Italia Foodball Club, presentato a Expo nel 2015, compirà dieci anni il prossimo maggio e, per l’occasione, Vito Romaniello rilancia presentando il suo nuovo format: “Fattore Campo”. Da quest’oggi è infatti disponibile la prima puntata del podcast/vodcast del vulcanico direttore di GiocaBetTV (CLICCA QUI) che ci accompagnerà in tutti gli stadi d’Italia che hanno conosciuto la Serie A e la Serie B.

Fattore Campo anticipa l’imminente uscita dell’omonimo libro scritto proprio dal nostro Vito, giornalista che a Varese (e non solo) non ha certo bisogno di presentazioni. Con lo stesso stile dinamico, fresco e innovativo di Italia Foodball Club, Lo speaker degli stadi Vito Romaniello si dà appuntamento con i campioni che hanno segnato i momenti storici più importanti dalla Juventus all’Inter, dal Varese al Messina… per tutta l’Italia.

Nella storia del calcio italiano 144 squadre hanno calcato i campi di A e B: Vito ci porterà a scoprire le 139 realtà (le altre cinque o non esistono più a causa di fusioni o, in virtù di cambiamenti geopolitici, non sono più in Italia) che dal 1929, anno in cui si è passati al girone unico, sono state protagoniste nelle due massime categorie del Bel Paese. E si parte subito col botto. “Nella prima puntataattacca Vito Romaniellovi porterò all’Arena Civica di Milano, lo stadio più antico d’Italia. L’anfiteatro originario è stato inaugurato da Napoleone il 18 agosto 1807 e nel 1910 la Nazionale ha disputato lì la sua prima partita”.

Ma ci sarà anche tanto, tantissimo altro. “Per gli amici della nostra provinciaprosegue Vitoannuncio che in estate su Rete55 partirà un viaggio negli stadi di Varese e dintorni che hanno per l’appunto conosciuto la A e la B: ovviamente entreremo al Franco Ossola, ma passeremo anche per Gallarate dalla Gallaratese e per Busto Arsizio dalla Pro Patria. Proseguendo lungo l’Autolaghi faremo tappa al Giovanni Mari di Legnano e da lì ci sposteremo in tutta la Lombardia. Qualche curiosità?Eccezione fatta per l’Arena, lo stadio più vecchio della nostra Regione è quello della Cremonese, risalente al 2 novembre del 1919, mentre a Zanica, dove gioca l’Albinoleffe, il 21 dicembre 2012 è stato inaugurato il più giovane. L’Atleti Azzurri di Gallarate è invece lo stadio più giovane della nostra zona, aperto nel 1980: è l’unico, tra l’altro, a non esser intitolato a personaggi fisici. Il Mari è invece l’impianto più vecchio, essendo stato inaugurato il 2 ottobre del 1921. Segue lo Speroni di Busto, 18 luglio 1927, mentre l’Ossola il prossimo 8 dicembre compirà 90 anni”.

A proposito del Franco Ossola, le condizioni dell’impianto di Masnago e, soprattutto, del suo manto erboso sono state tema di stringente attualità (e di polemica) accompagnando le domeniche del Varese: un campo che ha inevitabilmente sfavorito una squadra tecnica come quella di mister Floris, influendo sul rendimento a medio/lungo termine dei biancorossi. “Verissimoconferma Vito Romaniello con decisionee a tal proposito, a fine campionato, partirà una mia inchiesta sullo stadio di Varese tra storia e futuro. Ad oggi lo stadio non è più un business, ma rappresenta le fondamenta per costruire il futuro di una realtà sportiva, cosa che Riccardo Sogliano aveva già capito vent’anni fa. Io rimango romanticamente sorpreso e commosso quando, da bordo campo, dove vivo le partite, vedo i giocatori delle squadre avversarie farsi i selfie per testimoniare di essere stati all’Ossola. Addirittura, qualcuno mi ha chiesto le clip video per documentare di aver giocato a Masnago. E non posso fare a meno di chiedermi come mai non ci sia una forte sensibilizzazione da parte delle Istituzioni e degli sponsor per avviare l’iter di riqualificazione proposto dal Varese Calcio e da Aurora Stadium”.

Tornando però al nostro “Fattore Campo” Vito anticipa un’altra sua idea: “In futuro darò senz’altro spazio anche alle quattro squadre della provincia di Varese che hanno conosciuto la Serie C: Luino, Saronno, Sestese e Solbiatese, con la speranza che questo gruppo possa presto diventare più ampio. Nel frattempo, mi preme sottolineare il legame tra la nostra provincia e il Grande Torino: Franco Ossola lo conoscono tutti, ma forse non tutti sanno che allo stadio Maino di Gallarate, dove la Gallaratese conquistò la C2 nel ’95 per poi cedere il titolo alla Pro Patria e ripartire nel ’98 dalla Terza Categoria, c’è una lapide dedicata a Rubens Fadini”.

Intanto ci possiamo godere e gustare Fattore Campo. “In due parole c’è racchiuso tutto il format: il campo è dove si gioca, ma è anche dove il fattore coltiva i nostri prodotti che tutto il mondo ci invidia. E dai vivai nascono anche i giocatori, i prodotti del nostro calcio. Quali campioni incontrerò? Lo scoprirete solo ascoltando e vedendo…”. Insomma, in attesa di vivere il libro pagina dopo pagina, sotto con il podcast tra uno stadio e l’altro: Fattore Campo è il gustoso viaggio di Vito Romaniello tra il bello (e il buono) del calcio.

Matteo Carraro

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