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Una vittoria nelle ultime nove partite, sei pareggi e due sconfitte: sette gol fatti e otto subìti. Numeri che non appartengono alla Varesina. Eppure, risultati alla mano, i rossoblù non riescono ad uscire dal vortice negativo in cui sono incappati: le Fenici di Marco Spilli, macchina praticamente perfetta nelle prime 14^ giornate faticano a segnare e hanno perso quella continuità di rendimento (soprattutto mentale) che aveva contraddistinto la squadra fin da inizio stagione. Le dolorose sconfitte contro Magenta e Arconatese sono specchio del momento da cui la Varesina vuole uscire: per farlo è doveroso tornare a vincere sabato contro il Fanfulla, per poi ripetersi mercoledì con il Chievo e sfidare la corazzata Desenzano con ben altro umore.
La ricetta, però, è quella di non perdere il sorriso e Andrea Mazia non ha certo intenzione di farlo. L’attaccante bolognese classe ’04 si sta rivelando uno degli elementi più propositivi e l’attaccante si gode quella che definisce una bellissima esperienza a Venegono Superiore: “Fin dal primo giorno mi sono trovato davvero bene e, appena entrato al debutto, ho trovato subito il gol. Diciamo che da quel momento è stato un po’ tutto in discesa, ma gran parte del merito va dato ai miei compagni, al mister e alla società che mi hanno fatto sentire parte integrante di questo progetto. Sto vivendo una bella stagione e voglio impegnarmi ora al massimo per raddrizzarla”.
La scorsa estate avevi parecchio mercato: come sei arrivato alla Varesina?
“C’erano altre società che si erano fatte avanti, ma il direttore Micheli mi ha inseguito a lungo facendomi capire bene che tipo di ambiente fosse la Varesina. La serietà e la stabilità di questo progetto, oltre al fatto di sentirmi davvero apprezzato, hanno fatto sì che accettassi: anche gli obiettivi sono davvero ambiziosi, in linea con le mie aspettative”.
Arrivi in prestito da un settore giovanile che, a proposito di ambizioni, ne sa qualcosa. Cosa ti ha dato il Bologna?
“Tutto. Ho sempre giocato a Bologna da quando avevo cinque anni ed è presto diventato per me una seconda casa: ho ricordi bellissimi di ogni annata, ho avuto l’opportunità di conoscere persone fantastiche e lavorare con professionisti esemplari. Nel momento in cui il presidente Saputo ha acquisito la società, sono stati fatti grandi cambiamenti anche a livello strutturale e l’intero movimento bolognese ne ha beneficiato. Gli anni del mio settore giovanile sono stati davvero fantastici”.
C’è un episodio cui sei particolarmente legato?
“Sicuramente il ritiro con la Prima Squadra di Thiago Motta nell’estate 2023. Ho avuto l’opportunità di allenarmi al fianco di grandi campioni ed è stata un’esperienza che porterò sempre con me. Già all’epoca si vedeva che il mister aveva quella marcia in più per fare qualcosa di importante; certo è che fare una stagione del genere e andare in Champions League è andato ancor ben oltre le più rosee aspettative. Thiago Motta mi ha dato consigli preziosi e ho avuto modo di giocare in tournée in Olanda contro l’AZ Alkmaar; peccato per un infortunio, altrimenti avrei potuto avere la chance di esordire nel primo turno di Coppa Italia contro il Cesena”.
Da lì, poi, Brindisi e Recanatese prima di arrivare alla Varesina: che annata è stata?
“Non è stata semplice. A Brindisi abbiamo vissuto mesi difficili e la società aveva più di qualche problema dentro e fuori dal campo; a gennaio sono andato alla Recanatese dove, malgrado una gran bella società e un ambiente che mi ha dato spazio e fiducia, non siamo riusciti a salvarci. Nel complesso è comunque stata un’annata importante che mi ha permesso di crescere e arrivare in una società importante come la Varesina: ora sono qui, voglio chiudere al meglio la stagione e per il futuro si vedrà”.
Aprendo la partentesi contemporanea sulla Varesina, cos’è successo nell’ultimo mese e mezzo?
“Probabilmente abbiamo perso la spensieratezza e la serenità di gioco che avevamo nelle prime uscite, aspetto forse condizionato anche da qualche risultato di troppo non positivo. Non credo ci sia una vera e propria motivazione, ma senza dubbio dobbiamo continuare ad allenarci in maniera propositiva e pensare a ritrovare quella leggerezza che è stato il nostro marchio di fabbrica a inizio campionato”.
La corsa al primo posto è compromessa?
“A me piace ancora crederci. 12 punti sono un’enormità, è vero, e sarà difficilissimo ricucire lo strappo, ma l’unico modo che conosco per andare avanti è quello di pensare partita per partita: non dobbiamo guardare la classifica, bensì concentrarci solo su noi stessi, sul momento che stiamo attraversando e su ciò che serve per uscirne”.
Per una squadra abituata a macinare gioco e gol come la Varesina è paradossale che si fatichi così tanto a segnare.
“Vero, ma anche in questo caso non c’è un perché: sono i momenti che purtroppo capitano nel mondo del calcio e dello sport in generale, periodi in cui se una cosa può andarti male ti va male. Le qualità per segnare le abbiamo, dobbiamo semplicemente sbloccarci e ritrovare sicurezza e fiducia: il resto verrà di conseguenza”.
A tal proposito quanto saranno importanti le prossime sfide a Fanfulla e Chievo?
“Per quello che ho visto, in questo girone anche le squadre di bassa classifica sono di livello medio-alto per cui non dobbiamo farci ingannare dalla posizione. Dobbiamo solo impegnarci al massimo e scendere in campo per provare a vincere tutte le partite indipendentemente dall’avversario e, per farlo, dovremo giocare da Varesina”.
Matteo Carraro