
Archiviate le pratiche burocratiche, per l’ASD Living Kart e i suoi associati la stagione sportiva 2025 può iniziare; e per la famiglia di Maurizio Jeropoli sarà un’annata davvero intensa tra karting e GT. Riflettori puntati sul campionato Rotax Max Challenge 2025: nel weekend appena trascorso è andata in scena la prima Winter Cup sul circuito di Cremona, tappa intermedia per iniziare a testare il livello dei piloti in pista.
Alessandro Tosi non ha partecipato, ma il veterano classe ’70 di Casalpusterlengo sarà sicuro protagonista della Rotax per quel che riguarda la Zona Nord che scatterà da Jesolo il prossimo 6 aprile (Castelletto, Cremona, Franciacorta, Viterbo Mojo, Sarno, Ala di Trento e ancora Jesolo le successive sette tappe con il Gran Finale in programma il 6 dicembre in Bahrain). Tosi non è però stato fermo e, attraverso qualche test, si sta preparando al meglio per il debutto stagionale.
“Le sensazioni sono positive – commenta lo stesso Tosi – anche se una stagione va sempre valutata in base a come si evolve la categoria e ai piloti che vi partecipano. L’anno scorso, almeno per la mia categoria, non eravamo in tanti, ma il livello era davvero alto. Aspettative? Io ormai la mia età ce l’ho (sorride, ndr) e quelli più giovani vanno davvero forte, ma continuo a difendermi bene: mi auguro di riuscire ad andare in Bahrain”.
Come hai iniziato con il kart?
“Ho cominciato tardissimo perché fino ai trent’anni ho corso in moto. Poi, nel momento in cui ho smesso, ho venduto le moto e comprato un kart dando così inizio ad una nuova pagina della mia carriera sportiva. Nei primi anni ho partecipato al trofeo Iame, l’attuale x30, riuscendo a vincere anche un campionato italiano; poi sono passato alla Rok e ho fatto un paio d’anni in Super Rok per poi “trasferirmi” alla Rotax con l’attuale Rotax Max dove mi trovo davvero bene”.
Da dove e come nasce il passaggio da moto a kart?
“Principalmente per una questione di costi e tempi. Il vantaggio del kart, per quanto davvero faticoso, è quello di poter girare molto di più: soprattutto nei miei primi anni facevo dalle 15 alle 18 gare all’anno e i costi non erano troppo elevati. Adesso, ovviamente, il numero di gare si è drasticamente ridotto, ma la passione è sempre rimasta ed è uno stimolo per rimanere in forma. Cosa scelgo tra moto e kart? Parliamo di due ambienti molto diversi: oggi direi kart perché ormai è la mia vita e a livello di adrenalina riesce a darmi quel qualcosa in più”.
Com’è iniziata la sinergia con ASD Living Kart?
“Quando ho iniziato con i kart ho corso per tanti anni nel team gestito da Maurizio Jeropoli e suo fratello Antonio. È nato subito un bel feeling e siamo sempre rimasti in contatti anche quando sono rimasti fuori dal mondo del kart, anche per rapporti commerciali con la mia azienda di forniture industriali. È bello poter avere a che fare con persone del genere, mosse da un’irrefrenabile passione”.
Come concili l’impegno lavorativo con la passione sportiva?
“Una volta era più facile: io e mia moglie Roberta ci ritagliavamo dei weekend per noi parallelamente alle mie gare, ed era dunque una bella occasione per stare insieme; oltretutto, fino al 2015/16 non mi ero mai appoggiato a un team, ma ho sempre fatto tutto in autonomia. Da cinque anni sono papà della piccola Selene e chiaramente gli impegni familiari e lavorativi complicano la gestione dei weekend più lunghi, ma finché riuscirò andrò avanti con lo stesso entusiasmo di sempre. Non vedo l’ora di scendere in pista il prossimo 6 aprile”.
Matteo Carraro