La sconfitta con il Desenzano non ha certo cancellato l’ottimo inizio di campionato da parte della Varesina: i rossoblù restano al secondo posto della classifica del Girone B di Serie D (a -1 proprio dai bresciani) consapevoli di aver tutte le carte in regola per confermarsi nelle zone altissime della classifica. Lo dimostrano i 13 gol fatti e i sei al passivo (arrivati da quattro calci di rigore e da due angoli), ma soprattutto lo spirito di un grande gruppo che ha costantemente voglia di spingersi oltre i limiti.

Anche nella sconfitta, infatti, è emerso il potenziale di una squadra che non è mai andata in difficoltà contro una delle corazzate di categoria, cosa che peraltro era già successa in occasione della brillante vittoria interna contro la Pro Palazzolo (a proposito di corazzate). Aspetti di cui è ben consapevole Maurizio Cosentino, uno dei tre perni da cui è ripartito il progetto rossoblù, e per il centralone classe ’99 l’ottimo inizio di stagione vale doppio visto che, reduce da otto mesi di stop, è tornato subito protagonista collezionando un minutaggio davvero elevato. “Mi sentivo già pronto a luglio, ma inevitabilmente non ho forzato. Parlando con il mister sapevo di poter arrivare a questo punto con un paio di partite all’attivo e invece ho giocato quasi sempre: considerando che otto mesi fa sono stato operato, per me è una soddisfazione immensa. Non ci voleva l’infortunio di Caverzasi, anche per quello ho dovuto accelerare, ma visto quanto la Varesina ha fatto per me credo sia il minimo dare tutto ciò che ho”.

Contro il Chievo sei anche tornato a segnare: che emozione è stata?
“Una gioia immensa perché è stato in quel momento che mi sono lasciato alle spalle quanto successo l’anno scorso: è stato un premio al mio impegno, un ringraziamento a chi ha sempre creduto in me e, soprattutto un gol importante per sbloccare una partita tosta contro una gran bella squadra”.

Domenica a Desenzano, invece, in primo passo falso: come giudichi la partita?
“È stata una sfida equilibrata fra due squadre davvero forti che si sono difese bene concedendo poche occasioni agli avversari. Il rigore è un episodio dubbio, ma che fa parte del calcio; dopo il gol, però, avremmo dovuto fare qualcosa in più e il spiace commentare una sconfitta che poteva non arrivare per quanto loro fossero favoriti. Il Desenzano è davvero un’ottima squadra, ma noi non siamo da meno”.

Anche nella sconfitta, infatti, avete dato dimostrazione di esser diventati a tutti gli effetti una squadra d’alta classifica che viene guardata dalle avversarie come una potenziale vincitrice. Sei d’accordo?
“Concordo perché la Varesina è una grande squadra: a livello di gioco non siamo stati certo surclassati e, rispetto all’anno scorso, abbiamo trovato maggior equilibrio e consapevolezza: credo che le nostre potenzialità siano evidenti e, non appena anche gli infortunati torneranno arruolabili, avremo tutte le carte in regola per fare quel passo in più”.

Hai parlato di equilibrio: la tua riconferma è stata seguita da innesti davvero importanti in difesa, il reparto che forse più di tutti è stato rinforzato. Da difensore come la vedi?
“Il valore di chi è arrivato è indubbio: parliamo di giocatori di categorie superiori e di un portiere che è una garanzia totale. Siamo un reparto più esperto, più compatto e più sicuro: chiaramente affrontiamo avversari di caratura davvero importante, e proprio per questo i sei gol al passivo, oltretutto arrivati da quattro rigori e due calci d’angolo, rappresentano un ulteriore attestato di consapevolezza nelle nostre possibilità. Essere poi a nostra volta inseriti in una grande squadra è un valore aggiunto per noi e per i nostri compagni”.

Qual è il segreto per alzare il livello ogni anno?
“Il segreto sta nelle piccole cose, come ad esempio nel relazionarsi con una società che non ti fa mancare nulla: la Varesina ha un’organizzazione totale che ti aiuta a risolvere qualsiasi problematica o richiesta. È un aspetto che non fa sottovalutato e che ti fa star bene, perché ti porta a pensare solo ed esclusivamente al campo dando quel qualcosa in più. Il segreto per crescere è avere una società forte come la Varesina, che ogni anno si struttura sempre meglio e allestisce una rosa sempre più completa”.

Qual è il tuo obiettivo personale?
“L’anno scorso ho giocato dieci partite… diciamo che il mio obiettivo è giocarne più di dieci e arrivare a maggio con entrambe le ginocchia. Dopo una stagione sfortunata e complicata, quest’anno voglio dimostrare tanto soprattutto da un punto di vista caratteriale trasmettendo ai nuovi arrivati i valori della Varesina. In poche parole, voglio dare il mio contributo in campo e fuori”.

Chiudendo con una domanda di campo, dopo il Desenzano altro big match contro il Sant’Angelo: aspettative?
“Ho giocato per il Sant’Angelo e conosco bene la piazza, calorosa e ambiziosa: ogni anno viene costruita una squadra forte, poi le dinamiche di ogni stagione sono particolari e nel Girone D non sono mai riusciti ad esprimere appieno il loro potenziale. Quest’anno sono partiti bene, creano tanto e mantengono un’alta intensità: faranno senz’altro un ottimo campionato, e domenica sarà una sfida davvero difficile. Come tutte del resto. Contro il Fanfulla abbiamo faticato e se penso che una squadra come l’Arconatese è ancora a zero punti… In un girone del genere è sempre vietato abbassare la guardia: scenderemo in campo per fare la nostra partita e dimostrare una volta di più il nostro livello”.

Matteo Carraro
Foto in alto Scaringi

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