurre sul campo le aspettative che si erano create sul suo rientro. Almeno fino alle ultime sfide, in cui Mauro è tornata sui suoi livelli mettendo a referto sei reti in quattro turni; l’ultima sfida, in particolare, l’ha vista protagonista assoluta con una tripletta che ha contribuito a stendere il Crema 5-2.

“Domenica scorsa è stata la partita perfetta per riconfermare quanto fatto dall’inizio del 2024 a questa parte – commenta Mauro -: già la partita con il Lesmo, malgrado la sconfitta, ci aveva dato una bella dose di fiducia, ma vincere in questo modo contro una squadra comunque d’alta classifica ha portato ulteriore entusiasmo. A livello personale? Vale lo stesso: è stata un’ottima conferma del buon momento e sono felice di aver portato punti alla squadra”.

In ottica futura quanto può esser utile questa stagione?
“Ci ha fatto capire che non bisogna adagiarsi sugli allori di quanto fatto fin qui, ma che bisogna avere consapevolezza del proprio livello e lavorare per migliorarsi. Nel girone d’andata abbiamo lasciato troppi punti sul campo; l’augurio è di riscattarne almeno una buona parte nelle prossime uscite per chiudere in crescendo e ripartire con ancor maggior determinazione la prossima stagione. Diventare come il Lesmo? Per quello credo manchi tantissimo, anche solo per il fatto che oggettivamente parliamo di una squadra di categoria superiore: preparazione, intensità e fluidità di gioco che, ad oggi, nessuna squadra di Eccellenza può avere”.

Riavvolgendo il nastro a inizio stagione, come hai vissuto le cinque giornate di squalifica?
“Malissimo, come del resto ho vissuto la preparazione sapendo che non avrei giocato. Oltretutto quando devi pagare per un’ingiustizia fai fatica a trovare risvolti positivi: io amo il calcio, non posso farne a meno ed è stato proprio brutto non poter giocare per cause che non dipendevano da me”.

E poi? Cos’è successo al tuo rientro?
“Non lo so. Mi sono ritrovata a giocare come non volevo e alcune prestazioni sottotono mi hanno portata a giocare meno. A livello personale non sentivo di meritarlo, ma rispetto le dinamiche di squadra e le scelte del mister: non è stato un periodo facile, ma spero di essermelo lasciato alle spalle”.

Può darsi che tu abbia sentito un po’ di pressione sulle tue spalle vista la piega che stava prendendo la stagione?
“Non è una cosa su cui fin qui avevo riflettuto. Sicuramente sono rientrata con la voglia di spaccare il mondo, di aiutare la squadra per quelle che sono le mie potenzialità e il fatto di non esserci riuscita subito mi ha demoralizzata. Ci sono stati confronti con le compagne e lo staff, molto diretti, e ad oggi le cose stanno andando meglio sia a livello individuale che di squadra”.

Il gol contro la Rivanazzanese è stato una liberazione?
“Certamente sì, anche se non la vivevo come un’ossessione. Il calcio è anche tanto altro e credo di averci sempre messo del mio in ogni partita: quel gol è stato come un modo per ricordare che ci sono anche io e che posso aiutare la squadra anche dal punto di vista realizzativo”.

A tal proposito, 12 reti l’anno scorso; tenendo il ritmo delle ultime quattro giornate quel traguardo è alla portata?
“Me lo auguro! Fino a qualche giornata fa sembrava impossibile emulare i numeri dello scorso anno; adesso non canto certo vittoria, ma è un obiettivo sicuramente più alla portata. Una dedica per la tripletta? Non me ne voglia nessuno, ma questa volta la dedica va a me: mi prendo questa tripletta e me la tengo stretta per tutte le difficoltà che ho vissuto in stagione”

Domenica prossima arriva l’ennesima partita della verità contro “l’altra corazzata”, quella Doverese che senza il Lesmo avrebbe probabilmente vinto il campionato. Quali sono le aspettative?
“Vogliamo entrare in campo con lo stesso spirito delle ultime sfide, sfruttando a nostro favore l’ottimo momento per non interrompere la nostra marcia. Sicuramente sarà una partita di concentrazione dal primo all’ultimo minuto: replicando il livello delle ultime potremmo toglierci parecchie soddisfazioni perché questo Varese merita di stare più in alto”.

Matteo Carraro

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