Con due vittorie e due pareggi si trova esattamente a metà classifica, solo un gradino più in alto della Caronnese – da cui era stata sconfitta nella gara di esordio in campionato – e a braccetto con l’Ispra – suo prossimo avversario della 5^ giornata di Eccellenza. Un inizio tutto sommato soddisfacente per la Vergiatese di mister Rovrena, pronta a tutto per evitare i rischi della passata stagione. Oltre alla complicità di un gruppo collaudato e particolarmente portato a soffrire e gioire insieme, l’altro asso scivolato fuori dalla manica dei Galletti sono i rinforzi di mercato di queste ultime settimane.

Pochi giorni prima della netta vittoria casalinga sul Robbio, ha fatto il proprio arrivo in granata Gianluca Sansone, attaccante classe 1987 con oltre 300 presenze e 66 gol all’attivo tra i professionisti. Nella sua carriera di prestigio, spiccano le stagioni in Serie A con le maglie di Torino e Sampdoria, e in Serie B tra Frosinone, Sassuolo, Bari, Bologna e Novara. Un innesto che ha sicuramente rinvigorito le certezze della squadra, che nei giorni successivi ha dato il benvenuto anche al difensore Nicolò Colombo, classe 2004 ex Città di Varese cresciuto nel settore giovanile del Renate, e al compagno di reparto Gregorio Morello, classe 2006 in arrivo dai dirimpettai della Sestese: solo due dei tanti giovani granata che potranno arricchirsi da un profilo di così grande esperienza.

La tua carriera ti ha portato a giocare in tutta Italia e a calcare palcoscenici importanti. Qual è la stagione e/o la piazza che occupa un posto speciale nel tuo cuore?
“In realtà ce ne sono due: Sassuolo e Bologna, entrambe in Serie B. Sia per gli ottimi risultati ottenuti in stagione, sia per il feeling che si era venuto a creare con tutto l’ambiente, sono le due piazze che ricordo con particolare piacere e affetto”.

Fare il gran salto è il sogno di tantissimi giovani che si approcciano a questo sport. Tu che quel salto l’hai fatto, come ti sei sentito? E qual è secondo te il segreto – o la chiave – per trasformare un sogno in realtà?
“Quello che dico sempre ai ragazzi più giovani è di dare sempre il massimo, anche quando si gioca in queste categorie dilettantistiche, perché nel calcio, come nella vita, tutto può succedere. Nel mio caso il salto è arrivato in modo graduale ma costante, una categoria alla volta. Feci il mio debutto nel calcio dei grandi a diciott’anni al Montorio 88, una squadra dell’Eccellenza abruzzese, e da lì sono passato in Serie D, poi in C2 e così via, fino a coronare il sogno della Serie A”.

Tra le altre cose, sei stato anche il primo calciatore italiano a sperimentare il campionato azero, con la maglia del Neftçi Baku. Cosa ti aveva portato a scegliere quell’esperienza e che tipo di calcio – e in generale di cultura calcistica – avevi trovato?
“Era il 2019 e venivo da un periodo abbastanza particolare in cui sentivo il bisogno di cambiare aria e trovare nuovi stimoli. In Azerbaigian trovai un calcio che possiamo definire in fase di sviluppo, diversi gradini più in basso rispetto alla situazione italiana, sia dal punto di vista organizzativo sia in termini di mentalità. Al di là di questo, è stata un’esperienza che ritengo comunque positiva, anche per gli aspetti extracalcistici, perché mi ha permesso di uscire dagli schemi a cui ero abituato e sperimentare una nuova realtà. Chiaramente c’erano tante differenze – in primis culturali e religiose – e integrarsi non è stato semplice. Avevo un contratto biennale, ma al termine della stagione decisi di rescindere e tornare in Italia. Quando si esce dal radar, si sa che il rischio è di ripartire da categorie inferiori… e così ricominciai dalla D”.

E qualche stagione più tardi sei approdato alla RG Ticino…
“Esatto, arrivai a marzo di due anni fa, con la squadra in zona playout. Purtroppo non riuscimmo a risollevarci e nella sfida contro il Fossano retrocedemmo in Eccellenza. L’anno successivo rimasi lì perché mi ero legato alla squadra e avevo una forte voglia di riscattarmi e riportare la società in Serie D. Vincemmo il campionato di Eccellenza e anche la scorsa stagione è stata positiva, con la qualificazione ai playoff di D”.

E ora sei a Vergiate. Tu che di piazze ne hai conosciute tante, quali sono state le tue prime impressioni qui
“Ho trovato una squadra giovane e una società con la mentalità di far crescere i ragazzi, che personalmente apprezzo molto. Se mi sento un punto di riferimento? Questo bisogna chiederlo a loro (ride, ndr). Diciamo che abbiamo un po’ di anni di differenza e mi auguro di potergli lasciare qualcosa. Tutti insieme cercheremo di fare il nostro e raggiungere l’obiettivo, che immagino sia quello di fare un campionato tranquillo”.

Chiudiamo con qualche pronostico. Come finisce Robbio Libertas-Ardor Lazzate? (sabato, ore 20:30)
“X”.

Caronnese-Pavia? (domenica, ore 15:30)
“X”.

Cinisello-Base 96 Seveso? (domenica, ore 15:30)
“2”.

Saronno-Solbiatese? (sabato, ore 20:30)
“2”.

Legnano-Lentatese? (domenica, ore 15:30)
“1”.

Meda-Mariano? (sabato, ore 16:00)
“1”.

Rhodense-Casteggio? (domenica, ore 15:30)
“1”.

Sedriano-Sestese? (domenica, ore 15:30)
“1”.

Vergiatese-Ispra? (domenica, ore 15:30)
“Dico solo che sarà una partita equilibrata. L’inizio di stagione è stato in linea con i progetti della società e so che anche contro il Saronno, una delle due sconfitte riportate finora, era stata fatta un’ottima partita. Ci giocheremo questo derby sperando di dare continuità al risultato di domenica”.

Silvia Alabardi

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui